MARIANNA. ISTERIA. Lussuria senza lusso - Società Amici del ...
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22 isteria, lussuria <strong>senza</strong> <strong>lusso</strong><br />
Non certo per caso, nei mesi successivi, Marianna B. si fa condurre<br />
al Santuario di Re «ove si volle dai parenti trasportata per<br />
intercedere dalla Madre di Dio la sua guarigione». 32<br />
Come sicuramente atteso, quel viaggio ha le sue conseguenze: la<br />
donna non arriva al punto di guarire miracolosamente, 33 ma all’inizio<br />
<strong>del</strong> 1812, un grosso cambiamento si produce nel “copione”: sul<br />
fare <strong>del</strong>la sera, mentre l’orologio sta per dare il via all’ora <strong>del</strong> «notturno<br />
parossismo», la paziente dice con «tuono profetico» che... «no»!<br />
Stasera si recita “a soggetto”, poiché questo parossismo non si<br />
Che cosa offriva dunque la realtà, ovvero il «mercato» di Malesco ai tempi di Marianna B.?<br />
Il Santuario di Re, in Val Vigezzo (lo abbiamo osservato insieme a Giacomo B. Contri<br />
nella nostra visita a Malesco e dintorni), è il luogo in cui nel 1811, presumibilmente verso<br />
l’autunno, Marianna B. si fa condurre, «per intercedere dalla Madre di Dio la sua guarigione».<br />
A Re, la «Madre di Dio» è raffigurata e venerata in quanto «Madonna <strong>del</strong> latte»,<br />
donna che allatta il figlio al suo seno e donna ferita: la vicenda è quella di un uomo che<br />
nel 1494 ferisce la (ma)donna con la conseguente «effusione di sangue».<br />
Nella «previsione di malattia» dei primi anni <strong>del</strong>la vita di Marianna, c’è una “diagnosi<br />
precoce” che in quell’aggettivo «sanguigno» precede, quindi di fatto suggerisce,<br />
tutta una successiva storia di sangue.<br />
Dai primi sintomi (1807), la cura <strong>del</strong>le «replicate sanguigne» (considerata da medico-paziente<br />
il «solo e unico sollievo») diventa sostanzialmente riconducibile a una<br />
enorme «effusione di sangue»: tremilacinquecento «effusioni» in 28 anni, pari a più di<br />
mille litri di sangue (cento once mensili), sono un dato certamente significativo.<br />
Sono le stesse identiche parole («effusione di sangue») ricorrenti negli avvenimenti<br />
religiosi di quella località così vicina al paese di Marianna.<br />
Collocato nelle valli che costituiscono il teatro <strong>del</strong>la storia, meta consueta di pellegrinaggi<br />
da parte degli abitanti <strong>del</strong> luogo, il Santuario di Re è certamente per lei,<br />
“la piccola malata” diagnosticata cagionevole di salute e bisognosa di miracoli, meta<br />
frequente sin dalla prima fanciullezza.<br />
La bambina avrebbe comunque avuto anche in mille altri modi facilità di conoscere<br />
il miracolo <strong>del</strong>la «effusione di sangue», osservando quotidianamente gli affreschi<br />
<strong>del</strong>l’immagine miracolosa sui muri esterni di molte case <strong>del</strong> paese o nelle baite dei<br />
diversi alpeggi <strong>del</strong>la vallata.<br />
32 «La Madonna è una controrappresentazione prediletta <strong>del</strong>le giovani gravate<br />
da accuse sessuali». S. Freud, Frammento di un’analisi d’isteria (Caso clinico di Dora)<br />
(1901), OSF, vol 4, Bollati Boringhieri, Torino 1970, pag. 387.<br />
33 Scrive Giacomo B. Contri: «... rammento che a Lourdes non viene miracolata l’isteria».<br />
E, in nota, «un miracolo è forse concepibile: Dio potrebbe “visitare la mente” di<br />
un nevrotico per dargli il consiglio di rivolgersi a uno psicoanalista (freudiano, che altro?)».<br />
Giacomo B. Contri, Freud terzo incomodo, Introduzione al Convegno di Rimini<br />
“Mosè Gesù Freud”. AA.VV., Mosè Gesù Freud, a cura di G.B. Contri, Sic Edizioni,<br />
Milano 2007, p. 38.