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N° 6 - Giovanni Ficetola

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mondiale. Quel battito accelerato a volte si accompagnava misteriosamente bene con le risposte<br />

emotive del pubblico, indicando che il presidente stesso stava guardando gli stessi film di<br />

guerra, compresi quelli in cui aveva recitato.<br />

Per rendere più completa l’identificazione fra i presidente, il pubblico e gli schermi<br />

televisivi – un obiettivo che i suoi consiglieri politici avevano vagheggiato a lungo – lo staff<br />

presidenziale si diede da fare per ampliare il ventaglio delle informazioni da diffondere. Ben<br />

presto un terzo degli schermi televisivi della nazione furono occupati da grafici del battito<br />

cardiaco e della pressione sanguigna e da elettroencefalogrammi.<br />

Scoppiò qualche timida polemica quando fu chiaro che in questi ultimi predominavano<br />

le onde delta, confermando l’ipotesi da tempo avanzata che il presidente dormisse la maggior<br />

parte della giornata. La gente comunque aveva sempre un brivido quando Reagan entrava nel<br />

sonno REM, e il sonno della nazione coincideva con quello del capo del suo esecutivo.<br />

Indifferenti a questa alluvione di informazioni mediche, gli eventi del mondo reale<br />

continuavano a scendere per la loro china pericolosa. Compravo tutti i giornali che riuscivo<br />

trovare, ma le pagine erano dominate dai grafici sui bollettini sanitari di Reagan e dagli articoli<br />

esplicativi sul significato della funzionalità enzimatica del suo fegato o sulla minima variazione,<br />

positiva o negativa, della concentrazione delle sue urine. Relegati nelle ultime pagine leggevo<br />

brevi rapporti sulla guerra civile nelle repubbliche asiatiche dell’Unione Sovietica, sul tentato<br />

colpo di stato filo-russo in Pakistan, sull’invasione cinese del Nepal, sulla mobilitazione dei<br />

riservisti nella NATO e nel Patto di Varsavia, sul rafforzamento della Quinta e della Settima<br />

flotta USA.<br />

Questi eventi minacciosi, e la probabilità di una Terza guerra mondiale, coincisero per<br />

sfortuna con un leggero peggioramento della salute del presidente. Il banale raffreddore<br />

attaccato a Reagan da un nipotino che gli aveva fatto visita il 20 gennaio spazzò via dai<br />

televisori tutte le altre notizie. Un esercito di giornalisti e di cameraman si accampò davanti alla<br />

Casa Bianca, mentre una task force di specialisti provenienti dai maggiori istituti di ricerca del<br />

paese occupò tutti i canali rilasciando dichiarazioni e fornendo interpretazioni di dati medici.<br />

Come altri cento milioni di americani, Susan trascorse la settimana seguente davanti alla<br />

televisione, con gli occhi fissi sul battito cardiaco di Reagan.<br />

“E’ solo un raffreddore”, la rassicurai al mio ritorno dalla clinica il 27 gennaio. “Che<br />

notizie ci sono dal Pakistan? Girano voci che i sovietici abbiano paracadutato degli uomini<br />

dentro Karachi. La Delta Force si sta muovendo dalla Subik Bay…”<br />

“Aspetta, aspetta!” mi zittì agitata, alzando il volume per sentire il giornalista che<br />

cominciava a leggere un altro notiziario.<br />

“…ecco un aggiornamento del nostro telegiornale di due minuti fa. Buone notizie<br />

dall’ultima analisi TAC del presidente. Non ci sono variazioni anormali della forma o delle<br />

dimensioni dei ventricoli del presidente. Per questa notte è prevista una leggera pioggia su tutta<br />

la regione di Washington; l’Ottava divisione aerotrasportata ha scambiato dei colpi di arma da<br />

fuoco con le pattuglie sovietiche di confine a nord di Kabul. Saremo di nuovo con voi dopo<br />

una breve interruzione per un servizio sul’ultimo picco del grafico del lobo temporale<br />

sinistro…”<br />

“Ma per amor del cielo, non ha senso!” Strappai il telecomando dalla mano contratta di<br />

Susan e cominciai a girare tutti i canali. “Cos’ha combinato la flotta russa del Baltico? Il<br />

Cremlino sta esercitando una contropressione sul fianco settentrionale della NATO. Gli Stati<br />

Uniti devono dare una risposta…”<br />

Per puro caso riuscii a trovare un giornalista famoso che stava concludendo un<br />

notiziario. Si rivolgeva confidenzialmente al pubblico, ammiccando, mentre la sua fascinosa<br />

collega aveva il sorriso incollato alla bocca.<br />

“…alle 5.05 ora standard orientale la pressione cranica interna del presidente Reagan è<br />

soddisfacente. Le funzioni motorie e intellettive sono nella normalità per un uomo dell’età del<br />

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