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MARIANNA. ISTERIA. Lussuria senza lusso - Società Amici del ...

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108 isteria, lussuria <strong>senza</strong> <strong>lusso</strong><br />

Ma non solo le bevande copiosamente ingeste passano rapidissimamente<br />

<strong>del</strong> tutto immutate nell’orina; anche le sostanze odorose<br />

colorate, solide vi si osservano ben di spesso in più, o meno notabile<br />

quantità. Fra le prime noi citeremo la terebintina, gli asparagi, le viole,<br />

l’aglio, le cipolle, il cui odore è facilmente, e prontamente riconoscibile<br />

nell’orina di chi usò di tali sostanze.<br />

Non avvi forse persona, che non abbia sentito nella propria orina<br />

l’odore degli asparagi, spesso pochi minuti dopo averli mangiati.<br />

Secondo Iohn, Iones, e Monrò la valeriana, ed il castoro somministrano<br />

all’orina l’odore di mirra. Le sostanze coloranti, che passano<br />

indecomposte nell’orina, giusta le esperienze di autori innumerevoli<br />

sono quelle <strong>del</strong>l’indaco, <strong>del</strong> rabarbaro, <strong>del</strong>la barbabietola, <strong>del</strong>la celidonia<br />

maggiore, <strong>del</strong>la robbia, <strong>del</strong> campeggio, <strong>del</strong> Cactus Opuntia, <strong>del</strong>la<br />

mortella. Una donna faceva l’orina nera come l’inchiostro tutte le volte<br />

che mangiava prugne di Damasco (79). Actuarius (80) 27 scrive di un<br />

ammalato al quale avendo somministrato un medicamento di nero<br />

colore, poco dopo emise un’orina di simil tinta, e <strong>senza</strong> incomodo.<br />

Schenkio narra di un orina nera promossa dal Roob di sambuco, e dalla<br />

cassia. Boerhaave vidde l’orina colorata in nero, e Lewis in verde dopo<br />

aver preso la cassia (81). Nel Iournal de Chimie medicale Août 1825,<br />

si legge l’osservazione riportata da Iulia Fontenelle di una giovine di<br />

quindici anni, che in un insulto di colica, che si credeva provocata da<br />

inchiostro bevuto per equivoco, faceva le orine di color azzurro.<br />

Per ciò che spetta agli acidi Morichini trovò l’acido malico, ed il<br />

citrico nelle proprie orine per aver bevuto <strong>del</strong> succo <strong>del</strong> Limone, come<br />

pure nelle orine dei rachitici, ed in quelli, che d’estate si cibano <strong>del</strong><br />

Solanum Lycopersicon (82).<br />

Woeler, Reil, Emmert vi trovarono l’acido gallico, ed il primo fra<br />

questi gli acidi ossalico, tartarico, e benzoico (83). 28 Proust osservò<br />

nell’orina l’acido carbonico e dice verificarsi quest’osservazione in tutti<br />

quelli, che usano le acque acidule, od i vini spumanti acidetti.<br />

Quasi tutti gli alcali, ed i sali neutri sciolti in molt’acqua, ed in dose<br />

da non provocare diarrea passano nell’orina indecomposti. Morveau<br />

27 N.o.: (79) Ephemer. nat. curios. Decad. III. ann. IV. = (80) Lib. II. de judic.<br />

urin. cap. 20.<br />

28 N.o.: (81) Ann. Univ. di medic. d’Omodei fascic. 128. 129. = (82) Memor. <strong>del</strong>la<br />

Soc. Ital. <strong>del</strong>le scienze. VoI. 15. = (83) Woelher memor. citat.

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