MARIANNA. ISTERIA. Lussuria senza lusso - Società Amici del ...

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il testo originale integrale del 1834 109 pubblicò una lettera nella quale, cercando egli mostrare come si possono sciogliere nella vescica i calcoli, cita molti fatti presi da Mascagni, Luiscio, Brande, ed Hatchett da cui sembra potersi plausibilmente desumere i carbonati alcalini, ed anche gli alcali puri passare indecomposti alla vescica. Mascagni infatti trovò simili carbonati nella propria orina, quando prendeva del carbonato di potassa, e Brande dice averla trovata alcalina a capo di sei minuti in un uomo, che avea inghiottito due dramme di carbonato di soda sciolto nel thè caldo. La soda fu pure trovata nell’orina da Bostock, come risulta dalle osservazioni pubblicate nel quinto volume della Società Medico Chirurgica di Londra. Rollo e Darwin (84) 29 provarono con replicati esperimenti passare il nitro prontamente, ed indecomposto nell’orina. Tiedemann, e Gmelin trovarono l’iodio puro nell’orina di un cavallo, che avea tranguggiata un oncia di idroiodato iodurato di potassa. Wollaston, e Marcet avendo fatto inghiottire del idrocianato di potassa, e di protossido di ferro (bleu di Berlino) ad alcune persone, lo viddero passare indecomposto per orina, osservazione in seguito confermata da moltissimi autori, fra i quali Home, Magendie, Meyer, Tiedemann e Gmelin, Emmert, Westrumb, Vogel, e Soemmering trovarono l’idrocianato solfurato di potassa: Tiedemann e Gmelin l’idroclurato di barite: Woelher l’idrosolfato, ed il clorato di potassa: Berzelius la silice. Parlando finalmente delle sostanze animali, che passano nell’orina indecomposte, Blakall ha trovato l’albumina: Chatelain, Wurzer, Caballe, Aliber, Vauquelin la materia caseosa: Stoeller, Weber, Proust del vero chilo: Chelio, Bach, Woelher ed altri del pus: Orfila, e molti altri della bile: Nicolao Fiorentino, ed A. Laurentius del vero latte. In Bonnet (85) si legge di un monaco al quale, fra gli altri diuretici, furono somministrate le cantaridi; nel cadavere si trovò dalle medesime esulcerata la vescica, quantunque non vi fosse stilla d’orina, e non si secernesse di questo lozio da più giorni. Ora come spiegherebbero siffatto passaggio gli autori, che non ammettono una diretta comunicazione fra lo stomaco e la vescica; che sostengono perciò tutte le sostanze sopramenzionate passare nell’orina per mezzo dalla circolazione sanguigna? A fronte delle numerosissime autorità, e dei sopra citati fatti egli è senza dubbio frivola la pretesa di 29 N.o.: (84) Moto retrograd. dei vasi linfat.

110 isteria, lussuria senza lusso Iacopi (86) 30 di negare un tale passaggio colla gratuita asserzione: non tanto rapido essere il passaggio delle bevande nell’orina: non presentare la prima orina espulsa dopo copiosa bevanda i caratteri di questa. Tutti convengono, tutti avranno dovuto convincersi colla giornaliera esperienza che l’individuo, nelle date circostanze, non ha spesso ancora cessato dal bere, che già sentesi il prurito d’orinare, prurito del resto indipendente dall’essersi, o no vuotata prima la vescica. Che poi la prima orina espulsa non abbia i caratteri della bevanda non è a maravigliarsi se questa poteva già trovarsi raccolta in vescica quando l’individuo prende la bevanda diuretica. Intanto ne viene negato che tali bevande passino indecomposte nell’orina. Ora come sottragonsi esse all’azione dello stomaco, dei succhi gastro-enterici della digestione? che se pure ciò avvenisse, come passano nei vasi lattei, se questi a sentenza di sommi autori non assorbano che le sostanze digerite, e ridotte allo stato di chilo? Che se pure anche questo avvenisse, come passano con tanta rapidità la lunga serie delle glandule mesenteriche, il dotto toracico, le vene giugulari, i polmoni, il cuore, e tutto il sistema circolatorio sino ai reni dove vengono di nuovo separati? Perchè la massa del sangue cosi repentinamente, ed enormemente accresciuta dall’introduzione di tanto liquido non manifesta alcun indizio di plettora, non mostra nel di lei circolo alcun disturbo? Noi sappiamo che poca acqua pura iniettata nelle vene produce spesso grandissimi sconcerti, ed anche l’istessa morte. Ora come se ne possano introdurre delle libbre, e libbre per mezzo del dotto toracico senza danno alcuno? Che anzi come innocui passano per il torrente della circolazione i vini osservati da Bartolino, Etmuller Franck; l’acqua di rose descritta da Ballonio; le sostanze inebrianti dell’agarico di Kamtschatka, l’olio di mandorle dolci, le emulsioni ecc. ecc.? Come poi nel sangue passano innocui gli acidi, gli alcali, i sali, i principi corrosivi dell’aglio, delle cipolle, delle cantaridi? Perchè lo citrico, e tutti gli altri acidi non neutralizzano neppure la soda, che libera si trova nel siero del sangue? Come supporre, ripeteremo col dottore Morichini, che sostanze acri, e capaci d’infiammare la cute, e le membrane mucose possano innocuamente, e senza mortale irritazione essere portate nel sistema sanguigno, e quindi indecomposte passare nel ricettacolo delle orine? Che se poi le orine fossero tutte il prodotto di un eguale 30 N.o.: (85) Sepulcr. lib. III. Sect. 24. = (86) Esame della dottrina di Darwin.

il testo originale integrale <strong>del</strong> 1834 109<br />

pubblicò una lettera nella quale, cercando egli mostrare come si possono<br />

sciogliere nella vescica i calcoli, cita molti fatti presi da Mascagni,<br />

Luiscio, Brande, ed Hatchett da cui sembra potersi plausibilmente desumere<br />

i carbonati alcalini, ed anche gli alcali puri passare indecomposti<br />

alla vescica. Mascagni infatti trovò simili carbonati nella propria<br />

orina, quando prendeva <strong>del</strong> carbonato di potassa, e Brande dice averla<br />

trovata alcalina a capo di sei minuti in un uomo, che avea inghiottito<br />

due dramme di carbonato di soda sciolto nel thè caldo. La soda fu<br />

pure trovata nell’orina da Bostock, come risulta dalle osservazioni pubblicate<br />

nel quinto volume <strong>del</strong>la <strong>Società</strong> Medico Chirurgica di Londra.<br />

Rollo e Darwin (84) 29 provarono con replicati esperimenti passare il<br />

nitro prontamente, ed indecomposto nell’orina. Tiedemann, e Gmelin<br />

trovarono l’iodio puro nell’orina di un cavallo, che avea tranguggiata<br />

un oncia di idroiodato iodurato di potassa.<br />

Wollaston, e Marcet avendo fatto inghiottire <strong>del</strong> idrocianato di<br />

potassa, e di protossido di ferro (bleu di Berlino) ad alcune persone,<br />

lo viddero passare indecomposto per orina, osservazione in seguito<br />

confermata da moltissimi autori, fra i quali Home, Magendie, Meyer,<br />

Tiedemann e Gmelin, Emmert, Westrumb, Vogel, e Soemmering trovarono<br />

l’idrocianato solfurato di potassa: Tiedemann e Gmelin l’idroclurato<br />

di barite: Woelher l’idrosolfato, ed il clorato di potassa: Berzelius<br />

la silice.<br />

Parlando finalmente <strong>del</strong>le sostanze animali, che passano nell’orina<br />

indecomposte, Blakall ha trovato l’albumina: Chatelain, Wurzer,<br />

Caballe, Aliber, Vauquelin la materia caseosa: Stoeller, Weber, Proust<br />

<strong>del</strong> vero chilo: Chelio, Bach, Woelher ed altri <strong>del</strong> pus: Orfila, e molti<br />

altri <strong>del</strong>la bile: Nicolao Fiorentino, ed A. Laurentius <strong>del</strong> vero latte. In<br />

Bonnet (85) si legge di un monaco al quale, fra gli altri diuretici, furono<br />

somministrate le cantaridi; nel cadavere si trovò dalle medesime<br />

esulcerata la vescica, quantunque non vi fosse stilla d’orina, e non si<br />

secernesse di questo lozio da più giorni.<br />

Ora come spiegherebbero siffatto passaggio gli autori, che non ammettono<br />

una diretta comunicazione fra lo stomaco e la vescica; che<br />

sostengono perciò tutte le sostanze sopramenzionate passare nell’orina<br />

per mezzo dalla circolazione sanguigna? A fronte <strong>del</strong>le numerosissime<br />

autorità, e dei sopra citati fatti egli è <strong>senza</strong> dubbio frivola la pretesa di<br />

29 N.o.: (84) Moto retrograd. dei vasi linfat.

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