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Illustrazioni di<br />
Linda Rizzo<br />
Nadia Vittori<br />
L’Odissea
Il lungo viaggio di Ulisse secondo una <strong>del</strong><strong>le</strong> tante ipotesi<br />
mare medi<br />
1- Troia (partenza); 2- Lotofagi (vicino ad Agrigento);<br />
3- Polifemo (Aci Trezza vicino a Catania); 4- Eolo (Isola di Vulcano);<br />
5- Lestrigoni (Magna Grecia); 6- Maga Circe (Promontorio <strong>del</strong> Circeo);
terraneo<br />
7- Regno dei morti (Cuma, vicino Napoli); 8- Sirene (Penisola Sorrentina);<br />
9- Scilla e Cariddi (Stretto di Messina); 10- Calipso (Isola di Pantel<strong>le</strong>ria);<br />
11- Terra dei Feaci (Isola di Corfù); 12- Itaca (ritorno di Ulisse).
La fine di Troia<br />
Il rumore <strong>del</strong> mare lo svegliò.<br />
Si tirò su a sedere di malumore: stava facendo un<br />
sogno bellissimo e gli dispiaceva lasciarselo scappare<br />
così… ma, d’altra parte, sapeva già che era inuti<strong>le</strong><br />
tentare di riaddormentarsi, il sogno non sarebbe comunque<br />
tornato.<br />
Ormai comp<strong>le</strong>tamente sveglio, Ulisse uscì dalla<br />
sua tenda senza far rumore e s’incamminò verso la<br />
spiaggia deserta. Si sedette in un angolo asciutto e<br />
fissò cupamente il mare color <strong>del</strong> vino, nella fioca<br />
luce <strong>del</strong>l’alba che stava nascendo.<br />
Un sospiro pesante gli uscì dal petto: quel mare,<br />
profondo e terribi<strong>le</strong>, lo separava dalla sua Itaca, dalla<br />
sua casa, dalla sua famiglia…<br />
Erano partiti così sicuri, così certi <strong>del</strong>la vittoria…<br />
e invece adesso si ritrovavano, dopo dieci anni di<br />
guerra, praticamente allo stesso punto.<br />
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8<br />
l’angolo <strong>del</strong>...<br />
Ulisse e gli Achei erano lontani<br />
da casa da ben dieci<br />
anni per conquistare la città<br />
di Troia.<br />
Troia era sempre lì,<br />
chiusa e ben protetta<br />
dal<strong>le</strong> sue alte mura,<br />
che sembravano invincibili<br />
come il giorno<br />
<strong>del</strong> loro arrivo, e loro<br />
stavano ancora allo stesso posto, accampati vicini al<br />
mare, sempre più stanchi e sfiduciati.<br />
Si doveva fare qualcosa.<br />
Ulisse si alzò di scatto, battendosi con forza una<br />
mano sulla gamba nuda: lui sapeva che cosa fare, era<br />
tempo di mettersi al lavoro.<br />
Andò subito alla tenda di Agamennone e lo fece<br />
svegliare dal<strong>le</strong> sentinel<strong>le</strong>.<br />
- Che vuoi, Ulisse? - gli chiese il re di Micene, seccato<br />
di essere stato chiamato così di buon’ora.<br />
- So come prendere Troia! - rispose Ulisse, senza<br />
troppi preamboli.<br />
Agamennone trattenne a fatica una smorfia.<br />
- Davvero? Ci hanno provato tutti i migliori Achei<br />
in questi dieci anni… Hanno tentato in tutti i modi<br />
di abbattere quel<strong>le</strong> mura possenti e in molti hanno<br />
perso la vita: Achil<strong>le</strong>, Patroclo…<br />
- Non voglio abbattere <strong>le</strong> mura - lo interruppe<br />
Ulisse. - Prenderemo Troia con un inganno.
Agamennone lo fissò con più attenzione.<br />
- Conosco la tua fama, Ulisse. Sei ritenuto da tutti<br />
un uomo astuto e di grande ingegno. Quindi probabilmente<br />
la tua idea merita di essere ascoltata. Convocherò<br />
subito un consiglio di guerra. Potrai esporre<br />
il tuo pensiero davanti a tutti i principi achei.<br />
E così fecero.<br />
Il re di Itaca si alzò nell’assemb<strong>le</strong>a e spiegò il piano<br />
che aveva accuratamente e pazientemente studiato<br />
in quegli ultimi mesi.<br />
Gli ci vol<strong>le</strong> un po’ di tempo, ma alla fine tutti furono<br />
convinti: l’idea di Ulisse poteva davvero funzionare!<br />
D’altra parte, avevano una gran voglia di<br />
tornarsene a casa e sarebbero stati disposti a tentare<br />
qualunque cosa.<br />
Venne chiamato Epeo, il più abi<strong>le</strong> costruttore tra<br />
tutti gli Achei, e gli venne spiegato il suo compito.<br />
Il giovane fa<strong>le</strong>gname si rivelò un vero portento,<br />
perché in soli tre giorni riuscì a costruire un enorme<br />
cavallo di <strong>le</strong>gno, alto come cinque animali vivi,<br />
messi uno sopra l’altro.<br />
- Ora non vi resta che fingere di partire - spiegò<br />
Ulisse ai suoi compagni. - Caricate tutto sul<strong>le</strong> navi<br />
e poi date fuoco al<strong>le</strong> tende e a tutto l’accampamento.<br />
I Troiani in questo modo si convinceranno che<br />
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inunciamo a conquistare la città. Nel frattempo io<br />
prenderò il mio posto all’interno <strong>del</strong> cavallo con gli<br />
altri soldati.<br />
Una decina di Achei si arrampicarono, con l’aiuto<br />
di una corda, per <strong>le</strong> alte zampe <strong>del</strong> cavallo e penetrarono<br />
all’interno <strong>del</strong>l’enorme statua di <strong>le</strong>gno. Erano<br />
i migliori e i più valorosi: il marito di E<strong>le</strong>na, Menelao,<br />
il figlio di Achil<strong>le</strong>, Neotto<strong>le</strong>mo, lo stesso Ulisse,<br />
Diomede e molti altri. Si sistemarono, l’uno stretto<br />
accanto all’altro, in una stanzetta ricavata tra <strong>le</strong> pareti<br />
concave.<br />
I Troiani, che in quegli ultimi giorni avevano seguito<br />
con grande attenzione <strong>le</strong> manovre dei nemici<br />
dall’alto <strong>del</strong><strong>le</strong> loro mura, non credettero ai loro occhi<br />
quando videro la flotta degli Achei prendere il largo.<br />
Allora esultarono nel profondo <strong>del</strong> cuore.<br />
- Gli Achei stanno partendo! - si sentì urlare per<br />
<strong>le</strong> vie di Troia. - La guerra è finita!<br />
In un attimo tutta la gente si riversò per <strong>le</strong> strade,<br />
cantando e ballando e facendo festa. Il lungo assedio<br />
era finito, la vita poteva ricominciare.<br />
Quando <strong>le</strong> porte <strong>del</strong>la città furono aperte e la popolazione<br />
uscì sulla spiaggia, si accorsero <strong>del</strong> grande<br />
cavallo che se ne stava solo e immenso sulla riva<br />
deserta.<br />
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Ulisse, chiuso insieme ai suoi compagni all’interno<br />
<strong>del</strong>l’enorme statua, stava immobi<strong>le</strong>, rannicchiato<br />
nello spazio angusto. Dalla sua posizione poteva seguire<br />
tutto quello che avveniva.<br />
Sentì i Troiani vagare incerti per la spiaggia, ancora<br />
incapaci di credere alla partenza dei Greci.<br />
- Guardate! - diceva qualcuno. - In questo punto<br />
stava la tenda di Achil<strong>le</strong>!<br />
- E qui dormiva Ulisse!<br />
Poi cominciarono a discutere perp<strong>le</strong>ssi <strong>del</strong> cavallo.<br />
- Che cosa sarà mai quest’opera così gigantesca?<br />
- Perché abbandonare una statua tanto bella dopo<br />
averla costruita?<br />
Qualcuno finalmente trovò la dedica che Ulisse<br />
aveva fatto scolpire sopra il cavallo.<br />
- Guardate qui! - sentirono infatti gridare. - Sui<br />
fianchi <strong>del</strong> cavallo c’è una scritta:<br />
I Greci dedicano questa statua a Pallade Atena<br />
per propiziarsi un buon viaggio<br />
- È un dono per gli dei! Dobbiamo portarlo dentro<br />
la città!<br />
- Sei pazzo? È un’opera dei Greci, dei nostri nemici!<br />
Dobbiamo distruggerla!<br />
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- Giusto! Scaraventiamola giù per la rupe!<br />
- Ben detto! Anzi, perché non la bruciamo?<br />
Ulisse, alla fioca luce che filtrava all’interno <strong>del</strong> cavallo,<br />
studiava in si<strong>le</strong>nzio i volti preoccupati dei suoi<br />
compagni. Li vide impallidire di colpo e spalancare<br />
gli occhi per la paura di finire bruciati vivi. Anche se<br />
si sentiva correre per la schiena brividi di terrore, tentò<br />
di mantenersi sorridente e fiducioso: aveva in serbo<br />
una sorpresa e attendeva con il cuore in gola che l’ultima<br />
trappola prevista potesse finalmente scattare.<br />
Non dovette aspettare a lungo: voci concitate si<br />
<strong>le</strong>varono all’improvviso.<br />
- Guardate chi abbiamo catturato!<br />
Lo stiracchiato sorriso sul volto di Ulisse si allargò<br />
di colpo fino al<strong>le</strong> orecchie: tutto stava procedendo<br />
alla perfezione!<br />
Intanto i Troiani si stavano accalcando intorno al<br />
nuovo venuto.<br />
- Chi l’ha preso? Dove l’avete trovato? - chiese<br />
qualcuno.<br />
Due giovani armati di tutto punto si fecero avanti.<br />
- L’abbiamo catturato noi, si aggirava nel folto dei<br />
cespugli, proprio ai margini <strong>del</strong> bosco.<br />
Lo straniero piagnucolante si gettò a terra.<br />
- Vi prego, aiutatemi!<br />
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Le domande fioccarono tutte insieme.<br />
- Chi sei?<br />
- Come mai non sei partito con tutti gli Achei?<br />
- Perché ti nascondevi?<br />
L’uomo balbettava risposte confuse, finché non<br />
sopraggiunse il vecchio re Priamo che cercò di ristabilire<br />
un po’ d’ordine.<br />
- Fatemi parlare con lui - disse con voce autorevo<strong>le</strong>.<br />
La folla si aprì in due ali per lasciare spazio all’anziano<br />
sovrano.<br />
- Sono Priamo - si presentò il re di Troia, - qual è<br />
il tuo nome, straniero?<br />
L’uomo si gettò in ginocchio davanti al re.<br />
- Mi chiamo Sinone e sono stato abbandonato<br />
sulla spiaggia dagli Achei.<br />
- Perché ti hanno lasciato in balia dei nemici?<br />
- Sono loro, gli Achei, i miei nemici. Prima di partire<br />
hanno consultato l’oracolo che ha garantito un<br />
viaggio di ritorno tranquillo, se prima avessero fatto<br />
un sacrificio umano… E hanno deciso di sacrificare<br />
me, capite? Vo<strong>le</strong>vano uccidermi per tornarsene a<br />
casa senza prob<strong>le</strong>mi!<br />
La folla mormorava poco convinta, ma Priamo intervenne<br />
per riportare il si<strong>le</strong>nzio.<br />
- Lasciatelo parlare!<br />
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Poi si rivolse di nuovo a Sinone.<br />
- E come mai non sei morto?<br />
- Mi ha salvato un intervento divino: tutto era<br />
pronto per il sacrificio, quando, inspiegabilmente, si è<br />
alzato un vento favorevo<strong>le</strong> alla partenza. Gli Achei si<br />
sono imbarcati in fretta e hanno preso il largo.<br />
Sembrava una spiegazione convincente, ma Priamo<br />
vo<strong>le</strong>va sapere anche altro.<br />
- Che ci dici di quel cavallo?<br />
- Il cavallo è un dono ad Atena! La dea possente non<br />
è più molto favorevo<strong>le</strong><br />
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l’angolo <strong>del</strong>...<br />
Atena, figlia di Zeus, era la<br />
dea <strong>del</strong>la guerra ma anche<br />
<strong>del</strong><strong>le</strong> arti. Nella guerra di<br />
Troia si era schierata con gli<br />
Achei per vendicare l’offesa<br />
di Paride che non l’aveva preferita<br />
ad Afrodite.<br />
agli Achei da quando è<br />
morto Achil<strong>le</strong>, e quindi<br />
i Greci stanno cercando<br />
di riconquistare<br />
i suoi favori…<br />
- Ma perché costruirlo<br />
così grande?<br />
Sinone rise a quella domanda.<br />
- Per impedirvi di impossessarvene! I Greci temevano<br />
che avreste cercato di portarlo all’interno <strong>del</strong>la<br />
città. In questo modo sareste riusciti voi a conquistare<br />
la dea al posto loro.<br />
Il sovrano aveva sentito abbastanza.
- Portiamolo dentro la città! - ordinò e fece abbattere<br />
<strong>le</strong> mura attorno al<strong>le</strong> porte per farlo passare.<br />
A nulla valsero <strong>le</strong> proteste di Laocoonte, sacerdote<br />
di Apollo, e neppure <strong>le</strong> paro<strong>le</strong> profetiche <strong>del</strong>la figlia<br />
di Priamo, Cassandra.<br />
Nessuno li ascoltò e il cavallo venne portato fin<br />
sull’acropoli, davanti al tempio di Atena.<br />
Fol<strong>le</strong> di giovani festanti accompagnarono la faticosa<br />
salita per <strong>le</strong> strette vie <strong>del</strong>la città, ragazze adornate<br />
di fiori cantarono e ballarono, mentre i più piccoli si<br />
divertivano a cercare di raggiungere <strong>le</strong> corde e i finimenti<br />
che pendevano dal collo <strong>del</strong> cavallo.<br />
Si ballò e si festeggiò per tutto il giorno, e, quando<br />
scese la notte, i Troiani si addormentarono sfiniti,<br />
ma felici come non si sentivano da anni.<br />
Su Troia scese il si<strong>le</strong>nzio.<br />
All’improvviso, dal mare aperto arrivò un chiarore.<br />
Sinone, che l’aspettava con impazienza, lo scorse<br />
subito.<br />
Scivolò si<strong>le</strong>nziosamente fuori dal suo <strong>le</strong>tto, nella<br />
casa che lo aveva ospitato, e si avviò verso il cavallo,<br />
con gli occhi fissi alla luce che avanzava. L’uomo sapeva<br />
perfettamente che quel chiarore era un grande<br />
falò acceso sulla prua <strong>del</strong>la nave di Agamennone:<br />
era il segna<strong>le</strong> convenuto.<br />
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La flotta achea, che aveva finto di partire, ma in<br />
realtà si era nascosta dietro l’iso<strong>le</strong>tta vicina di Tenedo,<br />
stava ritornando a Troia.<br />
Sinone si mosse rapido: avanzò fin sotto il cavallo,<br />
aprì uno sportello ben mascherato sotto la pancia<br />
<strong>del</strong>la grande statua e liberò gli Achei.<br />
I soldati, armati fino ai denti, scesero veloci, aggrappandosi<br />
al<strong>le</strong> funi che penzolavano dal collo <strong>del</strong><br />
cavallo. Corsero quindi al<strong>le</strong> porte <strong>del</strong>la città, spalancate<br />
e indifese, e si riunirono ai loro compagni che<br />
erano sbarcati a frotte dal<strong>le</strong> navi.<br />
L’ultima notte di Troia era cominciata.