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22.05.2013 Views

l8. - Nel medesimo soggetto. Al signor Napoleone della Luna. Signore, avrete già visto a bastanza Di un altro mio sonetto antecedente, Onde avvien, che Don Ciccio ha per usanza Di non scoprirsi a salutar la gente: E avrete visto ancor, che veramente La sua non si può dir mala creanza, Perché nol fa per semplice accidente, Ma per cagion d'intrinseca sostanza. Or, se ben ciò, che dissi, ha forza, e vale A far, che da ciascun gli si perdoni Questo mezzo peccato veniale: Pur non mancano ancor nuove ragioni, Poiché lo scappellarsi è del Cotale Uso, e proprietà, non de' C... l9. - Nel medesimo Soggetto. A don Ciccio. Se ben, signor Don Ciccio, è scortesia Visibile ad ognuno, e manifesta, Quel vostro mai non iscoprir la testa, Quand' altri vi saluta per la via, So, però, che a scusarvi, alcun potria Dir, che 'l fate a cagion de l' aria infesta, La quale a i capi deboli è molesta: E tale è quel di Vostra Signoria. Ma voi dovreste almen prendervi cura D'allontanare ogni ombra di strapazzo Col piegarvi un tantin nella cintura: Parendo in vero austerità da pazzo, Che, stando ritto, in quella positura, Venga un C... a voler far da C... 20

20. - Qual sia la causa che fa poetar Don Ciccio. Ciò che faccia i poeti, altri ha stimato, Che sia d'un bilioso umore insano L'atra subbollizione, onde agitato Resta fervidamente il petto umano; Altri poi ha creduto un sovrumano Calor di sacro Nume; altri ha pensato, Che 'l pungol sia d'un Pegaseo Tafano, Ch' Estro latinamente è nominato: Ma quel, per cui Don Ciccio è divenuto Cigno il miglior, che nel Parnaso intuoni L'Aonie melodie col canto arguto, Io stimo, e n'ho palpabili ragioni. Essere un animal piatto, e brancuto Di quei, che martirizzano i C... 21. - Il Tencone. Don Ciccio, avendo carnalmente usato, Ha preso un solennissimo tencone, Che pria di maturarsi è rientrato Senza venire a la suppurazione: Così quell'acre umor gli ha cagionato Un enfior si maligno in un C... Che cresciuto bel bello, è diventato Grosso quasi a misura d'un pallone. Or mentre ei vien dal genital dolore Astretto a detestar con faccia smorta, E con umide ciglia il proprio errore, E qui fra molti, e con ragione, insorta Questa perplessità - se sia maggiore O 'l C... ch' è portato, o quel, che 'l porta. 21

l8. - Nel medesimo soggetto.<br />

Al signor Napoleone della Luna.<br />

Signore, avrete già visto a bastanza<br />

Di un altro mio sonetto antecedente,<br />

Onde avvien, che Don Ciccio ha per usanza<br />

Di non scoprirsi a salutar la gente:<br />

E avrete visto ancor, che veramente<br />

La sua non si può dir mala creanza,<br />

Perché nol fa per semplice accidente,<br />

Ma per cagion d'<strong>in</strong>tr<strong>in</strong>seca sostanza.<br />

Or, se ben ciò, che dissi, ha forza, e vale<br />

A far, che da ciascun gli si perdoni<br />

Questo mezzo peccato veniale:<br />

Pur non mancano ancor nuove ragioni,<br />

Poiché lo scappellarsi è del Cotale<br />

Uso, e proprietà, non de' C...<br />

l9. - Nel medesimo Soggetto.<br />

A don Ciccio.<br />

Se ben, signor Don Ciccio, è scortesia<br />

Visibile ad ognuno, e manifesta,<br />

Quel vostro mai non iscoprir la testa,<br />

Quand' altri vi saluta per la via,<br />

So, però, che a scusarvi, alcun potria<br />

Dir, che 'l fate a cagion de l' aria <strong>in</strong>festa,<br />

La quale a i capi deboli è molesta:<br />

E tale è quel di Vostra Signoria.<br />

Ma voi dovreste almen prendervi cura<br />

D'allontanare ogni ombra di strapazzo<br />

Col piegarvi un tant<strong>in</strong> nella c<strong>in</strong>tura:<br />

Parendo <strong>in</strong> vero austerità da pazzo,<br />

Che, stando ritto, <strong>in</strong> quella positura,<br />

Venga un C... a voler far da C...<br />

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