MARCHESE, 3C amantea ESPERIMENTI MEDICI DEI NAZISTI.pdf
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• Esperimenti sui gruppi sanguigni<br />
• Obiettivo: studiare il decorso mortale dopo<br />
aver operato trasfusioni tra persone di gruppi<br />
sanguigni differenti .
• Esperimenti di vivisezione<br />
• Obiettivo: studiare il meccanismo del vomito<br />
somministrando ai prigionieri iniezioni di<br />
apomorfine. Si è calcolato che in questi<br />
esperimenti siano stati uccisi circa 300<br />
prigionieri ebrei per lo più olandesi
• <strong>ESPERIMENTI</strong> SUI GEMELLI<br />
• Obiettivo: trovare il modo di influire sul<br />
colore degli occhi, trasformandoli da scuri ad<br />
azzurri. Per far questo si iniettava nell'iride<br />
metilene blu. Il risultato erano atroci<br />
sofferenze, cecità e nessun cambiamento.<br />
Dopo l'eliminazione dei gemelli, i loro occhi<br />
venivano espiantati e inviati a Berlino, alla<br />
dottoressa Karin Magnussen.
• Esperimenti psichiatrici<br />
• Obiettivo: osservare ciò che accadeva dopo<br />
aver sottoposto pazienti disabili psichici e<br />
donne in perfetta salute a elettroshock<br />
ripetuti ad alti voltaggi. Si sezionava il<br />
cervello delle vittime decedute e venivano<br />
inviati alle camere a gas i sopravvissuti
• Esperimenti sulla denutrizione<br />
• Obiettivo: mentre i prigionieri morivano di<br />
fame si osservava l'affievolirsi delle funzioni<br />
vitali, capogiri, emicranie, edema,<br />
rigonfiamenti addominali. In un rapporto si<br />
legge: "I mutamenti nel tratto<br />
gastrointestinale che abbiamo constatato<br />
durante le autopsie sono particolarmente<br />
interessanti".
• Esperimenti con i veleni:<br />
• Obiettivo: indagare le proprietà venefiche di<br />
alcune sostanze sull'uomo. I veleni venivano<br />
distribuiti nel cibo dei prigionieri che<br />
morivano per lo più quasi subito mentre<br />
quelli che sopravvivevano venivano uccisi per<br />
consentire le autopsie.
• Esperimenti su tessuti muscolari, ossa e nervi<br />
• Obiettivo: studio dei trapianti, delle<br />
fratturazioni, delle ingessature e delle infezioni<br />
ossee. Le operazioni consistevano nell’incidere<br />
le gambe delle prigioniere e nel rimuovere<br />
chirurgicamente ossa, muscoli e pezzi di nervi.<br />
Ogni vittima poteva subire questi interventi<br />
anche fino a sei volte. Moltissime donne<br />
morirono, altre rimasero storpie; tutte furono<br />
operate senza sterilizzare gli strumenti e senza<br />
lavare le parti da operare.
• L'UMILIAZIONE DEL CORPO E DELLA CARNE,<br />
MA SOPRATTUTTO LA TOTALE ASSENZA DI<br />
RISPETTO PER LA PERSONA UMANA, DEL<br />
TUTTO PRIVATA DELLA PROPRIA DIGNITA’.
• CLASSE 3^ C<br />
• SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO<br />
• “G.MAMELI”<br />
• ANNO SCOLASTICO 2012 – 2013
• DOCENTI:<br />
• PROF. VINCENZO MUTO<br />
• PROF.SSA LUCIANA <strong>MARCHESE</strong>
PER NON DIMENTICARE