MARIANNA. ISTERIA. Lussuria senza lusso - Società Amici del ...
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il testo originale integrale del 1834 95 gine delle preternaturali secrezioni fatte tanto più eterogenee, quanto più lungamente rinchiuse nei penetrali dell’umano organismo. Tutti sanno intatti che dalla superficie, interna delle ulcere intempestivamente curate continua il gemizio di un corrodente umore, che trattenuto, assorbito si fa cagione di straordinarie e variate infermità. Così la carie di un osso non si trova giammai disgiunta da processo organico pel quale la natura con una continua secrezione tenta liberarsi del capo morto, fatto per lei sostanza straniera. Cosi i tumori osservati da Short e Bonnet sono spesso causa, o centro di quelle secrezioni di cui in pria furono effetto, come causa d’interna preternaturale secrezione sono i slogamenti, e tutte quelle altre alterazioni capaci di chiamare in una data parte un maggiore afflusso di umori. Che se questi umori si aprono una strada spontanea all’esterno, oppure loro aperta viene con meccanici mezzi non sono causa di ulteriori conseguenze. Nel contrario caso, essendo lungamente ritenuti, i principi più solidi si depositano, mentre gli ultimi più acri elementi, forsi volatilizzati, possono passare nel nervo a cui sono contigui, percorrere i corrispondenti rami nervosi, destare nel loro passaggio quella particolare sensazione, e finalmente anch’essi depositarsi ora nel cerebro, ora in altra parte, ivi irritando, e conseguentemente richiamando un maggior afflusso di nervoso fluido; ivi fenomeni sviluppando ora di accresciuta sensibilità, ora di alterato, di abnorme movimento. Tale almeno è l’idea che ci facciamo di siffatte morbose aure, e delle malattie, che ne conseguitano; tale è la spiegazione, che ci sembra la più consentanea ai fatti. E prescindendo da quanto per noi si disse intorno al circolo di tali sensazioni in tutto e per tutto conforme a quello degli altri umori, prescindendo pure dal riflesso che la flessione, la legatura delle membra non può arrestare se non una sostanza che passa da uno all’altro luogo per particolari conduttori, l’osservazione, la pratica di tale malattie, e soprattutto poi il modo con cui si vincono, vengono in più ampia conferma dell’assunto nostro. Consumato coll’accesso l’assorbito principio, nuovo umore gradatamente si separa nella morbosa località il quale a sua volta alterato, assorbito dà luogo ad una nuova vampa, ad una seconda esplosione. In tal modo la malattia si perpetua sino a che o distrutta la morbosa parte, come nei casi di Short, del medico d’Oxford, di Van-swieten, di De-Heer, cessa ogni eterogenea secrezione: oppure sino a che apertosi una strada all’esterno, come nei casi di Donato, Heurnius, Wepfer, l’umore irritante viene
96 isteria, lussuria senza lusso prontamente evacuato. Che se nè l’una avvenga, nè l’altra di queste circostanze; che se si impedisca la trasfusione del secreto umore, e lo sviluppo dell’accesso mediante la flessione, o la ligatura delle membra; allora l’umore, costretto ad accumularsi nel fomite secretorio, attende ivi il momento favorevole onde diffondersi, e produrre un parossismo equivalente in intensità alla maggior forza dell’accumulata causa. Generale ella è l’osservazione, gli accessi nervosi essere tanto più violenti, quanto più lungamente compressi. Valga per tutti il caso riferito da Bonnet, e per noi superiormente riportato, in cui la trasfusione del vapore da lungo tempo compresso colla legatura produsse un accesso prontamente mortale. Le numerose guarigioni di tali malattie ottenute con tutti quei mezzi atti ad espellere dal corpo, od a depositare in qualche parte il morboso, l’acre umore sembrano pure, come si disse, non poco convalidare la nostra opinione. Ippocrate avea già osservato che le epilessie prodotte da nervose vampe sciolgonsi spesso dietro la comparsa di dolori alle coscie, di tumori al seno, ai testicoli (50). Toulp parla di Epilessia fugata dalla comparsa di un tumore alla gola di due fanciulle, che guarirono dietro ulcerazione al capo: di un orefice, che fu liberato per squamosa eruzione ai piedi, dalla quale di tratto in tratto colava un abbondante ed acre umore (51). Willis narra di un epilettica, che non soffriva alcun accesso quando il cauterio suppurava, e che ne era presa all’istante che asciugava (52) Wepfer (53) dice di aver veduto un giovine paesano guarire da un epilessia molto violenta per l’applicazione di un vescicatorio, a tutto il dorso del piede, parte da cui il male soleva aver principio. Negli aneddoti di medicina (54) si legge di un uomo che si vidde libero da un epilessia per l’applicazione di due cauteri; ma, credendosi guarito, ne lasciò asciugar uno, e la malattia ricomparve all’istante, per cui si dovette rinnovarlo. Negli atti fisico-medici si ha la storia di un fanciullo, che diventò epilettico perchè le furono asciugate in tre giorni delle pustole, che egli avea ai piedi. Lentilio (55) 19 vidde una giovane di 21 anni fatta epilettica dopo averle guarita con precipitazione un ulcera, che avea nella gamba. Si trova negli atti dei curiosi della natura (56) un esempio di epilessia guarita dietro la comparsa 19 N.o.: (50) Epid. II. Sect. 5. Foes. pag. 1046. = (51) Lib. 1. = (52) Patholog. Cereb cap. 27. = (53) De Cicut. aquat pag. 97. = (54) Anedot. 87 pag. 124. = (55) Ephemer. German. Ann. VI. Obser. 201.
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più lungamente rinchiuse nei penetrali <strong>del</strong>l’umano organismo. Tutti<br />
sanno intatti che dalla superficie, interna <strong>del</strong>le ulcere intempestivamente<br />
curate continua il gemizio di un corrodente umore, che trattenuto,<br />
assorbito si fa cagione di straordinarie e variate infermità. Così la<br />
carie di un osso non si trova giammai disgiunta da processo organico<br />
pel quale la natura con una continua secrezione tenta liberarsi <strong>del</strong> capo<br />
morto, fatto per lei sostanza straniera. Cosi i tumori osservati da Short<br />
e Bonnet sono spesso causa, o centro di quelle secrezioni di cui in pria<br />
furono effetto, come causa d’interna preternaturale secrezione sono i<br />
slogamenti, e tutte quelle altre alterazioni capaci di chiamare in una<br />
data parte un maggiore aff<strong>lusso</strong> di umori.<br />
Che se questi umori si aprono una strada spontanea all’esterno, oppure<br />
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conseguenze. Nel contrario caso, essendo lungamente ritenuti, i principi<br />
più solidi si depositano, mentre gli ultimi più acri elementi, forsi<br />
volatilizzati, possono passare nel nervo a cui sono contigui, percorrere<br />
i corrispondenti rami nervosi, destare nel loro passaggio quella particolare<br />
sensazione, e finalmente anch’essi depositarsi ora nel cerebro,<br />
ora in altra parte, ivi irritando, e conseguentemente richiamando un<br />
maggior aff<strong>lusso</strong> di nervoso fluido; ivi fenomeni sviluppando ora di<br />
accresciuta sensibilità, ora di alterato, di abnorme movimento.<br />
Tale almeno è l’idea che ci facciamo di siffatte morbose aure, e<br />
<strong>del</strong>le malattie, che ne conseguitano; tale è la spiegazione, che ci sembra<br />
la più consentanea ai fatti. E prescindendo da quanto per noi si disse<br />
intorno al circolo di tali sensazioni in tutto e per tutto conforme a<br />
quello degli altri umori, prescindendo pure dal riflesso che la flessione,<br />
la legatura <strong>del</strong>le membra non può arrestare se non una sostanza che<br />
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la pratica di tale malattie, e soprattutto poi il modo con cui si vincono,<br />
vengono in più ampia conferma <strong>del</strong>l’assunto nostro. Consumato<br />
coll’accesso l’assorbito principio, nuovo umore gradatamente si separa<br />
nella morbosa località il quale a sua volta alterato, assorbito dà luogo<br />
ad una nuova vampa, ad una seconda esplosione. In tal modo la malattia<br />
si perpetua sino a che o distrutta la morbosa parte, come nei casi<br />
di Short, <strong>del</strong> medico d’Oxford, di Van-swieten, di De-Heer, cessa ogni<br />
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