MARIANNA. ISTERIA. Lussuria senza lusso - Società Amici del ...

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il testo originale integrale del 1834 73 tanti sforzi, ed un così lungo lavoro per provarlo. E per verità l’autore non ha potuto negare che tanto nell’ipocondriasi come nell’isterismo l’abdome è la sede dei primi, dei più pronunciati sintomi, delle principali organiche alterazioni, che tanto nell’uno come nell’altro morbo vi sono somma versatilità nei sintomi, depravazione delle facoltà senzienti, inquietudine sulla propria salute, timore della morte, sensazioni di globi, di stringimenti, di soffocazioni ecc., alterazioni proteiformi nelle cavità splancniche, che l’uomo è soggetto a qualche cosa di analogo all’isteria (18), 9 come la donna può venir colta dall’ipocondriasi. Ora sifatta affezione analoga all’isterìa nell’uomo non ci sembra che l’isterismo delle donne scevro dalle complicazioni del sistema uterino; come l’ ipocodriasi di queste ultime non ci sembra che un vero e reale isterismo. E di fatto in quest’ipocondriasi femminile la innervazione uterina viene, o non viene alterata; ed in caso affermativo in cosa essa differirà dall’isterismo? Che se pure qualche differenza vi fosse fra l’isterismo, e l’ipocondriasi non si dovrà questa accordare, come dice l’immortale Morgagni, alla maggiore sensibilità delle donne, al loro modo di vivere, alla complicanza del sistema nervoso dell’utero? Con quale fondamento si vuol desumere l’ipocondriasi da una monomania, e l’isterismo da un’alterazione d’utero? Il signor Doubois dice che la persuasiva di aver un male in una data parte fa sì che venga realmente alterata la di lui sensibilità, e successivamente l’organica tessitura. L’argomento si potrebbe ritorcere, e dire che l’alterata sensibilità di una parte determina delle false percezioni sul comune sensorio. L’itterico, spesso molti giorni prima dello sviluppo del male, e durante il periodo di questo, viene preso da grave malinconia, da tedio della vita, dall’amore della solitudine, della taciturnità, dall’avversione a tutto ciò che lo circonda. Nessuno però dirà che l’itterizia è una monomania, che dipende cioè da alterazione intellettuale primitiva, e dalla fissazione delle idee al fegato. L’appetito, dice il prelodato autore, travasi sotto la dipendenza del sensorio, e la chimificazione è quasi conforme al corso delle idee; ma intanto trovasi costretto di confessare che la nutrizione non si trova soggetta ai nervi della vita animale (19). Determinato adunque alla meglio per noi possibile essere l’isterismo, e l’ipocondriasi una sola ed identica malattia, avere esse la sede primitiva negli organi chilopoetici, e nell’apparato nervoso viscerale, 9 N.o.: (18) Annal. Univ. del Dott. Omodei. Vol. LXX, pag. 154.

74 isteria, lussuria senza lusso ci accostiamo al nodo della quistione, ad investigare cioè quale sia la parte speciale, in cui risiede l’essenziale lesione, e di qual natura tale lesione debba considerarsi. Galeno, Paolo Aeginetta, Amato Lusitano, Alessandro Tralliano accusano la flogosi, o calda temperatura del ventricolo come causa dell’ipocondriasi: Spigeli pone la causa di tale malattia nei vasi celliaci, e mesenterici: Sennerto (20), ed Odier (21) nella varicosità della vena porta: Gabriel Cunaeus (22) nel piccolo omento: Matteo Martini (23) nella milza, nelle vene meseraiche ed emorroidarie e nei vasi spermatici: Helmontius nel pancreas e nel piloro: Riverio (24) nel fegato, e nella milza: Bonnet (25) 10 nei cadaveri di persone ipocondriache ha sempre trovato visibili alterazioni ai vasi mesaraici, alla vena porta, al ventricolo, alla milza. Willis (26) crede che simili affezioni dipendano da una materia spasmodica accumulata nei plessi mesenterici, e di quando in quando scaricata mercè di un’esplosione determinata dalla copula di estranei principi, che si fa nel parvago ed intercostale. Silvio (27) 11 accusa l’irritazione del capo, della midolla spinale, e dei nervi prodotto da uno spirito acido ed acre, che si genera per lo più nel tenue intestino. Sydhenam ascrive l’isterismo e l’ipocondria alla debolezza, e disordine degli spiriti animali, che accorrendo con impeto e in troppa quantità in qualche parte generano spasmi o dolori, e perturbano la funzione degli organi. Morgagni con Flemming ricorrono ad una neuropatia. Nè meno discrepanti fra loro ci sembrano le opinioni dei moderni in punto all’affezione di cui si tratta. Broussais non vede che una flemmasìa gastrica con influenza simpatica sui nervi ganglionari e sul cervello. Talvet accusa una cronica infiammazione cerebrale. Loyer- Villermay crede vedere nell’ipocondriasi da una parte l’atonìa dei visceri della digestione, e dall’altra un’irritazione nervosa della quale non ne determina precisamente la sede. Georget ammette in pria un’affezione cerebrale, poscia simpatica abdominale od anche toracica: James Iohnson ritiene la morbosa sensibilità dello stomaco come causa de’ fenomeni conosciuti sotto il nome d’ipocondriasi, indigestione, dispepsia, disordini biliosi, vapori, melanconia ecc. Tutti i sintomi che 10 N.o.: (19) Annal. sudd. Vol. id. pag. 145 = (20) Pract. Lib. III. = (21) Compend. di medic. = (22) Sepul. Lib. I. sect. 9. obs. 37. = (23) De affect. hypocond. pag. 136. = (24) Pract. Lib.I. Cap. 14. = (25) Sepulcret sect. 9. Lib. I. 11 N.o.: (26) Pathol. cerebri cap. 28. = (27) Lib. I. cap. 42.

74 isteria, lussuria <strong>senza</strong> <strong>lusso</strong><br />

ci accostiamo al nodo <strong>del</strong>la quistione, ad investigare cioè quale sia la<br />

parte speciale, in cui risiede l’essenziale lesione, e di qual natura tale<br />

lesione debba considerarsi. Galeno, Paolo Aeginetta, Amato Lusitano,<br />

Alessandro Tralliano accusano la flogosi, o calda temperatura <strong>del</strong> ventricolo<br />

come causa <strong>del</strong>l’ipocondriasi: Spigeli pone la causa di tale malattia<br />

nei vasi celliaci, e mesenterici: Sennerto (20), ed Odier (21) nella<br />

varicosità <strong>del</strong>la vena porta: Gabriel Cunaeus (22) nel piccolo omento:<br />

Matteo Martini (23) nella milza, nelle vene meseraiche ed emorroidarie<br />

e nei vasi spermatici: Helmontius nel pancreas e nel piloro: Riverio<br />

(24) nel fegato, e nella milza: Bonnet (25) 10 nei cadaveri di persone<br />

ipocondriache ha sempre trovato visibili alterazioni ai vasi mesaraici,<br />

alla vena porta, al ventricolo, alla milza. Willis (26) crede che simili<br />

affezioni dipendano da una materia spasmodica accumulata nei plessi<br />

mesenterici, e di quando in quando scaricata mercè di un’esplosione<br />

determinata dalla copula di estranei principi, che si fa nel parvago ed<br />

intercostale. Silvio (27) 11 accusa l’irritazione <strong>del</strong> capo, <strong>del</strong>la midolla<br />

spinale, e dei nervi prodotto da uno spirito acido ed acre, che si genera<br />

per lo più nel tenue intestino. Sydhenam ascrive l’isterismo e l’ipocondria<br />

alla debolezza, e disordine degli spiriti animali, che accorrendo<br />

con impeto e in troppa quantità in qualche parte generano spasmi o<br />

dolori, e perturbano la funzione degli organi. Morgagni con Flemming<br />

ricorrono ad una neuropatia.<br />

Nè meno discrepanti fra loro ci sembrano le opinioni dei moderni<br />

in punto all’affezione di cui si tratta. Broussais non vede che una<br />

flemmasìa gastrica con influenza simpatica sui nervi ganglionari e sul<br />

cervello. Talvet accusa una cronica infiammazione cerebrale. Loyer-<br />

Villermay crede vedere nell’ipocondriasi da una parte l’atonìa dei<br />

visceri <strong>del</strong>la digestione, e dall’altra un’irritazione nervosa <strong>del</strong>la quale<br />

non ne determina precisamente la sede. Georget ammette in pria<br />

un’affezione cerebrale, poscia simpatica abdominale od anche toracica:<br />

James Iohnson ritiene la morbosa sensibilità <strong>del</strong>lo stomaco come causa<br />

de’ fenomeni conosciuti sotto il nome d’ipocondriasi, indigestione, dispepsia,<br />

disordini biliosi, vapori, melanconia ecc. Tutti i sintomi che<br />

10 N.o.: (19) Annal. sudd. Vol. id. pag. 145 = (20) Pract. Lib. III. = (21) Compend.<br />

di medic. = (22) Sepul. Lib. I. sect. 9. obs. 37. = (23) De affect. hypocond. pag. 136. =<br />

(24) Pract. Lib.I. Cap. 14. = (25) Sepulcret sect. 9. Lib. I.<br />

11 N.o.: (26) Pathol. cerebri cap. 28. = (27) Lib. I. cap. 42.

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