Scarica in formato PDF

317 - L'Autore terminato il Poema della
Cicceide si licenzia dalla materia, e da' lettori
della medesima.
O sempre per me pure in questa parte
Fecondi, e fertilissimi C...
Ond' avvien che 'l mio stil, benché senz' arte.
Chiaro da Battro a Tife ormai risuoni;
Lettori, e voi, che tutte a parte a parte
Scorrendo queste mie composizioni,
Féste applauso cortese a le mie carte
A stimol di benigne inclinazioni;
Tempo è già di far punto. I prati omai
Han bevuto a bastanza, e ben vegg' io,
Che su questa materia ho detto assai.
Ecco dunque vi lascio, e chiudo il rio,
Bramoso di perdon, se vi stancai:
O miei lettori, o miei C..., addio.
3l8. - L'Autore protesta le sue obbligazioni
a Don Ciccio.
De' favor che mi hai fatti, e che mi fai,
Don Ciccio, ogni dì più con gli argomenti,
Che somministri a' miei componimenti,
Non ti potrò ricompensar giammai:
Perché qualor di te scrissi o cantai,
Co' miei per altro deboli talenti,
Tanto, sol tua mercè, piacqui a le genti.
Che (se il dirlo convien) m'immortalai:
Ma benché centomila obbligazioni,
Don Ciccio, io te ne debba, e che tu meco
Abbi altrettanti crediti, e ragioni:
Pur me 'n dovresti far l' assoluzioni,
Mentre a pagare i debiti c' ho teco,,
Tutte votai le borse de' C...
172