MARIANNA. ISTERIA. Lussuria senza lusso - Società Amici del ...
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il testo originale integrale del 1834 65 PARTE SECONDA CONSIDERAZIONI FISIOLOGICHE-PATOLOGICHE CAPO PRIMO NOSOGENIA DELLA MALATTIA DESCRITTA ISTERISMO = IPOCONDRIASI La prima, e più essenziale questione, che ci si presenta ella è certamente quella di sapere in che consista la condizione patologica di una malattia così lunga e straordinaria, quale fu per noi descritta. Da che dipendono così strani fenomeni, quale alterazione esiste nell’organismo della Besana, che refrattaria si mostra a tutti i rimedi, al tempo persino? Naturale domanda ella è questa, che ci venne le cento volte indirizzata persino da persone profane, e che le cento volte noi abbiamo a noi stessi fatta. Ci si dirà trattarsi di grave isterica affezione. E certamente stando ai sintomi instabili di globo, di chiodo, di tumefazione alla gola, di amenorrea, di accessi periodici; stando soprattutto all’uso inveterato da secoli pel quale ogni incomprensibile e proteiforme malattia nelle femmine suolsi isterismo denominare, tale risposta dovrebbe considerarsi come soddisfacente. Ma, e che cosa è quest’isterismo? Da che dipende, ed in qual parte dell’organismo ne risiede la causa prossima? Sarebbe fondata l’assertiva delle nostre donnicciuole, che sempre ci ripetono niente essere più oscuro ai medici del male di madre? Onde sviluppare per quanto è possibile l’assunto nostro crediamo indispensabile far precedere alcune riflessioni relative alle malattie isteriche ed ipocondriache in generale, riflessioni che faranno strada a formarci qualche idea intorno alla malattia della quale per noi si ragiona. La sede e natura dell’isterismo furono dagli antichi e moderni autori rintracciate quando nell’utero, quando nel cerebro, quando finalmente nei diversi visceri chilopoetici, assomigliandolo in quest’ultimo caso alla maschile ipocondriasi. La maggior parte degli antichi, e fra questi Ippocrate, Areteo, Laurentio, Spigelio, Fernelio, Riolano, Sennerto ritenevano la sovverchia ritensione del seme, come cagione della convulsiva esplosione per la quale l’utero, e le sue dipendenze si alzavano
66 isteria, lussuria senza lusso sino agli ipocondri, il globo isterico costituendo. Galeno, Alessandro, Traliano, Amato Lusitano, Paolo Aeginetta ricorrevano ad una specie di flogosi o calda temperatura da ostruzione prodotta. Tutti poi avevano per fermo dipendere il globo isterico dall’ascesa dell’utero, e susseguire all’accesso un escrezione di seme dai genitali. A giorni nostri sì l’una che l’altra supposizione non abbisognano di confutazione. Tutti i medici sono ormai persuasi nessun movimento sensibile effettuarsi dalla matrice durante gli accessi isterici, e se pur alcuno lo dubitasse può convincersene premendo colla mano l’ipogastrio. Il preteso scolo dai genitali non è costante, ed in ogni caso dipendente da una materie mucosa spremuta dalle membrane durante il parossismo non altrimenti della saliva delle lagrime, che tal volta colano abbondanti, dei liquori gastro-enterici emessi col vomito, dell’abbondante, ed acquea orina secreta dai reni. I moderni che ripongono la causa prossima dell’isterismo nell’utero, fra quali Pujol Villermay ed altri, appoggiano la loro opinione alla considerazione delle remote cause; all’assertiva, delle ammalate risiedere il loro male nell’utero, ad un movimento vermicolare di tale viscere, che dicono percepibile alla regione ipogastrica, ai rapporti che quest’affezione mantiene coll’apparizione, ritardo, disordine o cessazione dei mestrui, allo scolo, che si fa per la vagina, all’alterazione pressochè costante delle funzioni di queste parti. Praticamente analizzando le addotte ragioni non tarderemo convincersi essere insufficienti per stabilire nella matrice la sede della malattia, di cui si ragiona. Le cause le più ordinarie, le più pronunciate dell’isterismo sono i patemi d’animo deprimenti, una vita molle sedentaria, un vitto farinaceo rilasciante, cose tutte che non sembrano avere grande influenza sul viscere genitale, e molto meno poi esclusiva azione. In cinquanta e più inferme noi non abbiamo riscontrato il preteso movimento vermicolare alla regione ipogastrica, movimento che oltre essere impossibile per leggi fisiologiche può certamente simulato essere dal tremito intestinale, che frequente osservasi negli accessi del male. Così si dica dell’asserzione delle inferme, le quali tuttochè ordinariamente illuse per inveterata tradizione dal globo isterico, che attribuiscono al girovagante utero, non cessano dal designare come centro de’ loro patimenti la regione dello stomaco, come noi vedremo in appresso. L’alterazione, la cessazione de’ mestrui non sono condizioni indispensabili alla produzione del morbo isterico, ed ognuno
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PARTE SECONDA<br />
CONSIDERAZIONI FISIOLOGICHE-PATOLOGICHE<br />
CAPO PRIMO<br />
NOSOGENIA DELLA MALATTIA DESCRITTA<br />
ISTERISMO = IPOCONDRIASI<br />
La prima, e più essenziale questione, che ci si presenta ella è certamente<br />
quella di sapere in che consista la condizione patologica di<br />
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che dipendono così strani fenomeni, quale alterazione esiste nell’organismo<br />
<strong>del</strong>la Besana, che refrattaria si mostra a tutti i rimedi, al tempo<br />
persino? Naturale domanda ella è questa, che ci venne le cento<br />
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abbiamo a noi stessi fatta. Ci si dirà trattarsi di grave isterica affezione.<br />
E certamente stando ai sintomi instabili di globo, di chiodo, di<br />
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