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MARIANNA. ISTERIA. Lussuria senza lusso - Società Amici del ...

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il testo originale integrale <strong>del</strong> 1834 63<br />

vagassero per entro tutt’ora irrequiete. Il corpo si libera ogni quattro<br />

o cinque giorni da poche materie nere scibalose: tre o quattro volte al<br />

giorno s’introduce la cannula per estrarre l’orina, e da che la propria<br />

madre, e poscia una di lei germana ebbero imparata la siringazione<br />

il vomito orinoso non successe che due o tre volte, quando cioè per<br />

circostanze imprevedute erasi trascurata l’operazione. L’ammalata è<br />

avvertita <strong>del</strong> bisogno <strong>del</strong>la siringazione dal gorgoliamento nel ventre,<br />

e da un peso allo stomaco dipendente, com’ella dice, dalla pre<strong>senza</strong><br />

<strong>del</strong>l’orina; domanda allora l’altrui aiuto, ed appena introdotto l’istromento<br />

riprendono i borborigmi in senso contrario, esce l’orina, e cessa<br />

il molesto peso al ventricolo. Un formicolìo molestissimo, e vampe<br />

fugaci di freddo assalgono spesso le membra <strong>del</strong>la paziente, alle quali<br />

sussieguono vampe di calore non meno improvvise che passaggiere:<br />

il colore universale <strong>del</strong>la pelle è pallido e veramente cereo; il calore al<br />

tatto dolce, flacide e consunte le carni, ma giammai contaminate malgrado<br />

la decumbente posizione di oltre cinque lustri. Numerosissime<br />

cicatrici si osservano a tutte le vene <strong>del</strong>le superiori ed inferiori estremità,<br />

vestigio irrefragabile di più che tre mille e cinquecento salassi a<br />

quest’ora dall’inferma sofferti: il polso dà novanta battiti ogni minuto<br />

primo, e si mantiene sempre regolare, e discretamente sostenuto: il<br />

sangue estratto e smunto simile alla lavatura di carne; la parte cruorosa<br />

nella quantità non maggiore di un quarto <strong>del</strong> totale nuota in un siero<br />

quasi limpido, abbondante, e si ridiscioglie facilmente nel medesimo,<br />

molle essendo, e pochissimo tenace. Nel giorno di giovedì la fanciulla<br />

sente sino dal mattino degli stiramenti, e <strong>del</strong>le retrazioni molestissime<br />

alla lingua; il mal essere universale si aumenta; finalmente sull’imbrunire<br />

<strong>del</strong>la sera le si chiude gradatamente la mascella, si fa insensibile,<br />

ortopnoica; appena istituito il salasso sotto-linguale apre di nuovo gli<br />

occhi, assorbe <strong>del</strong>l’acqua tiepida, finalmente ricupera la favella come<br />

prima. Una volta ogni mese si estrae l’inferma dal proprio letto per<br />

racapezzarlo, e questo trasporto, tuttochè fatto colla massima diligenza,<br />

riesce sempre molestissimo. Due e più persone vegliano continuatamente<br />

alla cura <strong>del</strong>l’interessante ammalata, che mal soffrirebbe<br />

d’esser sola. S. E. il sig. Conte Giacomo Mellerio, cui vanta gloriosa<br />

la valle Vigezzo patrizio, e che a mille a mille riscuote le benedizioni<br />

di questi abitanti riconoscenti fu spesso a visitarla, e provvede con generoso<br />

assegnamento a tutti i di lei bisogni. Con piacere grandissimo<br />

l’ammalata ci accoglie nelle nostre visite; risponde ingenuamente alle

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