MARIANNA. ISTERIA. Lussuria senza lusso - Società Amici del ...
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il testo originale integrale del 1834 67 dovrà anzi convincersi al letto delle ammalate, che molte volte simile periodico scolo persiste regolare, e che le di lui aberrazioni, o totale sopressione sono causa di altre, e ben distinte affezioni. Del resto che se le sensibilissime parti della generazione vengono consensualmente affette nell’isterismo non ne viene perciò essere elleno la primitiva sede del male. E qual parte dell’organismo ne rimane illesa? Gli organi chilopoetici, il cuore, il polmone, la laringe, il cervello non presentano più gravi, più pronunciati sconcerti? Quali sono finalmente le conseguenti alterazioni d’utero cagione di tanti sintomi? La principale delle funzioni la fecondazione, la regolare gestazione non sono forse persistenti nelle isteriche? Per tali riflessi, e per non avere giammai ritrovato nelle persone per isterica affezione estinte alcune organica alterazione nella matrice, autori gravissimi fra quali Bonnet (1), Diemerbroek (2), Highmoro (3), Silvio (4), Willis (5), Riverio (6), Sydhenam (7), Morgagni (8), Weikard (9), 2 Barras, Broussais, Grimaud, Georget, escludendo l’utero, la sede di tale proteiforme malattia in parti più o meno lontane ricercavano come vedremo fra poco. Un’ altra opinione, che essa pure non sembra conforme al vero si è quella di Carlo Lepois, Willis, e più recentemente di Georget, il cervello considerando quale primitiva di questa malattia essenzial sede. E difatto si osservi attentamente lo sviluppo; si accompagni con occhio imparziale il graduato incremento, e si convincerà che i sintomi cerebrali non sono giammai primitivi, giammai essenziali. Nè vale il dire essere l’isterismo ordinariamente prodotto da patema d’animo, da cause morali. Converrà dunque, domanderemo con altri, converrà risguardare come aventi loro sede nel cervello tutte le affezioni del petto, e dell’abdome provocate dalla tristezza, dalla paura, dall’amore, dall’ambizione, dall’ira? L’influsso delle passioni sulle funzioni, sui visceri, delle due inferiori cavità è tanto possente, che autori celeberrimi sì antichi che moderni non esitarono di considerarli come la sede delle medesime. 2 (N.o. = Note originali a piè di pagina. Sono quelle note, a gruppo di pagina, della stampa originale di cui si è voluto conservare la forma). N.o.: (1) Sepulcr. Lib. III, sect. 33. = (2) Anat. Lib. I. cap. 24. = (3) Tract. de pass. hysterica. = (4) Pract. Lib. I. = (5) Pathol. cerebri cap. 28. = (6) Prax. medic. Lib. I cap. 27. = (7) Sull’ Isteris. = (8) De sed. et caus. morbor. epist. 45 = (9) Element. di medic. T. III.
68 isteria, lussuria senza lusso La terza è l’opinione di quei molti, e gravissimi autori, che ricercano la primitiva sede dell’isterismo negli organi chilopoetici, nell’apparato nervoso viscerale, e che lo ritengono perciò identica malattia coll’ipocondriasi. Fra questi noi citeremo Willis, De Graaf, Silvio,. Riverio, Sydhenam, Morgagni, Zeviani, Purcelli, Weikard, Rowley, Volpi, Barras, Broussais, Iohnson, Grimaud. L’isterismo, dice Riverio (10) differisce così poco dall’ipocondria che Silvio, e Willis le ritennero un’ugual malattia; il che fanno a ragione per la somiglianza dei sintomi. Si dice isterica, o passione uterina, continua lo stesso autore, inquantochè i primi medici credevano che dipendesse dall’utero, abbenchè i maschi vi sieno pure soggetti, come lo confermano autori gravissimi non solo, ma pure la quotidiana esperienza. Morgagni (11) 3 si meraviglia come venga l’isterismo disgiunto dall’ipocondriasi, da che l’uno non differisce dall’altro se non per la maggior sensibilità delle donne, pel loro modo di vivere, e per la complicanza del sistema nervoso dell’utero. Dalla malinconia, dall’amore, dal timore provengono, secondo Zeviani (12), gl’infiniti strani malori, che occupano tuttodì le femmine, e che si credono provenire dalla matrice, mentre dal capo provvengono, e sono vari principi del morbo ipocondriaco, che sotto vario aspetto in esse si manifesta sì per la varietà degli organi, sì per la mollezza e debilità delle loro fibre, e sì ancora a cagione del vario genere di vita che menano. Si tamen affectiones hypocondriacas, dice Sydhenam, vulgo dictas, cum mulierun hystericarum symptomatibus conferamus, vix ovum ovo similius quam sunt phaenomena deprehendemus (13). 4 Malgrado però tante, e così autorevoli testimonianze noi vediamo ancora nelle opere di scienza medica separatamente descritto l’isterismo dall’ipocondriasi, e l’uno considerato come malattia distinta dall’altra. Il perchè riteniamo utilissima cosa lo brevemente esaminare i sintomi di un male, e poscia confrontarli con quelli dell’altro, onde decifrare, se sia possibile, un punto così importante, e farci strada all’investigazione della sede, e della causa prossima di un infermità, che a detta di Zimmerman costituisce la metà di tutti i cronici mali, che l’umanità affliggano. Nei soggetti già naturalmente di debole e sensibile costituzione corporea, a severe e costanti mentali occupazioni, a forti deprimenti 3 N.o.: (10) Loc. cit. = (11) Loc. cit. 4 N.o.: (12) De fla to, Lib. 2. cap. 14. = (13) Epist. ad Giull. Colet. T. I. p. 226.
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68 isteria, lussuria <strong>senza</strong> <strong>lusso</strong><br />
La terza è l’opinione di quei molti, e gravissimi autori, che ricercano<br />
la primitiva sede <strong>del</strong>l’isterismo negli organi chilopoetici, nell’apparato<br />
nervoso viscerale, e che lo ritengono perciò identica malattia coll’ipocondriasi.<br />
Fra questi noi citeremo Willis, De Graaf, Silvio,. Riverio,<br />
Sydhenam, Morgagni, Zeviani, Purcelli, Weikard, Rowley, Volpi, Barras,<br />
Broussais, Iohnson, Grimaud. L’isterismo, dice Riverio (10) differisce così<br />
poco dall’ipocondria che Silvio, e Willis le ritennero un’ugual malattia;<br />
il che fanno a ragione per la somiglianza dei sintomi. Si dice isterica, o<br />
passione uterina, continua lo stesso autore, inquantochè i primi medici<br />
credevano che dipendesse dall’utero, abbenchè i maschi vi sieno pure<br />
soggetti, come lo confermano autori gravissimi non solo, ma pure la<br />
quotidiana esperienza. Morgagni (11) 3 si meraviglia come venga l’isterismo<br />
disgiunto dall’ipocondriasi, da che l’uno non differisce dall’altro<br />
se non per la maggior sensibilità <strong>del</strong>le donne, pel loro modo di vivere,<br />
e per la complicanza <strong>del</strong> sistema nervoso <strong>del</strong>l’utero. Dalla malinconia,<br />
dall’amore, dal timore provengono, secondo Zeviani (12), gl’infiniti<br />
strani malori, che occupano tuttodì le femmine, e che si credono provenire<br />
dalla matrice, mentre dal capo provvengono, e sono vari principi<br />
<strong>del</strong> morbo ipocondriaco, che sotto vario aspetto in esse si manifesta sì<br />
per la varietà degli organi, sì per la mollezza e debilità <strong>del</strong>le loro fibre, e sì<br />
ancora a cagione <strong>del</strong> vario genere di vita che menano. Si tamen affectiones<br />
hypocondriacas, dice Sydhenam, vulgo dictas, cum mulierun hystericarum<br />
symptomatibus conferamus, vix ovum ovo similius quam sunt phaenomena<br />
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Malgrado però tante, e così autorevoli testimonianze noi vediamo<br />
ancora nelle opere di scienza medica separatamente descritto l’isterismo<br />
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i sintomi di un male, e poscia confrontarli con quelli <strong>del</strong>l’altro, onde<br />
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all’investigazione <strong>del</strong>la sede, e <strong>del</strong>la causa prossima di un infermità,<br />
che a detta di Zimmerman costituisce la metà di tutti i cronici mali,<br />
che l’umanità affliggano.<br />
Nei soggetti già naturalmente di debole e sensibile costituzione<br />
corporea, a severe e costanti mentali occupazioni, a forti deprimenti<br />
3 N.o.: (10) Loc. cit. = (11) Loc. cit.<br />
4 N.o.: (12) De fla to, Lib. 2. cap. 14. = (13) Epist. ad Giull. Colet. T. I. p. 226.