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3l4. - L'Autore si fa lecito di presagire alla
sua Cicceide l' immortalità con l'esempio
d' Ovidio in quei versi della sua Metamorfosi.
Jamque opus exegi, quod nec Jovis ira, nec ignis,
ecc.
Ecco l'opra ho compita, in cui di Giove
Invan lo sdegno accenderassi, e invano
Contro lei tenterà l' usate prove
Per abolirla il fervido Vulcano.
Non quel Dio, che più tardo il passo muove,
Non quel, che d'ostil ferro arma la man
Non la Dea, che dal ciel folgora, e piove,
La ridurranno annichilata al piano.
Non mai le potrà fare onta o dispetto
II continuo girar de le stagioni,
Né di fortuna il più maligno aspetto:
Poi che s' han queste mie composizioni
A durar fin che dura il lor soggetto,
Dureran sin che durano i C...
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