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N° 6 - Giovanni Ficetola

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California dopo l’inizio del mandato del suo sfortunato successore, avevano sofferto<br />

acutamente la mancanza del personaggio. Il moltiplicarsi dei problemi sulla scena mondiale (la<br />

nuova crisi dell’energia, il secondo conflitto Iran-Iraq, la destabilizzazione delle repubbliche<br />

sovietiche dell’Asia, e negli Stati Uniti la preoccupante alleanza tra l’Islam e il femminismo<br />

militante) aveva creato una grande nostalgia per gli anni di Reagan. Tutti ricordavano con<br />

simpatia le sue gaffe e i piccoli gesti che rivelavano la sua inettitudine, quel suo indulgere a<br />

guardare la TV sdraiato sul divano invece di occuparsi di questioni più importanti (un’abitudine<br />

condivisa peraltro dai suoi elettori), quel confondere la realtà con i brandelli di ricordi dei film<br />

della sua giovinezza.<br />

I turisti si raccoglievano a centinaia fuori dai cancelli del suo ritiro a Bel Air, e ogni tanto<br />

l’ex presidente usciva con passo malfermo e posava per loro sulla veranda. Qui, imbeccato da<br />

una Nancy sempre lucida, articolava qualche piacevole banalità che faceva venire le lacrime agli<br />

occhi ai suoi ascoltatori, e sollevava tanto i loro cuori quanto il mercato mondiale. Quando la<br />

presidenza del suo successore giunse al termine nel modo tragico che sappiamo, entrambi i rami<br />

del Parlamento approvarono senza difficoltà l’emendamento costituzionale che aboliva<br />

l’impossibilità di più di due elezioni per la stessa persona: con l’esplicito scopo di permettere a<br />

Reagan di potersi insediare per la terza volta alla Casa Bianca.<br />

Nel gennaio 1993 più di un milione di persone si raccolse nelle strade di Washington per<br />

salutare il suo corteo inaugurale, mentre il resto del mondo lo guardava alla televisione. Se io<br />

tubi catodici potessero piangere, quella volta certamente l’avrebbero fatto.<br />

E tuttavia qualche dubbio rimaneva, perché le grandi crisi politiche mondiali si<br />

rifiutavano ostinatamente di arrendersi, anche davanti al sorriso accattivante del vecchio<br />

presidente. La guerra Iran-Iraq minacciava di coinvolgere la Turchia e l’Afghanistan. Sfidando il<br />

Cremlino, le repubbliche baltiche dell’URSS andavano formando milizie armate autonome. Yves<br />

Saint-Laurent aveva disegnato il primo chador per le femministe islamizzate degli uffici alla<br />

moda di Manhattan, Londra e Parigi. Ce l’avrebbe fatta la presidenza Reagan, con un mondo in<br />

cui tutto andava così storto?<br />

Dopo aver visto il presidente in televisione, il mio socio (medico anch’egli) e io ne<br />

dubitavamo seriamente. A quel tempo, nell’estate de 1994, Ronald Reagan aveva ottantatre<br />

anni, e mostrava tutti i segni di un’avanzata senilità. Come molte persone anziane disponeva, in<br />

una giornata, di pochi minuti di relativa lucidità, durante i quali poteva pronunciare qualche<br />

frase sentenziosa, e il resto scorreva in un vitreo crepuscolo. I suoi occhi erano troppo malconci<br />

per leggere il gobbo, ma i suoi assistenti avevano approfittato dell’apparecchio acustico che il<br />

presidente aveva sempre portato per inserire un microscopico microfono, cosicché nei suoi<br />

discorsi egli poteva ripetere come uno scolaretto tutto quello che gli arrivava nell’auricolare. Le<br />

pause venivano cancellate nell’edizione televisiva, ma gli inconvenienti del controllo a distanza<br />

saltarono fuori una volta che il presidente, in un incontro con le Madri cattoliche d’America,<br />

arringò le arcigne signore ripetendo quello che stava dicendo fuori scena un tecnico audio:<br />

“Muovi il culo, che devo andare a pisciare.”<br />

Guardando questa figura da robot, con i suoi sorrisi allucinati e le sue smorfie da<br />

sciocco, qualcuno cominciava a chiedersi se il presidente avesse ancora la testa a posto, o<br />

addirittura se fosse davvero vivo. Per rassicurare il pubblico degli americani, nervosi e spiazzati<br />

da un mercato in declino e dalle notizie dell’insurrezione armata in Ucraina, i medici della Casa<br />

Bianca a un certo punto cominciarono a diffondere una serie di regolari bollettini sulla salute<br />

del presidente. Un gruppo di specialisti del Walter Reed Hospital annunciarono alla nazione che<br />

Reagan aveva la forma fisica e la vivacità mentale di un uomo con quindici anni di meno. I dati<br />

particolareggiati sulla sua pressione sanguigna, sul conteggio dei globuli bianchi e rossi, sul<br />

battito cardiaco e la respirazione, vennero diffusi in tutti i notiziari TV ed ebbero un immediato<br />

effetto calmante. Il giorno seguente il mercato mondiale ebbe una memorabile impennata, i<br />

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