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Si sconvolgono i misti, e la Natura Sopraffatta dal duolo è posta in lutto . Si turba ogni elemento: oscuro, e brutto Diventa il fuoco; e si fa l'acqua impura; L'aria in nubi s'addensa; egra s' indura La terra, e a chi l'arò contende il frutto. Per duolo anch'esso il corpo uman si mira Tutto scompaginarsi, e quasi pazzo Gemere intorno a la funesta pira; Anzi, unitesi a farne alto schiamazzo Fin le sue parti oscene, il Cul sospira, Si sbattono i C..., lagrima il C... 276. - Per la morte di Don Ciccio. Al signor abate Francesco Bagni. Mira, e piangi, o Francesco: ecco al fin vinto Chi sin or trionfò del tempo avaro: Chi per lume d'ingegno era sì chiaro Eccol d'atro pallore al fin dipinto. Di funebre cipresso il capo cinto Ecco quei, che d'allòr le Muse ornaro: Ecco, o Francesco, il prezioso, il raro Pregio del mondo tutto, eccolo estinto. Or tu, con atto ufficioso, e mesto, In nobil urna il cener suo riponi Aspergendol di pianto egro, e funesto: Indi a la vista pubblica l'esponi, Con sopra un bullettin che dica: - In questo Vaso è la quintessenza de' C... 277. - La morte. Colei, ch'or preveduta, or d'improvviso Picchia sempre infedel, sempre inclemente, 150
Regio tetto, e villan (giusta l'avviso Del Venusin) con piede indifferente, Quella crudel, per le cui man di gente Si riempie l' inferno, e 'l paradiso, Con un colpo mortale ha finalmente Al viver di Don Ciccio il fil reciso. Or per tale accidente ho gran temenza Che il mondo manchi, e se poch' è fioriva, Ormai declini a la deficienza; Che a chi perde un C... (da cui deriva L'essere uman) vien meno in conseguenza Mezza la facoltà generativa. 278. - In morte di Don Ciccio. Su, su, prefiche donne, in vesti nere Per l'estreme del mondo, alte ruine, Alzate i gridi a impietosir le sfere, Graffiate il volto, e scapigliate il crine: Ecco estinto Don Ciccio; ecco ove alfine Il trasser di lassù stelle severe ! Ardano intanto al corpo suo vicine Sul feral catafalco illustri cere. Poi con voci funeste il coro intuoni Sopra il feretro i flebili concerti, E 'l tempio tutto a l'armonia risuoni: Alfin tomba sublime a par de' merti Nel seno il chiuda, e tornino i C..., Giusta il solito loro, a star coperti. 279. - La morte di Don Ciccio corrispondente alla vita. Io son d'opinion, che quell'ingegno, ll qual si porta l'uom dal nascimento, 151
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Si sconvolgono i misti, e la Natura<br />
Sopraffatta dal duolo è posta <strong>in</strong> lutto .<br />
Si turba ogni elemento: oscuro, e brutto<br />
Diventa il fuoco; e si fa l'acqua impura;<br />
L'aria <strong>in</strong> nubi s'addensa; egra s' <strong>in</strong>dura<br />
La terra, e a chi l'arò contende il frutto.<br />
Per duolo anch'esso il corpo uman si mira<br />
Tutto scompag<strong>in</strong>arsi, e quasi pazzo<br />
Gemere <strong>in</strong>torno a la funesta pira;<br />
Anzi, unitesi a farne alto schiamazzo<br />
F<strong>in</strong> le sue parti oscene, il Cul sospira,<br />
Si sbattono i C..., lagrima il C...<br />
276. - Per la morte di Don Ciccio.<br />
Al signor abate Francesco Bagni.<br />
Mira, e piangi, o Francesco: ecco al f<strong>in</strong> v<strong>in</strong>to<br />
Chi s<strong>in</strong> or trionfò del tempo avaro:<br />
Chi per lume d'<strong>in</strong>gegno era sì chiaro<br />
Eccol d'atro pallore al f<strong>in</strong> dip<strong>in</strong>to.<br />
Di funebre cipresso il capo c<strong>in</strong>to<br />
Ecco quei, che d'allòr le Muse ornaro:<br />
Ecco, o Francesco, il prezioso, il raro<br />
Pregio del mondo tutto, eccolo est<strong>in</strong>to.<br />
Or tu, con atto ufficioso, e mesto,<br />
In nobil urna il cener suo riponi<br />
Aspergendol di pianto egro, e funesto:<br />
Indi a la vista pubblica l'esponi,<br />
Con sopra un bullett<strong>in</strong> che dica: - In questo<br />
Vaso è la qu<strong>in</strong>tessenza de' C...<br />
277. - La morte.<br />
Colei, ch'or preveduta, or d'improvviso<br />
Picchia sempre <strong>in</strong>fedel, sempre <strong>in</strong>clemente,<br />
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