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MARIANNA. ISTERIA. Lussuria senza lusso - Società Amici del ...

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82 isteria, lussuria <strong>senza</strong> <strong>lusso</strong><br />

propagandosi poscia a tutto il sistema nervoso, non può formarsi altra<br />

idea <strong>del</strong>la condizione patologica <strong>del</strong>la malattia descritta, fuori di quella<br />

proposta per le affezioni ipocondriache ed isteriche in generale. Fu<br />

l’indebolita digestione e lo sviluppo, o la remora di sostanze irritanti,<br />

eterogenee, che indebolirono, che mutarono gradatamente l’organica<br />

condizione <strong>del</strong> sistema nervoso; fu quest’alterata condizione, ed il<br />

conseguente squilibro <strong>del</strong> moto o fluido nervoso che cagionarono sì<br />

strani malori; furono finalmente la permanenza <strong>del</strong>le cause primarie,<br />

e le profonde impressioni prodotte che li perpetuarono. Tale almeno è<br />

l’idea che noi ci facciamo <strong>del</strong>la malattia <strong>del</strong>la nostra infelice fanciulla,<br />

e colla quale ci sembra potere dedurre una plausibile spiegazione dei<br />

più straordinari fenomeni. Così il tumultuario moto, o circolo nervoso<br />

produceva nel principio gli accessi convulsivi periodici; l’accumulo, o<br />

la concentrazione ai centri nervosi era fonte dei prolungati <strong>del</strong>iqui; la<br />

deficienza di tale circolo nelle estremità facevasi cagione <strong>del</strong>la paralisi.<br />

I dolori alle dita, il singhiozzo, il vomito ammettono pure un’eguale<br />

spiegazione, come noi vedremo nel capitolo susseguente.<br />

Stando poi alla prestabilita nosogenia <strong>del</strong>la malattia in discorso,<br />

se nei di lei primordi una regolare dieta, le distrazioni d’animo, l’uso<br />

alternato dei leggieri purganti, e dei tonici specialmente marziali a lungo<br />

usati poteano lasciare fondata speranza di buon esito, siccome atti<br />

a ripristinare la digestione, a rinforzare il sistema dei nervi; ora non<br />

sarebbero, a nostro senso, di alcuna risorsa, stante le profonde lesioni<br />

organiche <strong>del</strong> sistema nervoso avvenute nel progresso <strong>del</strong> morbo. Ella<br />

è osservazione rispettata da tutte le opinioni sottostare l’umano organismo<br />

alle leggi potentissime <strong>del</strong>l’abitudine, in forza <strong>del</strong>le quale le infermità<br />

lungamente durevoli si convertono in un’altra natura. Invano<br />

si pretende allora di estirparle, se una fortunata combinazione, e la<br />

permanente azione di un agente opposto non ne cangia insensibilmente<br />

l’organica condizione. Giammai si arriva a sì fortunata combinazione<br />

col solo uso di rimedi, soggetti anch’essi all’impero <strong>del</strong>l’abitudine.<br />

Onde è che inutili riescirono nella nostra ammalata tutti i tentativi<br />

di guarigione sin qui praticati, ed inutili riescirebbero quegli altri, se<br />

ancora ve ne sono, che si volessero per avventura esperimentare.

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