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MARIANNA. ISTERIA. Lussuria senza lusso - Società Amici del ...

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44 isteria, lussuria <strong>senza</strong> <strong>lusso</strong><br />

Intanto il convulsivo parossismo riproducevasi sempre ogni sera<br />

all’ora precisa <strong>del</strong>la mezzanotte e scioglievasi quasi repentinamente<br />

alle ore otto <strong>del</strong> mattino. La singolarità di simili fenomeni chiamava<br />

già l’attenzione e le visite di molti medici e chirurghi fra i quali il<br />

signor professore Ragazzoni, i dottori Zanoja, Baratta, De Bonis ec.<br />

ec. oltre ai soliti curanti Dott. Peretti, Vidini e chirurgo Cavalli. I<br />

vari rimedi però da vari proposti ed esprimentati, e lo stesso settone<br />

alla nuca, mantenuto supurante per tre mesi non riuscivano di alcun<br />

sensibile giovamento.<br />

(Anno 1809 3° di malattia)<br />

Così progrediva la bisogna sino al principiare <strong>del</strong> giugno 1809,<br />

epoca nella quale ebbe a soffrire una violenta peripneumonia vinta<br />

a stento, e mercè dieci copiose cavate di sangue. Nuova serie di mali<br />

nell’estenuato organismo <strong>del</strong>l’infelice donzella da tal tempo andava<br />

pure preparandosi. Le estremità inferiori venivano affette da un crampo<br />

indescrivibile, e da un formicolio molestissimo, cagione di nuovi e<br />

sempre più neri tormenti; susseguiva un torpore ed un senso di particolar<br />

peso pel quale l’ammalata dicevasi fatta di legno, quindi una<br />

contrazione spasmodica tetanica di tutti i muscoli; finalmente la totale<br />

abolizione <strong>del</strong> moto nell’arto inferiore destro, poscia nel sinistro. Pochi<br />

giorni trascorsi e pregressi i medesimi sintomi si fecero tesi e paralitici<br />

in pria l’arto destro superiore, quindi il sinistro. Per tal modo la<br />

giovine Besana giaceva nel proprio letto supina, cogli arti tesi a guisa<br />

di corda, colle dita fortemente piegate, impossibilitata a qualunque<br />

siasi movimento, che non partisse dai muscoli <strong>del</strong> collo, <strong>del</strong>la faccia<br />

o dagli organi de’ sensi cerebrali. Per tal modo questa vittima disgraziata<br />

convertita vedeasi in una vivente statua. Egli è a maravigliarsi<br />

però come simile paralisi scomparisse intieramente durante l’accesso<br />

convulsivo, che non cessava dal riprodursi ogni notte sempre co’medesimi<br />

sintomi, coll’intensità, coll’eguale durata. Stante l’insufficienza<br />

di qualunque siasi razionale rimedio usato per vincere la violenta contrazione<br />

e quindi l’inerzia assoluta <strong>del</strong>le quattro corporee estremità, e<br />

malgrado l’apparente prostrazione di forze vennero estratte due libbre<br />

di sangue dall’arto inferiore destro. Tale sottrazione, come per incanto<br />

e non <strong>senza</strong> grande meraviglia degli astanti restituiva a quell’arto il<br />

movimento. Incoraggiati da tale successo si replicò il salasso al piede

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