MARIANNA. ISTERIA. Lussuria senza lusso - Società Amici del ...
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98 isteria, lussuria <strong>senza</strong> <strong>lusso</strong><br />
noi non ignoriamo. Così ci si dirà che l’azione dei fonticoli, e dei vescicanti<br />
si deve alla contro irritazione, che determinano, non all’umore,<br />
che effondono. Ma <strong>senza</strong> ripetere quello che per noi si disse intorno a<br />
siffatta irritazione, rifletteremo tale obiezione non essere applicabile ai<br />
casi in cui valsero le ligature; a quelli in cui tolte le cause non ricompariva<br />
l’accesso; a quelli finalmente in cui il passaggio <strong>del</strong>l’aura, e lo<br />
sviluppo <strong>del</strong> male veniva impedito dalla flessione <strong>del</strong>le membra, dalla<br />
chiusura <strong>del</strong>la mano. Quivi non vi era alcuna contro irritazione, quivi<br />
trattasi di naturale ostacolo opposto al corso <strong>del</strong>la morbosa causa,<br />
quivi in una parola l’esplosione dei sintomi epilettici, <strong>del</strong> singhiozzo,<br />
<strong>del</strong>le convulsioni è <strong>senza</strong> contraddizione dovuta all’azione di quel quid<br />
singolarissimo, che passa da un luogo all’altro. E parlando dei fonticoli,<br />
e dei vescicanti se operassero essi quai contro irritanti dovrebbero<br />
agire in qualunque siasi parte in cui sono applicati, e tanto più quanto<br />
più vicini alla primitiva irritazione, eppure succede il contrario, dappoichè<br />
essi non sono coronati da successo se non vengono collocati<br />
dove nasce la vampa, o pel quale essa passa. D’altra parte fosse pure<br />
l’azione di tali agenti dovuta all’irritazione, essa varrebbe pur sempre<br />
a trattenere nelle date parti la morbosa causa, ad impedire il passaggio<br />
dall’uno all’altro luogo. Se ciò non fosse, asciugato il fonticolo, qual è<br />
l’agente, che riporta l’irritazione al cerebro? Quale è quello, che ridesta<br />
la sensazione <strong>del</strong>la circolante vampa, <strong>del</strong> morboso vapore?<br />
L’aura rinascente, si risponderà, è l’irritazione, che trattenuta in<br />
pria alle parti dagli escarotici, se ne ritorna al cervello od a qualche<br />
altro organo. Ma e chi ha mai definita un irritazione, che rapidissimamente<br />
percorre una strada fissa; che viene segnata a dito dal paziente;<br />
che si arresta colla flessione <strong>del</strong>l’arto, con una legatura; che riprende il<br />
viaggio tostochè cessa dall’opporvisi il meccanico ostacolo? In quanto<br />
a noi non sappiamo farcene un idea. Ma così sia pure.<br />
Perchè l’aura dopo più, o meno lungo tempo ricompare ancora, e<br />
ricompare dalla primitiva sede? Ora non è più l’irritazione che la produce;<br />
non è più l’irritazione che si porta dalla parte al cervello, bensì<br />
l’irritante causa, lo morboso volatile umore, che secreto nella parte,<br />
passa sotto forma di aura pei cordoni nervosi, e si porta ora nell’uno,<br />
ora nell’altro organo.<br />
Ma i cordoni nervosi, si soggiunge, non possono prestarsi alla<br />
circolazione di qualunque siasi fluido. Rispondere come si dovrebbe<br />
ad una tale obiezione ci porterebbe troppo lungi dall’assunto nostro.