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MARIANNA. ISTERIA. Lussuria senza lusso - Società Amici del ...

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il testo originale integrale <strong>del</strong> 1834 153<br />

CAPO SESTO<br />

FENOMENI LINGUALI EBDOMADARI 65<br />

I linguali ebdomadari fenomeni offerti dalla nostra interessantissima<br />

ammalata sono certamente maravigliosi, ed unici forse negli annali<br />

<strong>del</strong>la scienza. Un accesso, che da ventiquattro anni si riproduce<br />

ogni settimana, in giorno, ed ora fissi: un accesso, che si è per tal modo<br />

rinovato invariabile per circa mille e due cento volte; che minaccioso<br />

abbandonato a sè stesso, renitente a qualunque siasi altro espediente, si<br />

lascia solo, e prontamente fugare mediante una sanguigna sottrazione<br />

praticata alla parte sinistra <strong>del</strong>la lingua, deve certamente eccitare la<br />

curiosità d’ogni ceto di persone, e la più seria meditazione dei medici.<br />

Invano per noi si tenterebbe descrivere l’alta meraviglia da cui veniamo<br />

compresi ogni volta che ci accostiamo al letto <strong>del</strong>l’infelice, sia per<br />

eseguire , sia per assistere alla sotto linguale operazione. Praticandola<br />

giorni sono (31 Luglio 1834) noi dicevamo estatici: Dio buono una<br />

così penosa operazione eseguita per tanti anni; eseguita 1174 !! Quale<br />

straordinaria malattia!<br />

Come già si disse all’apparire d’ogni giovedì la nostra fanciulla<br />

risente degli stiramenti, <strong>del</strong>le fugaci contrazioni lungo i muscoli <strong>del</strong><br />

collo, ed alla base <strong>del</strong>la lingua. Un mal essere universale va col giorno<br />

crescendo, e termina col farsi oltremodo tormento. Poco, e tenuissimo<br />

brodo prende l’ammalata, per tutto questo giorno, che può dirsi critico.<br />

Sull’imbrunire la lingua viene tratta gradatamente verso il fondo<br />

<strong>del</strong>le fauci, la mascella inferiore incomincia presentare <strong>del</strong>le difficoltà<br />

nel muoversi, i muscoli <strong>del</strong>le labbra, <strong>del</strong>le palpebre, <strong>del</strong>la faccia tutta<br />

contraggonsi permanentemente, ed imprimono all’infelice l’aspetto di<br />

dolente persona; l’occhio si chiude, si fa immobile, <strong>senza</strong> pertanto perdere<br />

la facoltà visiva. Verso l’Ave Maria cessa <strong>del</strong> tutto la favella; chiusa<br />

viene con forza la bocca, assai stentata la respirazione, e finalmente ad<br />

un ora di notte si pratica l’operazione. Subito dopo l’ammalata assorbe<br />

<strong>del</strong>la tiepida acqua, e la rigetta poscia col sangue, che quasi sempre<br />

cola indiscreta abbondanza. Nello spazio di mezz’ora rinnova il colutorio,<br />

e col cessare <strong>del</strong> profluvio, essendo ogni altro sintomo svanito,<br />

ricompaiono la voce, e la parola.<br />

65 Settimanali.

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