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La propria inclinazion, l' arte, o 'l costume. Dea dei dotti fu Palla, il furibondo Marte fu de i guerrier, Venere il Nume Fu degli amanti, e fin giù nel profondo Dier gli avari a Plutone arabo fumo. Or se tornasse ad esser praticato Quell' uso, e ch' ogni gener di persone Avesse un Nume sì proporzionato, Don Ciccio esposto anch' ei nel Panteone Vi sarebbe dal popolo adorato Per il Dio tutelar d' ogni C... 256.-L'Autore, trovandosi moribondo, si forma l' epitaffio. Al signor conte Marcello Masdoni. Conte, già presso a morte, io bramerei Che restasse di me qualche memoria, Se pur vizio non è di vanagloria, Che certo in questo caso io nol vorrei. A te dunque mi volgo, a te, che sei Cotanto parzial de la mia gloria, Non perché facci cronaca, né storia, In cui tutti registri i gesti miei; Mi basterà, per indicar qual fui, Che facci espor su l' urna sepolcrale I seguenti tre versi al guardo altrui: « Questa, che noi viviam vita mortale, Ce la dier due C... e qui costui S' è con un sol C... reso immortale. » 257. - La convalescenza di Don Ciccio. Se ben Don Ciccio alfin s' è riavuto Mediante un salutifero clistere 140

Dal male, onde si forte abbiam temuto Finor di non averlo a rivedere, E non di men si fiacco, e sì svenuto, Che mal si regge, e se non vuol cadere Bisogna ch' altri vada a dargli aiuto, E a far con lui l' ufficio del braghiere. Ma però questo nuovo ultimo male Che gli ha sì gravemente i nervi afflitti, Ne la di lui persona è naturale; Che non han mai saputo, ancor che fitti Sotto la disciplina del C... Imparare i testicoli a star ritti. 258. - La Recidiva. Al signor Mario Fiorentini. Mario, il pover Don Ciccio è ricaduto Quando noi tutti il credevam guarito, E se bei serba, col divino aiuto, Pur anche un assai comodo appetito, Nulla di meno al medico è paruto Di ritrovarlo alquanto indebolito, E ha fatto caso ancor, ch' abbia lo sputo Come la terra insipido, e sciapito. Ma poi, se ci sia febbre, interrogato, Egli ha risposto, che secondo l' arte Non sa mai come renderlo accertato: Dicendo, che Galen non ha lasciato Scritto, e né pure Ippocrate, in qual parte Il polso de i C... sia situato. 259. - Il medico di Don Ciccio ricusò di curarlo per la sola mercede offertagli di due sacca di grano a cura finita. Al signor Lodovico Breni. 141

Dal male, onde si forte abbiam temuto<br />

F<strong>in</strong>or di non averlo a rivedere,<br />

E non di men si fiacco, e sì svenuto,<br />

Che mal si regge, e se non vuol cadere<br />

Bisogna ch' altri vada a dargli aiuto,<br />

E a far con lui l' ufficio del braghiere.<br />

Ma però questo nuovo ultimo male<br />

Che gli ha sì gravemente i nervi afflitti,<br />

Ne la di lui persona è naturale;<br />

Che non han mai saputo, ancor che fitti<br />

Sotto la discipl<strong>in</strong>a del C...<br />

Imparare i testicoli a star ritti.<br />

258. - La Recidiva.<br />

Al signor Mario Fiorent<strong>in</strong>i.<br />

Mario, il pover Don Ciccio è ricaduto<br />

Quando noi tutti il credevam guarito,<br />

E se bei serba, col div<strong>in</strong>o aiuto,<br />

Pur anche un assai comodo appetito,<br />

Nulla di meno al medico è paruto<br />

Di ritrovarlo alquanto <strong>in</strong>debolito,<br />

E ha fatto caso ancor, ch' abbia lo sputo<br />

Come la terra <strong>in</strong>sipido, e sciapito.<br />

Ma poi, se ci sia febbre, <strong>in</strong>terrogato,<br />

Egli ha risposto, che secondo l' arte<br />

Non sa mai come renderlo accertato:<br />

Dicendo, che Galen non ha lasciato<br />

Scritto, e né pure Ippocrate, <strong>in</strong> qual parte<br />

Il polso de i C... sia situato.<br />

259. - Il medico di Don Ciccio ricusò di curarlo<br />

per la sola mercede offertagli di due sacca<br />

di grano a cura f<strong>in</strong>ita.<br />

Al signor Lodovico Breni.<br />

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