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Fa sentirmi egualmente i tuoi malori.<br />

So c' han per uso i provvidi castori<br />

Di strapparsi i C... allor ch' appresso<br />

Van lor per farne strage i cacciatori,<br />

E così ognun di lor salva sé stesso;<br />

Ma sperar non poss' io tal riuscita<br />

Nel caso mio, né seguitar le scorte,<br />

Che, per campar, quell'animal m' addita.<br />

Troppo, ahi troppo diversa è nostra sorte;<br />

Io perdendo un C..., perdo la vita,<br />

Quei perdendo i C..., scampan da morte.<br />

268. - L'Autore non crede la morte<br />

divulgatasi di Don Ciccio.<br />

Benchè Don Ciccio dopo il consaputo<br />

Suo male avesse preso alcun respiro,<br />

E tal, che fu da' medici creduto<br />

Libero già dal suo crudel martiro,<br />

Fu detto poi, ch' essendo ricaduto,<br />

Avesse il poverel nel breve giro<br />

Di sol tre dì lo spirito perduto,<br />

E sp<strong>in</strong>tol fuor con l'ultimo sospiro:<br />

Io però quando ciò fu divulgato<br />

Non ne fei caso alcun, né me n' <strong>in</strong>crebbe,<br />

Perché 'l supposi un ente immag<strong>in</strong>ato;<br />

Facend' io riflession, ch' implicherebbe<br />

Contraddizione il dir, ch' abbia esalato<br />

Lo spirito un C..., che mai non l'ebbe.<br />

269. - Il taglio dello stame vitale<br />

di Don Ciccio.<br />

Al signor canonico Malatesta.<br />

Signor, le Parche avean già pieno il fuso<br />

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