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Senso di vanità, ch' avea deposto, Più che mai petulante a dir s' è posto, Ch' ogn' altro appo di lui non vale un zero. Così pretende scioccamente altero A' suoi colleghi d'esser anteposto, E ch' a lui debban dare il primo posto, Come dierno gli Apostoli a san Piero. In somma, ei porta questa opinione Che non si dia ne l'ordine Rotale Alcun da star con esso al paragone. Or quando mai s' udì pazzia cotale ? Ch' un testicol si metta in pretensione D' esser tenuto il membro principale ? 192. - Don Ciccio ammesso nell'Accademia v' espone l' impresa. Ciasscun diede a Don Ciccio il voto bianco Per crearlo Accademico, e fu vinto. L' impresa intanto alzò sul lato manco, La quale il corpo avea cosi distinto: - In atto di volar v' era dipinto Il Cava Pegaseo con l'ale al fianco, E non lunge un C... né più, né manco, Con un par d' ale anch' egli, al volo accinto. Tutto ciò s' esprimea col colorito: Il motto poscia in capo al cartellone Dicea: Nos quoque. Il nome era «l'Ardito.» E volea dire: -Anch'io fatto erudito, Ancor che paia un debole C.., Alzo a l'etra da terra il volo ardito. 193. - S'invita Don Ciccio ad unirsi all'Armata cesarea contro il Turco. Or ch' a le formidabili, e temute 108
Schiere del gran Lorena ensi accoppiate Le Bavare falangi, ond' accertate Mira l'Odrisio Imper le sue cadute, Vanne tu pur per la comun salute A far del tuo gran cor le prove usate: Vanne, e quell' empie là squadre lunate Cadano al fin dal valor tuo battute. Che se camminan ben le proporzioni, E se Marte con Venere accomuna L' uso delle sue belliche fazioni, Puoi tu sperarne un' ottima fortuna, Mentre sappiam che sogliono i C... Ne gli assalti d'amor batter la luna. 194. - A Don Ciccio che faceva pratica per andar uditore del Presidente di Norcia. Io mi stupisco in verità non poco Nel sentir, che vi sia venuto umore D' andar a Norcia, per Auditore Del nuovo Presidente di quel loco: E vi confesso, ch' io mi presi a gioco L' avviso, che l' altrier ne venne fuore, Perché non mai, da vostro servitore, V' ho stimato per uom cosi da poco. Ora, per evitar qualche scompiglio, Che ne potria venir, deh s' abbandoni Un cosi strano improvvido consiglio. E portate ancor voi le riflessioni Sul quanto mal sicuri, e in qual periglio Fra le man de' Norcin siano i C... 195. - Don Ciccio è percosso da bella donna con una padella in testa, perch' egli, discorrendo con esso lei, stende la man per toccarla. 109
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Vanne, e quell' empie là squadre lunate<br />
Cadano al f<strong>in</strong> dal valor tuo battute.<br />
Che se camm<strong>in</strong>an ben le proporzioni,<br />
E se Marte con Venere accomuna<br />
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194. - A Don Ciccio che faceva pratica per<br />
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Io mi stupisco <strong>in</strong> verità non poco<br />
Nel sentir, che vi sia venuto umore<br />
D' andar a Norcia, per Auditore<br />
Del nuovo Presidente di quel loco:<br />
E vi confesso, ch' io mi presi a gioco<br />
L' avviso, che l' altrier ne venne fuore,<br />
Perché non mai, da vostro servitore,<br />
V' ho stimato per uom cosi da poco.<br />
Ora, per evitar qualche scompiglio,<br />
Che ne potria venir, deh s' abbandoni<br />
Un cosi strano improvvido consiglio.<br />
E portate ancor voi le riflessioni<br />
Sul quanto mal sicuri, e <strong>in</strong> qual periglio<br />
Fra le man de' Norc<strong>in</strong> siano i C...<br />
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