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MARIANNA. ISTERIA. Lussuria senza lusso - Società Amici del ...

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il testo originale integrale <strong>del</strong> 1834 127<br />

il corpo in una parola per essere finalmente separata dallo stomaco.<br />

La mescolanza di un fluido così caustico qual è l’orina col sangue non<br />

sembra combinabile colla mancanza d’ogni morboso, e straordinario<br />

sconcerto, colla permanenza, diciamolo pure, <strong>del</strong>la vita. Se persino il<br />

latte, al dire <strong>del</strong>lo stesso Jacopi, eccita infinite turbolenze, che dovrebbe<br />

fare l’orina a contatto <strong>del</strong>le pareti <strong>del</strong> cuore, <strong>del</strong> polmone, e <strong>del</strong>le<br />

<strong>del</strong>icatissime arteriose membrane? D’altronde perchè l’orina sparsa<br />

nell’universale circolazione, come fa la bile nell’iterizia, non si scuopre<br />

in tutte le altre secrezioni, e nell’universale economia? Come mai lo<br />

stomaco si è trasmutato in un organo separatore <strong>del</strong>l’orina a preferenza<br />

di tanti altri organi secretori; a preferenza <strong>del</strong>la cutanea traspirazione<br />

con cui quella <strong>del</strong>l’orina manifesta una ben visibile organica simpatia?<br />

Che se però qualcheduno vi fosse che volesse ancora sostenere possibile<br />

la mescolanza <strong>del</strong>l’orina col sangue; che volesse perciò negare<br />

l’esistenza di una diretta comunicazione fra la vescica, e lo stomaco,<br />

questi piegarsi certamente dovrebbe all’osservazione per noi riportata,<br />

ai fenomeni orinosi dalla Besana offerti. Essi sono, a nostro senso,<br />

i più decisivi che siensi sin’ora osservati relativamente alla proposta<br />

controversia. Quivi non solo l’orina raccolta in vescica passa in meno<br />

di cinque minuti allo stomaco; e dallo stomaco espulsa con tutti i<br />

caratteri fisico-chimici, che gli sono propri; ma tale passaggio per le<br />

dirette vie di comunicazione fra l’uno e l’altro viscere è manifestamente<br />

percepito dall’ammalata, e dagli astanti, i quali, tuttochè ignari<br />

d’ogni cosa, non cessano dall’attribuire il mormorio <strong>del</strong> ventre a tale<br />

trasporto. Né ciò solo.<br />

L’orina già uscita dal naturale suo recipiente; già passata nei vasi<br />

diretti, già prossima a versarsi nello stomaco, retrocede ancora per la<br />

medesima strada, riempie di nuovo la vescica allorchè l’introduzione<br />

<strong>del</strong>la cannula le offre una più naturale uscita. In questo soggetto volle<br />

la natura in modo incontrovertibile tracciare le contrastate dirette vie,<br />

quelle vie, che non seppe finora ritrovare l’anatomia, che non volle,<br />

a dispetto dei fatti i più parlanti, ammettere l’universale fisiologia.<br />

Nessuno, crediamo noi, vorrà sostenere dipendere l’orinoso vomito<br />

nella nostra inferma dal trasporto <strong>del</strong>l’orina nel circolo sanguigno;<br />

nessuno potrà conseguentemente contrastare in questa singolarissima<br />

osservazione la palmare dimostrazione <strong>del</strong> controverso fatto.<br />

Nè dir vale trattarsi qui di un caso patologico di un aberzione alle<br />

costanti leggi <strong>del</strong> vivente umano organismo. Lo stato patologico avrà

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