MARIANNA. ISTERIA. Lussuria senza lusso - Società Amici del ...
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il testo originale integrale <strong>del</strong> 1834 173<br />
pei Sacramenti venne presa da soffocazione; e da tale peggioramento<br />
in tutti i sintomi, che precipitò la di lei vita in un modo incredibile, ed<br />
in meno di mezz’ ora agli estinti la condusse:<br />
“Leggendo la vita <strong>del</strong> nostro piacevole Rabener, così Frank nella<br />
sua Polizia medica (182), 80 trovai che egli nella sua lunghissima<br />
malattia aveva pregato il medico, suo grande amico, che onde togliere<br />
ogni ritardo, egli medesimo gli conducesse il confessore, allorchè vedesse<br />
svanita ogni speranza di guarigione. Era già scorso gran tempo<br />
da queste parole, e l’ammalato già cominciava a dare qualche segno<br />
di miglioramento, quando il confessore, a caso incontrando il medico<br />
di Rabener, gli addimandò come egli stesse, essendo già qualche dì che<br />
non n’aveva contezza; il medico riprese ch’ egli era appunto avviato<br />
per visitarlo e il confessore gli si esibì per fargli compagnia, la quale<br />
esibizione il medico accettò <strong>senza</strong> ricordarsi quanto aveva egli prima<br />
concertato. Rabener vedendo entrare queste due persone, ringraziò il<br />
medico <strong>del</strong>l’ufficio usatogli, e si riputò morto <strong>senza</strong> che rimostranza<br />
alcuna potesse distornarlo da questo fatale pensiero; egli preparossi alla<br />
morte, e morì qualche tempo prima che il medico credeva, qualor non<br />
ci fosse stata di mezzo quest’avventura.”<br />
Ora se il timore <strong>del</strong>la morte ancora incerto, ancora paralizzato dalla<br />
sempre vigente speranza di ricuperare ancora la salute; tanta l’influenza<br />
esercita nel peggiorare spesso i sintomi tutti di una malattia,<br />
che sarà poi quando l’ora di questa morte da imprudente vaticinio<br />
accertata, precisata viene? L’anima allora grandemente spaventata produce<br />
una generale prostrazione, che è l’effetto <strong>del</strong> terrore. A misura<br />
che il tempo indicato si avvicina, questo terrore si aumenta, e seco<br />
trae di pari passo la debolezza, lo sconcerto ai tutte le vitali facoltà.<br />
Intanto tale debolezza, tale sconcerto persentiti dall’ammalato aggiungono<br />
peso alla fatta predizione, e l’ultimo giorno, l’ora designata può<br />
certamente esser mortale. Ecco impertanto come la predizione <strong>del</strong>l’ora<br />
<strong>del</strong>la morte può avverarsi non per qualunque siasi virtù profetica; ma<br />
per le alterazioni, per gli effetti gravissimi prodotti da tale vaticinio nel<br />
fisico, e nel morale <strong>del</strong>l’ammalato. Ed oh volesse il cielo che scomparisse<br />
una volta, e per sempre dal letto degli ammalati la ciurma di questi<br />
falsi profeti, più micidiali d’ assai di qualunque siasi micidialissima<br />
pestilenza!<br />
80 N.o.: (182): Polizia med. vol. IX. pag. 221.