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Però che tuttavia l' invide genti,
Torcendo il muso, e digrignando i denti,
S' arman ver' me di rabbia ognor più fiera.
Con rigidezza critica e severa
Dicon che questi miei componimenti
Non han le chiuse lor così pungenti,
Quai dènsi a la satirica maniera.
Udisti mai più strane opposizioni ?
Oh mia Musa infelice, a che sei giunta !
Oh sfortunate mie composizioni!
Mira, se ingiustamente altri l'appunta !
Elle tutte finiscono in C...,
E tu sai che i C... non han la punta.
3l0. - Ai detrattori della Cicceide.
Zelanti, e quando mai v'arresterete
Da quei tanti schiamazzi, e opposizioni
Onde con dente critico solete
Lacerar queste mie composizioni ?
Se ciò forse provien, perché scorgete
Fra loro in troppo numero i C...,
Frenate ormai la lingua, e desistete
Dal mal trattarle con le detrazioni;
Mentr' io, perché m' appago assai del giusto,
Vi do ragion, gli abiuro, e mi protesto
Di sentirne rammarico, e disgusto.
Ma in tanto voi, per rimediar a questo,
Sputando ciò che v'amareggia il gusto,
Godete almen, senza i C..., del resto.
311. - Al signor Gio. Antonio Moraldi,
che desiderava il ritratto di Don Ciccio per
porlo nel frontispizio della Cicceide.
Signor, da non so chi, n'è stato detto
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