MARIANNA. ISTERIA. Lussuria senza lusso - Società Amici del ...
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il testo originale integrale <strong>del</strong> 1834 177<br />
ed operarono i più grandi effetti. Così si dica <strong>del</strong>la fanciulla di cui<br />
parla Tissot, alla quale dei frammenti di poesia, <strong>del</strong>le frasi latine, che<br />
ella forse aveva intese facendo dei servigi in una stanza dove si insegnavano<br />
tali cose; <strong>del</strong>le preci che gli si voleva insegnare, ma che non<br />
aveva ritenuto; dei frammenti di predica ecc. ecc. si presentavano di<br />
nuovo, e con novella forza. L’ammalata di Wepfer avea intese tutte le<br />
canzoni, che cantava durante il <strong>del</strong>irio, e <strong>del</strong>le quali le vestigia lasciate<br />
non erano sufficienti per essere rammemorate avanti la malattia. Ora<br />
se le facoltà intellettuali acquistano, dietro determinate malattie, una<br />
forza di cui erano prima incapaci; tanto più acquisteranno in dati casi<br />
la suscettibilità di percepire le mutazioni, che stanno per operarsi nel<br />
proprio organismo, la morte imminente. Si è allora, come scriveva il<br />
prelodato Halford, che l’esperienza <strong>del</strong> passato illumina le viste, che<br />
può presentare il futuro; si è allora che lo spirito libero dal dispotismo<br />
<strong>del</strong>le passioni, diviene idoneo a più corretti giudizi a predire l’avvenire.<br />
5.° Finalmente il senso comune, che avverte talvolta gli ammalati degli<br />
imminenti cambiamenti, che stanno per operarsi nel loro corpo. Egli è gran<br />
tempo, dice Giuseppe Frank (187), 83 che i fisiologi hanno stabilito un senso<br />
interno (cinestesi) dotato <strong>del</strong>la facoltà di avvertire i cambiamenti, che hanno<br />
luogo nel corpo <strong>del</strong>l’uomo. Appunto questo senso pare acquistare un<br />
alto grado di esaltazione non solamente nella claire-voyance; ma ben anche<br />
in certi sogni, nell’isteria, nel puerperio, nell’agonia ecc. In tutti questi<br />
casi gli ammalati hanno <strong>del</strong>le sensazioni, che sono straniere all’uomo in<br />
istato di salute. Ora egli è a questo senso che noi crediamo ascrivere principalmente<br />
le predizioni di Marianna Besana. Da molti anni ella veniva<br />
dal notturno parossismo, dal vespertino <strong>del</strong>iquio costantemente colpita,<br />
<strong>senza</strong> dubbio aveva ella <strong>del</strong>le interne inesprimibili, e speciali sensazioni,<br />
che l’avvertivano <strong>del</strong>l’avvicinarsi <strong>del</strong>l’uno, o <strong>del</strong>l’altro male; nella prima<br />
notte <strong>del</strong>l’anno 1812 a vece dei prodromi propri <strong>del</strong>la convulsione avrà<br />
persentiti quelli <strong>del</strong> <strong>del</strong>iquio, ed avrà da ciò conchiuso che la convulsione<br />
non si sarebbe manifestata, bensì lo svenimento. Tale spiegazione appoggia<br />
a dei fatti incontrovertibili. Pressochè tutte le croniche periodiche infermità,<br />
quali l’epilessia, la catalessi, l’emicrania ecc. sono precedute per<br />
più ore, ed anche per più giorni da particolari sensazioni, che avvertono<br />
i pazienti dall’imminenza <strong>del</strong> male. Il febbricitante risente sino dal mattino<br />
un senso di mal essere universale, uno spossamento, un languore,<br />
che lo avvertono <strong>del</strong> parossismo <strong>del</strong>la sera. Che questi sintomi prodromi,<br />
83 N.o.: (187) Ann. Univ. <strong>del</strong>l’Omodei t. XL. pag. 218.