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N° 6 - Giovanni Ficetola

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Prefazione a “La mostra delle atrocità”<br />

WILLIAM S. BURROUGHS<br />

La mostra delle atrocità è un libro intenso e inquietante. Le radici non sessuali della sessualità qui<br />

sono esplorate con una precisione chirurgica. Un incidente d’auto può essere sessualmente<br />

stimolante più di un’immagine pornografica. (Gli studi indicano che le polluzioni notturne<br />

spesso non derivano da sogni con chiari contenuti sessuali, mentre i sogni con chiari contenuti<br />

sessuali in molti casi non portano all’orgasmo.) Il libro si apre così: “La mostra di quest’anno<br />

[…] aveva un segno inquietante: tutti i quadri insistevano sul tema della catastrofe planetaria,<br />

come se questi pazienti, così a lungo segregati, avessero avvertito nelle menti dei dottori e delle<br />

infermiere una specie di sconvolgimento sismico.”<br />

La linea di demarcazione fra paesaggio interno e paesaggio esterno è crollata. I terremoti<br />

possono essere originati da sconvolgimenti sismici all’interno della mente umana. L’intero<br />

universo randomizzato dell’età industriale esplode in frammenti criptici: “in un deposito di auto<br />

in demolizione trovo la carcassa carbonizzata della Pontiac bianca, il prepuzio nasale di L.B.J.,<br />

elicotteri precipitati, Eichmann vestito da donna, un bimbo morto…”. Il corpo umano diventa<br />

paesaggio: “Un pannello di una trentina di metri che all’apparenza rappresentava la sezione di<br />

una duna di sabbia. Guardando più attentamente, però, il dottor Nathan si accorse che<br />

l’immagine era una porzione della pelle sopra la cresta iliaca…”. Questo ingrandirsi<br />

dell’immagine a un punto tale che essa diviene irriconoscibile è un leit-motiv di La mostra delle<br />

atrocità. Questo è ciò che nel campo dell’arte fa Bob Rauschenberg: fa letteralmente saltare per<br />

aria (blowing up), ingrandendola, l’immagine. Poiché le persone sono fatte di immagini, questo è,<br />

alla lettera, un libro esplosivo. L’immagine dell’uomo esplode in rocce, pietre e alberi: “ Le rupi<br />

porose di Tenerife […] portando così alla luce il primo paesaggio spinale. Le rupi vetrificate,<br />

sospese sopra la palude silenziosa […]. Lo specchio di questa palude non riflette nulla. E qui il<br />

tempo non fa concessioni.”<br />

L’eccitazione sessuale deriva dalla ripetizione e dall’impatto dell’immagine: “Ogni pomeriggio<br />

nel cinema deserto. Contenuto sessuale latente degli scontri automobilistici […] James Dean,<br />

Jayne Mansfield, Albert Camus […]. Molti volontari si convincevano che le vittime fossero<br />

ancora vive e in seguito usavano l’una o l’altra di esse per eccitarsi durante l’atto sessuale col<br />

proprio partner.”<br />

James Dean teneva appeso in salotto un nodo scorsoio, e se lo metteva attorno al collo quando<br />

posava per qualche nuova immagine. Un pittore di nome Milton che aveva dipinto un quadro<br />

sexy intitolato La morte di James Dean dopo qualche tempo si suicidò. Questo libro va a frugare<br />

nelle profondità del sesso come nessun libro pornografico illustrato, neanche il più hardcore, ha<br />

mai fatto. “La conseguenza che ne scaturisce necessariamente è la psicopatologia del sesso, e le<br />

relazioni sono ormai così lunari e astratte che la gente diventa una pura estensione della<br />

geometria delle varie situazioni. Il che permette l’esplorazione di ogni aspetto della<br />

psicopatologia sessuale senza che ciò implichi alcuna traccia di colpevolezza.”<br />

Porzioni immensamente ingrandite di James Dean dopo qualche tempo si suicidarono. Nelle<br />

menti più forti i contenuti concettuali si collegano alla profondità del sesso. Eichmann vestito<br />

da donna in un deposito desolato di rupi porose in demolizione.<br />

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