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45. - Al signor Lodovico Breni. E' qui, Breni, comparso un ingegnone Insigne professor di matematica, Che certo, e per teorica, e per pratica Può star con Archimede al paragone. Ei fa volar per l'aria un galeone, Solo empiendol di vento: e ciò si pratica, Cacciandogliel fra l'ima, e l'altra natica Col mezzo d'un gonfietto da pallone. Or io, che sono a far tal prova intento, Se posso aver Don Ciccio per piloto, Ne spero meglio il ripromesso evento: Né ponno andar le mie speranze a voto, Perch' essendo ancor ei gonfio di vento, Gli accrescerà mirabilmente il moto. 46. - Con la dimostrazion di Don Ciccio si decide una question filosofica. Mi ritrovai per sorte l'altra sera Dov' erari certi giovani studenti, Che portavano hinc inde gli argomenti Intorno al darsi, o no, de la chimera; Ed io, se ben per lunga età già m' era Scordato i filosofici elementi, Pur la parte del sì fra quelle genti Mi posi a sostener per la più vera; E dissi lor: - Chi d' affermar non teme, Ch' unir non può tre varie bestie, o due, La speciale attività d'un seme, Guardi Don Ciccio, e le fattezze sue: Che in lui sol ne vedrà ben quattro insieme,.. Nem pe il porco, il castron, l'asino, e 'l bue. 200
47. - A Don Ciccio. Signor Don Ciccio, in terra è l'elefante, Bestia sì smisurata, e di tal lena, Che portò già senza fatica o pena Sul dorso un mezzo esercito volante: Il mare ebbe colà nel sen d'Atlante Trent' anni sono in circa una balena Di sì gran corpo, e spaziosa schiena, Che fu creduta un' isola vagante. Ne l'aria pur fu visto andar volando Un immenso uccellaccio, e furibondo. Al tempo là de le pazzie d'Orlando: Ma se si cerca in mar da cima in fondo. Se tutto, e terra, e ciel si va spiando. Non ha di voi bestia maggiore il mondo-.. 48. - Don Ciccio ha venduto un orto per farsi un abito di scorruccio. Al signor Curzio Picotti. Curzio, quel miserabil giardinetto, Ch' al povero Don Ciccio era restato Ne l'asse ultimamente ereditato Dal defunto suo zio Don Benedetto, Venendo al fin per tal cagione astretto A vestirsi di brun, l' ha contrattato, E col denar ritrattone ha comprato Ventisei braccia di cotone in Ghetto. Or più nulla non ha; poiché quell'orto Tu sai, ch'egli era l'unico fra quante Cose gli dié l'eredità del morto: Quindi ancor egli omai per suo conforto Potrà dir col filosofo Biante: Tutto, quant' ho di ben, meco me 'l porto. 201
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PREFAZIONE Poche noterelle biografi
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celebrato come uno dei più valenti
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imasto; l'altro s'era fatto monaco
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perdonata l'offesa, e messo tutto i
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Pietro e S. Giovanni. L'azione si s
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PROEMIO 1. - Testicolatura prima. A
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4. - La concezione di Don Ciccio. N
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8. - La Voglia. Esposti a lusingar
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12. - Pretensioni di Don Ciccio. Pe
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16. - L'alterigia di Don Ciccio. A
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103. - Le chiacchiere legali di Don
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111. - Don Ciccio disse, che 'l sig
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Ciccio, si stima più glorioso del
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Al signor Napoleone della Luna. Cos
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Amici, ohimè, son morto ! Il fato
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Al signor Tomaso Barili. Leggo le m
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135. - La presunzion di Don Ciccio.
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Al signor conte Ronchi. Era dianzi
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Ier mattina Don Ciccio ancor digiun
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147. -Don Ciccio innamorato. Don Ci
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Nel maritaggio di con Ciccio. Don C
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dimanda un canonicato. Don Ciccio r
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159. - Don Ciccio divenuto cacciato
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insigne pittor bolognese, che fece
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all'Autore d'aver a mente buona par
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175. - I venti freddi e i caldi egu
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Giuseppe, noi vediam, che la Natura
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Di Buda resa l'altra settimana, Don
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Da caricare i piccioli cannoni. Ond
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Quando tutti noi cinque, o per gode
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Schiere del gran Lorena ensi accopp
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Onde cercar volea coll' andar fuore
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L'ionio ciel di barbari lamenti Or,
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Mirando ciò, che per voler divino
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Sendo tutt' applicato a far guadagn
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Che dal dottor Domenici negato Gli
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Destrier, che trasse già cocchio d
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Nulla di men, più bravo assai d'Eg
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Ove accolto con giubilo sarai Da tu
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Quel da te fabbricato industre orde
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Entrò, spinto da stimolo carnale,
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Signor, fo quanto posso acciò che
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In villa per pigliar qualche ristor
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Tratto l' altr' ier da un giovanil
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La rinomata cupola, che feo Fabbric
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Fra gente di giudicio, e di prudenz
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Dal male, onde si forte abbiam temu
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Mentre adesso il tormenta un nuovo
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Da un precipizio appena il pié rit
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Del viver di Don Ciccio, allora qua
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