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30. - L'Autore tiene appresso di sé il ritratto di Don Ciccio. Altri, ch' al suo signor d'ossequio grato Vuol dimostrare un ben divoto affetto, Ne tien da dotta mano effigiato In nobil quadro il riverito aspetto: Altri de la sua donna il viso amato Ha in picciol rame epilogato, e stretto, E di fulgide gemme ingiojellato, Qual suo Nume, sel tien vicino al petto, Altri l'effigie de l'amico assente Suole a dispetto del destin nemico Tenersi a lato, e farselo presente: Io, ch' amante ti son, servo, ed amico, Porto il ritratto tuo sempre pendente In una borsa sotto a l'umbilico. 31 - Il nome imposto a Don Ciccio. Signor, se si riflette a parte a parte Dalla nostra giuridica assemblea Quanto la gran benignità d'Astrea Chiaro t'ha fatto, e celebre nell'arte, Vediam, che 'l padre tuo nel battezzarte Si dimostrò d' una ben corta idea, Però ch' allor, secondo me, dovea Sol col nome di Bartolo appellarte. Così con mezzo tal saresti entrato Pur anche in un lodevole concetto D'armigero non men, che letterato: Poiché ciascun, sendo a chiamarti astretto, Resoti gran legista, e gran soldato, Bartolo - mio C... t'avrebbe detto. 26
32. - Il valor di Don Ciccio. Se ben v'ho sempre avuto in mio concetto Per soggetton d'incomparabil pondo: Sapendo, che pescate insino al fondo Col vostro elevatissimo intelletto: E se ben sempre ho predicato, e detto, Che non avete uguale in questo mondo, Quand'anche si cercasse a tondo a tondo Da la culla del sole al cataletto: Pur del quanto pesiate, io n'odo vari Discorsi, e per dissimili cagioni Corron di voi concetti assai contrari; Ma fra queste diverse opinioni Creder sol si dovrebbe a i macellari, Che giornalmente pesano i C... 33. - Il Sogno. Mentre stamane un legger sonno avea Dolcemente sopito il ciglio mio, Voi m'appariste in sogno, e mi parea Che m'invitaste a valicar l'oblio: Nudi già l'uno, e l'altro in mezzo al rio, Che con tacito corso il pié movea, Felicemente il passavam, quand'io Caddi là 've più rapido correa: Or mentre pien di tema, e confusione, Mi parea tra quell'acque in breve d'ora La morte aver da far di Faraone, Ver' voi distesi ambo le mani allora, E tosto vi pigliai per un C... Stretto cosi, che vi ci tengo ancora. 27
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30. - L'Autore tiene appresso di sé il ritratto<br />
di Don Ciccio.<br />
Altri, ch' al suo signor d'ossequio grato<br />
Vuol dimostrare un ben divoto affetto,<br />
Ne tien da dotta mano effigiato<br />
In nobil quadro il riverito aspetto:<br />
Altri de la sua donna il viso amato<br />
Ha <strong>in</strong> picciol rame epilogato, e stretto,<br />
E di fulgide gemme <strong>in</strong>giojellato,<br />
Qual suo Nume, sel tien vic<strong>in</strong>o al petto,<br />
Altri l'effigie de l'amico assente<br />
Suole a dispetto del dest<strong>in</strong> nemico<br />
Tenersi a lato, e farselo presente:<br />
Io, ch' amante ti son, servo, ed amico,<br />
Porto il ritratto tuo sempre pendente<br />
In una borsa sotto a l'umbilico.<br />
31 - Il nome imposto a Don Ciccio.<br />
Signor, se si riflette a parte a parte<br />
Dalla nostra giuridica assemblea<br />
Quanto la gran benignità d'Astrea<br />
Chiaro t'ha fatto, e celebre nell'arte,<br />
Vediam, che 'l padre tuo nel battezzarte<br />
Si dimostrò d' una ben corta idea,<br />
Però ch' allor, secondo me, dovea<br />
Sol col nome di Bartolo appellarte.<br />
Così con mezzo tal saresti entrato<br />
Pur anche <strong>in</strong> un lodevole concetto<br />
D'armigero non men, che letterato:<br />
Poiché ciascun, sendo a chiamarti astretto,<br />
Resoti gran legista, e gran soldato,<br />
Bartolo - mio C... t'avrebbe detto.<br />
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