MARIANNA. ISTERIA. Lussuria senza lusso - Società Amici del ...
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46 isteria, lussuria <strong>senza</strong> <strong>lusso</strong><br />
quattro ore. Fu giuoco forza impertanto verso la fine <strong>del</strong>l’anno mille<br />
ottocento nove abbandonare l’infelice allo stato di una assoluta immobilità<br />
a quello stato deplorabile in cui dopo un periodo di ventitre anni<br />
tuttora miseramente mantiensi. Fu però per noi già osservato, che tale<br />
paralisi spariva durante il solito notturno convulsivo accesso; spariva<br />
pure, abbenchè non sempre, quando la fanciulla nelle brevi ore <strong>del</strong><br />
sonno scossa veniva, quando da spaventevoli, quando da allegri sogni.<br />
Vedevasi allora alzarsi, gestire in infinite e strane guise, adoperarsi ad<br />
ogni possa ora per allontanare l’oggetto temuto, ora per perpetuare la<br />
causa <strong>del</strong> suo buon umore. V’ha pure chi asserisce che addormentata<br />
sortisse dal proprio letto si portasse a visitare ogni angolo <strong>del</strong>la stanza,<br />
discendesse la scala, e percorso minutamente il piano inferiore come<br />
per scuoprirvi <strong>del</strong>le persone celate, ascendesse ancora per adagiarsi<br />
come prima nel letto.<br />
(Anno 1810 4° di malattia)<br />
La descritta impotenza al moto, e l’accesso convulsivo notturno,<br />
che continuava al solito, non erano ancora mali bastanti per la giovine<br />
sventurata.<br />
Altri molti e gravissimi stavano ancora preparati per mostrarsi a<br />
vicenda, e per costituire quell’iliade di guai, cagione di sincera pietà,<br />
di giusta sorpresa ne’ dotti, di superstiziosa credenza negli ignoranti.<br />
L’organo <strong>del</strong>la vista, quell’organo prezioso pel quale noi conosciamo<br />
gli esseri, che ci circondano, ammiriamo le bellezze infinite <strong>del</strong>la natura,<br />
desideriamo ed amiamo la vita, venne anch’esso, e repentinamente<br />
colpito da una perfetta amaurosi. L’ammalata che soffriva con<br />
rassegnazione l’immobilità <strong>del</strong> di lei corpo, dolentissima mostravasi di<br />
quest’ultima perdita, e chiedeva istantemente che le si aprisse la vena<br />
onde ridonarla alla luce <strong>del</strong> giorno. Cru<strong>del</strong> cosa sarebbe stata il contradirla,<br />
massime riguardo avuto all’efficacia altre volte dalla sanguigna<br />
mostrata nelle paralisi degli arti. Si instituisce perciò la flebotomia,<br />
si replica nelle 48 ore due altre volte, e si ottiene il pieno e desiderato<br />
intento, il ristabilimento cioè <strong>del</strong>la facoltà visiva. La gioia per il<br />
felice avvenimento, e l’apparente calma erano però di corta durata.<br />
Manifestavasi poco dopo una gravissima Peripneumonia che minacciava<br />
assai da vicino la vita <strong>del</strong>l’inferma, e che lasciavasi finalmente<br />
vincere mediante otto copiosi salassi, e l’applicazione di un buon nu-