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MARIANNA. ISTERIA. Lussuria senza lusso - Società Amici del ...

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l’ultima venere di dalì 33<br />

pelli, lunghi fino ai piedi, riallacciano la figura al terreno.<br />

La donna è dunque rovesciata all’indietro, inarcata ad angolo<br />

acuto, come le contorsioniste che si possono vedere al circo. Il<br />

busto, schiacciato anch’esso, sfigurato, quasi sventrato, sformato e<br />

<strong>senza</strong> arti, contribuisce a disegnare l'arco isterico. Come quello di<br />

certe sante, avvinte in mistica estasi.<br />

Distinguiamo bene, dalla vita in giù, l’abito elegante, le pieghe<br />

ricche e di moda tra le signore <strong>del</strong>la borghesia. Il corpetto stretto<br />

fascia il busto esile, da cui muove la sottana ampia, raffinata.<br />

La vita, minuta, non è libera, ma è cinta da una fune. La donna<br />

è legata, stretta, per mezzo di un cingolo – liturgico? monastico? –<br />

che sprofonda, anch’esso come i capelli, nella terra <strong>del</strong> piedistallo.<br />

Dea religiosamente legata alla liturgia <strong>del</strong>l’isteria, come recita il<br />

suo titolo: Venere di Milo isterica.<br />

Dalì consegna i suoi pensieri circa la donna per mezzo <strong>del</strong>la<br />

dea. Questa contorsione mostra che l’isteria è una domanda sfacciata<br />

fatta con il corpo: come nel caso di Marianna, essa ci affronta.<br />

Su che cosa dunque ci sfida l’isterica? «Io non so, ma forse tu,<br />

mio studioso e mio medico, e magari mio amante, neppure tu sai<br />

se esiste una legge di moto unica per il moto di due corpi.» (G.B.<br />

Contri, 2008). 6<br />

La Venere di Milo isterica s-viene da sola. Dopo Freud tuttavia<br />

essa può… suonare il campanello <strong>del</strong>lo psicoanalista, sapendo che<br />

c’è almeno uno che non la tratterà secondo i suoi “cassetti”.<br />

In questo senso Dalì aveva ragione: Freud è ancora oggi l’unico<br />

moderno che ha superato l’ideale greco.<br />

6 G.B. Contri, Aldilà degli Studi. Charcot, Freud, l’isteria, in Pensare con Freud, a<br />

cura di G.M. Genga e M.G. Pediconi, Sic Edizioni, Milano 2008, p. 38.

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