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MARIANNA. ISTERIA. Lussuria senza lusso - Società Amici del ...

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il testo originale integrale <strong>del</strong> 1834 141<br />

perdite macilenti, consunti, pallidi ovunque si mostrano; spariscono o<br />

notabilmente diminuiscono in brevissimo tempo il grasso cutaneo, la<br />

resistenza <strong>del</strong>le carni, le secrezioni abituali, e tutte le facoltà sembrano<br />

dirigersi alla riproduzione <strong>del</strong> perduto lattice vitale. I linfatici allora<br />

attivissimi assorbano dal tessuto cellulare l’adipe; dalle articolazioni la<br />

sinovia, dagli organi genitali lo sperma; dalle cavità il siero; dalle ossa<br />

il midollo, e prontissimamente il tutto trasportano al centro circulatorio.<br />

Tale trasporto viene anche promosso, come già si disse, dalle leggi<br />

idrauliche, come facile è lo concepirlo. Stante la sofferta deplezione,<br />

vuoti essendo, o per lo meno soltanto semipieni i grossi vasi sanguigni,<br />

gli umori più sottili che naturalmente stagnano nella rete capillare,<br />

più facilmente si scaricano, e passano nei vasi maggiori, nella massa<br />

<strong>del</strong> sangue. Egli è a siffatte leggi che la teoria devasi <strong>del</strong>le derivazioni<br />

cotanto celebre pe’ suoi vantaggi in medicina; teoria, che mostra oltre<br />

ogni evidenza là gli umori prontamente correre dove gli richiama<br />

l’artificiale svuotamento dei vasi. Così il salasso alle vene <strong>del</strong> braccio<br />

arresta l’emorragia d’utero; così le deplezioni alle inferiori estremità<br />

praticate, tolgono la plettora <strong>del</strong> capo <strong>del</strong> polmone ecc.<br />

Le sorgenti sovra esposte di riproduzione sono in parte applicabili<br />

alla giovine Besana, e possono sino a un certo punto farci conoscere<br />

il modo con cui essa ricava sì enorme quantità di sangue, ma noi lo<br />

confessiamo, sono ben lungi dall’appagarci intieramente. Nella maggior<br />

parte dei sopra descritti casi trattavasi di persone robuste, affette<br />

da subitanee, da acute malattie; di soggetti, che appena entrati nella<br />

convalescenza esigente appetito, robuste forze digestrici ricuperavano.<br />

La nostra fanciulla all’incontro giace da venti sei anni inferma;<br />

priva di appetito, di adipe; languente di forze, di facoltà digerenti.<br />

Essa, come abbiamo veduto, non prende in alimenti, che circa la metà<br />

in peso <strong>del</strong> sangue che perde, e buona parte li emette ancora colle evacuazioni<br />

<strong>del</strong>le feci, <strong>del</strong>l’orina, <strong>del</strong>la traspirazione. Essa non ha adipe, o<br />

sierose raccolte, consunte, aridissime essendo tutte le sue parti. Essa in<br />

una parola non può trarre i materiali <strong>del</strong> sangue da tutte quelle fonti<br />

da cui sogliono emanare nella maggior parte dei soggetti in cui celere,<br />

e straordinaria osservasi la sanguigna riproduzione.<br />

Donde adunque tanto sangue nella povera fanciulla? Dai principi<br />

introdotti col mezzo <strong>del</strong>la polmonale, e cutanea inalazione ci si risponde.<br />

L’accresciuta celerità <strong>del</strong>la circolazione, e <strong>del</strong>la respirazione, costante<br />

nelle persone disanguate, serve <strong>senza</strong> dubbio provvidamente ad una più

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