MARIANNA. ISTERIA. Lussuria senza lusso - Società Amici del ...

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22.05.2013 Views

il testo originale integrale del 1834 151 la nostra inferma l’esistenza di una plettora passiva a tutto il sistema capillare estesa. Egli è noto essere i cordoni nervosi abbondantemente provvisti, e per ogni dove intrecciati da vasi capillari sanguigni. Venendo questi ad essere soverchiamente distesi premono in ogni senso i canali nervosi; impediscono, o disturbono in istrano modo il circolo distributore degli ordini della volontà, e del movimento. E tale sconcerto, tale abolizione del nervoso circolo tanto più facilmente avviene, in quanto che affetta la Besana sino dai primordi del suo male da malattia eminentemente isterica, ed in nostro senso, da alterato, ed indebolito nervoso circolo, anche le più leggieri cause risente; cause che nessuna azione avrebbero in corpo di robusta costituzione dotato. Tale adunque è l’idea che ci facciamo della causa la paralisi nell’infelice fanciulla producente, e da questa causa noi crediamo potere più facilmente dedurre la spiegazione dei fenomeni, che durante la medesima osservaronsi. E di fatto durante il convulsivo accesso, stante i violenti moti dell’universale corpo; stante la spasmodica contrazione di tutte le parti, la circolazione sanguigna accelerata veniva, l’azione dei capillari accresciuta, e la stasi conseguentemente distrutta. Il perchè, cessata la causa, cessava l’effetto; la paralisi cioè scompariva, e le membra il pristino movimento ricuperavano. Così si dica, e più chiaramente ancora, delle sanguigne sottrazioni, le quali, come già altrove per noi si disse, producendo come una specie di vuoto nel sistema dei vasi sanguigni, ne favoriva il circolo, toglieva la plettora, e liberava così i filamenti nervosi dalla pressione, o dalla vellicazione contrarie alla propria regolare funzione. Nè più difficile riesce lo spiegare il perchè la sottrazione alla gamba il solo moto della gamba ripristinasse; come le sanguigne alle mani, alle braccia il moto ridonassero alle mani, alle braccia rispettive. Ciò proveniva, a nostro senso, in quanto che l’idraulica azione del salasso non estendevasi oltre quelle parti in cui veniva eseguito, e non perveniva a vuotare se non quei capillari, che soglionsi nella incisa vena immediatamente scaricare. Così, per cagione d’ esempio, aperta la vena del braccio, e questa mercè la sottrazione svuotata, il sangue raccolto nei capillari di quel braccio passava nel vuoto vaso, liberava i filamenti nervosi, ed il moto così ricompariva. Ma tale svuotamento della stasi capillare suppliva alla fatta emissione; la massa del sangue era all’istante ripristinata, e l’azione del salasso non poteva estendersi più oltre.

152 isteria, lussuria senza lusso Tale induzione ci sembra poi tanto più confermata dall’amaurosi da cui la nostra povera fanciulla vedevasi colpita allorchè trascurati venivano i mensili salassi. La perdita della vista dipendeva manifestamente dalla pressione, a da sconcerto esercitato dal sanguigno ingorgato sistema sull’ottico nervo, sulla rettina. Se ciò non fosse; se la lesione della visiva facoltà fosse stata l’effetto di un alterazione nel sistema dei nervi, l’ammalata non avrebbe ricuperata la vista mano mano che dall’incisa vena sgorgava il sangue; mano mano in conseguenza che la plettora del circulatorio sistema diminuiva. Perciò che spetta alla riproduzione del male dopo periodico intervallo più, o meno prolungato, non ci dilungheremo ulteriormente dopo quanto per noi si disse nel precedente capo relativo alla riproduzione della plettora sanguigna. Siccome la causa, si riproduce gradatamente, ed arriva ad intervallo periodico all’apice di sua intensità, così anche l’effetto deve riprodursi, e periodicamente. Se non che la minutissima tessitura dei vasi capillari sanguigni diffusi nel sistema dei nervi tanto meno di resistenza dovea opporre al sangue che vi entra, o reazione a quello che vi sorte quanto più soggetti andavano alla plettora; quanto più cioè il male invecchiava. Egli è un fatto in medicina riprodursi frequenti la sanguigna congestione in quegli organi non solo di gracile tessitura; ma pure là dove ebbe già luogo altre volte. Ne sieno d’esempio la congiuntiva, i polmoni, le membrane mucose in generale. Chi sofferse d’ottalmia, ad ogni momento si ingorgano i vasi, gli si arrossano gli occhi. Chi in principio d’inverno viene da rafreddore colpito, per la più legger causa recidiva, e tosse. Nè si dica ciò dipendere da maggiore irritabilità contratta dall’organo affetto dappoichè i soli tonici astringenti, i soli stimolanti valgono a fugare, od a prevenire siffatti malori. Quindi, e per tali cagioni il richiesto intervallo fra le une, e le altre sottrazioni onde mantenere il moto dovea gradatamente accorciarsi, la paralisi riprodursi in prima dopo quattro, indi dopo tre, dopo due, dopo una sola settimana ecc. Quei vasi che alle prime stasi opponevano una resistenza come cinque, alle successive non era loro dato di opporsi che come quattro, indi come tre, e via discorrendo. Nè altrimenti può progredire la bisogna dacchè la debolezza dei vasi capillari non solo facilita l’ingresso, ma con pari proporzione ritarda l’egresso del sangue; condizioni tutte per le quali vengono i vasi suddetti sempre più dilatati; la congestione succede più facilmente, più prontamente, e la conseguente paralisi si riproduce con intervallo sempre accorciato.

152 isteria, lussuria <strong>senza</strong> <strong>lusso</strong><br />

Tale induzione ci sembra poi tanto più confermata dall’amaurosi<br />

da cui la nostra povera fanciulla vedevasi colpita allorchè trascurati<br />

venivano i mensili salassi. La perdita <strong>del</strong>la vista dipendeva manifestamente<br />

dalla pressione, a da sconcerto esercitato dal sanguigno ingorgato<br />

sistema sull’ottico nervo, sulla rettina. Se ciò non fosse; se la lesione<br />

<strong>del</strong>la visiva facoltà fosse stata l’effetto di un alterazione nel sistema<br />

dei nervi, l’ammalata non avrebbe ricuperata la vista mano mano che<br />

dall’incisa vena sgorgava il sangue; mano mano in conseguenza che la<br />

plettora <strong>del</strong> circulatorio sistema diminuiva.<br />

Perciò che spetta alla riproduzione <strong>del</strong> male dopo periodico intervallo<br />

più, o meno prolungato, non ci dilungheremo ulteriormente<br />

dopo quanto per noi si disse nel precedente capo relativo alla riproduzione<br />

<strong>del</strong>la plettora sanguigna. Siccome la causa, si riproduce gradatamente,<br />

ed arriva ad intervallo periodico all’apice di sua intensità, così<br />

anche l’effetto deve riprodursi, e periodicamente.<br />

Se non che la minutissima tessitura dei vasi capillari sanguigni diffusi<br />

nel sistema dei nervi tanto meno di resistenza dovea opporre al sangue<br />

che vi entra, o reazione a quello che vi sorte quanto più soggetti andavano<br />

alla plettora; quanto più cioè il male invecchiava. Egli è un fatto in<br />

medicina riprodursi frequenti la sanguigna congestione in quegli organi<br />

non solo di gracile tessitura; ma pure là dove ebbe già luogo altre volte.<br />

Ne sieno d’esempio la congiuntiva, i polmoni, le membrane mucose in<br />

generale. Chi sofferse d’ottalmia, ad ogni momento si ingorgano i vasi,<br />

gli si arrossano gli occhi. Chi in principio d’inverno viene da rafreddore<br />

colpito, per la più legger causa recidiva, e tosse.<br />

Nè si dica ciò dipendere da maggiore irritabilità contratta dall’organo<br />

affetto dappoichè i soli tonici astringenti, i soli stimolanti valgono a fugare,<br />

od a prevenire siffatti malori. Quindi, e per tali cagioni il richiesto<br />

intervallo fra le une, e le altre sottrazioni onde mantenere il moto dovea<br />

gradatamente accorciarsi, la paralisi riprodursi in prima dopo quattro,<br />

indi dopo tre, dopo due, dopo una sola settimana ecc. Quei vasi che alle<br />

prime stasi opponevano una resistenza come cinque, alle successive non<br />

era loro dato di opporsi che come quattro, indi come tre, e via discorrendo.<br />

Nè altrimenti può progredire la bisogna dacchè la debolezza dei vasi capillari<br />

non solo facilita l’ingresso, ma con pari proporzione ritarda l’egresso<br />

<strong>del</strong> sangue; condizioni tutte per le quali vengono i vasi suddetti sempre<br />

più dilatati; la congestione succede più facilmente, più prontamente, e la<br />

conseguente paralisi si riproduce con intervallo sempre accorciato.

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