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MARIANNA. ISTERIA. Lussuria senza lusso - Società Amici del ...

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il testo originale integrale <strong>del</strong> 1834 131<br />

tuttavia ci sembrano appoggiate a numerose ipotesi nella parte almeno<br />

che riguardano il passaggio <strong>del</strong>le sostanze nelle orine. Difatto la pre<strong>senza</strong><br />

di alcune glandule lombari differenti da tutte le altre glandule; la<br />

pre<strong>senza</strong> di una doppia serie di vasi, che procedano ad una separazione<br />

<strong>del</strong>le sostanze ingeste, e che gli uni ammettono quello che gli altri<br />

respingono, sono asserzioni, che non hanno ancora, a nostro credere<br />

alcun appoggio, e che forse non lo avranno giammai. D’altronde<br />

le recenti osservazioni nel professore Panizza, la di cui esattezza per<br />

un intiero lustro ammirammo smentiscono l’esistenza di tali glandule<br />

particolari, o dei vasi chilopoetici-oriniferi, mentre confermano la comunicazione<br />

dei chiliferi reflui cogli inferenti <strong>del</strong>le estremità inferiori,<br />

non meno che la possibilità di un moto retrogrado in simili vasi.<br />

Stando infatti all’idea <strong>del</strong> Lippi, che i vasi chilopoetici oriniferi<br />

non permettono l’ascesa dei liquidi, non si saprebbe spiegare come succeda<br />

il vomito orinoso, e soprattutto poi quello osservato nella nostra<br />

ammalata.<br />

Il moto retrogrado dei vasi linfatici già invocato da Barthez (130)<br />

per ispiegare alcuni fenomeni morbosi; già ammesso da Mascagni nelle<br />

idropi dipendenti da ostruzione <strong>del</strong>le glandule, venne ampiamente in<br />

seguito sostenuto da Darwin nella sua Zoonomia. Richerand lo ammise<br />

pure, come appare dal testo già altrove per noi riportato. Mekel<br />

credette ripetere dal moto inverso di questi vasi l’orinoso sudore da lui<br />

osservato in un soggetto affetto da iscuria.<br />

Thilew abbracciò l’opinione di Darwin, e l’azione <strong>del</strong>la ventosa<br />

negli avvelenamentivenne in questi ultimi tempi a corroborare non<br />

poco una tale opinione. E diffatto Barry (131) 54 riportando per primo<br />

l’azione <strong>del</strong>la ventosa negli avvelenamenti, ed avendo osservato che<br />

mercè tale sussidio si arriva a salvare l’ammalato quand’anche fossero<br />

già comparse le convulsioni; che in seguito all’applicazione di tale<br />

istromento negli animali morsicati da vipera sgorgano dalla ferita più<br />

gocce di siero limpido, conchiuse:<br />

“che quando la ventosa è rimasta appiccata per un’ora ad una parte<br />

avvelenata gli umori contenuti in tutti i vasi avranno acquistata una direzione<br />

retrograda, e siccome non è loro concesso di fluire liberamente nel<br />

vuoto vi formeranno una stasi perfetta”.<br />

54 N.o.: (130) Annal. Univ. d’Omodej fascic. 136. pag. 22. = (131) Annal. citati<br />

fascic. 110, e 112.

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