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facilmente individuabile nel “piratesco” personaggio di Aldo Raine, improbabile vietcong americano<br />
nella Francia occupata del 1944.<br />
La squadra dei Bastardi senza gloria è insomma la rappresentazione della ritrovata irriverenza di un regista<br />
che alle proprie “icone” non rinuncia mai, ma che sa altresì andarvi oltre. La scena in cui il perfido<br />
colonnello Hans Landa (un bravissimo Christoph Waltz, premiato con L’Oscar) smaschera il<br />
doppiogioco dell’attrice Bridget von Hammersmarck per mezzo di una scarpa unisce il luogo tutto<br />
tarantiniano del feticismo per i piedi femminili ad una mirabolante e divertentissima rilettura<br />
nientemeno che della favola di Cenerentola! Una cenerentola al contrario, che finisce selvaggiamente<br />
strangolata, in quel massacro senza pietà (e senza gloria) che il ghignante Tarantino orchestra nel suo<br />
1944 parodistico.<br />
“Bastardi e bastarde”<br />
Da sinistra a destra, il tenente Aldo Raine (Brad Pitt), Shosana Dreyfus (Melanie Laurent),<br />
Bridget von Hammersmarck (Diane Kruger)<br />
E allora poco importano gli anacronismi e le facilonerie storiche, perché Tarantino non vuol mostrarci<br />
come sarebbero potute andare le cose “se…”, ma piuttosto svelarci il lato ridicolo e assurdo della<br />
Storia, paragonabile appunto ad un B movie, coi suoi “bastardi senza gloria”, coi suoi allegri massacri e<br />
con le sue improbabili pantomime. In questo senso, tutto il film è un anacronismo (nel suo stesso stile,<br />
che evita gli scimmiottamenti “d’epoca” presenti invece in Death Proof), come è anacronistico il film di<br />
Goebbels sull’impresa del soldato Zoller (che a giudicare dal ritmo sembra un action moderno, e dei più<br />
adrenalinici!).<br />
E a buon titolo, la frase finale di Aldo Raine, detta<br />
guardando in macchina dopo aver inciso la svastica come<br />
sua abitudine sulla fronte di Hans Landa, si presta alla<br />
immediata interpretazione meta-cinematografica come il<br />
suggello (la sphragìs, suvvia) di Tarantino stesso, novello<br />
Sartana o Django del cinema – o di UN cinema –<br />
consapevole (questo sì) del suo posto nella Storia: “Questo<br />
potrebbe essere il mio capolavoro.”<br />
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(“Inglourious Basterds” di Quentin Tarantino)