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N° 6 - Giovanni Ficetola

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tassi d’interesse precipitarono, e il signor Gorbaciov fu in grado di annunciare che i separatisti<br />

ucraini avevano attenuato le loro richieste.<br />

Per sfruttare il vantaggio di questa imprevedibile stabilizzazione politica collegata alla<br />

funzionalità fisica del presidente, lo staff della Casa Bianca decise di dare ai bollettini medici una<br />

cadenza settimanale. Wall Street rispose positivamente, e i sondaggi d’opinione mostrarono<br />

addirittura una forte ripresa del Partito Repubblicano in quanto tale. All’epoca delle elezioni per<br />

il Congresso di metà legislatura, i bollettini medici vennero diffusi giornalmente, e i candidati<br />

repubblicani ottennero la maggioranza sia alla Camera sia al Senato, grazie alle buone notizie<br />

sugli intestini del presidente diffuse alla vigilia del voto.<br />

Da quel momento in poi il pubblico americano è stato investito da un flusso continuo di<br />

informazioni sulla salute del presidente. Una serie di edizioni successive lungo tutta la giornata<br />

rendeva conto ai telespettatori degli effetti collaterali di un lieve raffreddore o dei benefici sulla<br />

circolazione di un tuffo nella piscina della Casa Bianca. Ricordo bene la vigilia di Natale: mia<br />

moglie preparava il cenone e io guardavo il telegiornale, notando che i particolari sulla salute del<br />

presidente occupavano cinque delle sei notizie principali.<br />

“Allora lo zucchero nel sangue è un po’ diminuito”, osservò mia moglie mentre<br />

apparecchiava la tavola. “Buone notizie per la Quaker Oats e la Pepsi.”<br />

“Davvero? Ma che diavolo di rapporto ci può essere?”<br />

“C’è, c’è, più di quello che pensi.” Lei si sedette sul sofà vicino a me, col macinino del<br />

pepe in mano. “Dobbiamo aspettare l’ultima analisi delle urine. Potrebbe essere decisiva.”<br />

“Tesoro, quello che succede al confine del Pakistan potrebbe essere decisivo. Gorbaciov<br />

ha minacciato un attacco preventivo contro le zone controllate dai ribelli. Gli Stati Uniti hanno<br />

firmato un trattato che comporta degli obblighi, in teoria la guerra potrebbe…”<br />

“Sss…” Susan mi diede un colpetto sul ginocchio con macinino del pepe. “Gli hanno<br />

appena fatto un Inventario di personalità Eysenck… il vecchietto ha totalizzato il massimo dei<br />

punti nella risonanza emotiva e nella capacità di relazione. Tenendo conto dei fattori correttivi<br />

per l’età, dicono… non so bene che cosa voglia dire.”<br />

“Vuol dire che è praticamente un relitto umano.” Io stavo per cambiare canale, sperando<br />

di vedere qualcosa sui veri guai che c’erano in giro per il mondo, ma nella parte inferiore dello<br />

schermo era apparsa una strana figura, una specie di decorazione natalizia, pensavo io, come il<br />

profilo di un agrifoglio stilizzato. L’onda si spostava ritmicamente da sinistra a destra, mentre in<br />

sottofondo si sentiva la melodia ipnotica e nostalgica di Bianco Natale.<br />

“Dio santo…” sussurrò Susan timorosa. “E’ il battito di Ronnie. Hai sentito<br />

l’annunciatore? ‘In diretta il cuore del presidente’.”<br />

Questo fu solo l’inizio. Nelle settimane seguenti, grazie al miracolo della radiotelemetria,<br />

gli schermi televisivi di tutta la nazione divennero un tabellone che registrava ogni particolare<br />

delle funzioni fisiche e mentali del presidente. Il battito del suo cuore si snodava ardito e un po’<br />

tremolante nella banda inferiore dello schermo, mentre sopra di esso i telecronisti si<br />

dilungavano sui suoi esercizi fisici quotidiani, sugli otto metri e mezzo che aveva percorso nel<br />

giardino delle rose, sul bilancio calorico del suo modesto pranzo, sui risultai dell’ultima analisi<br />

cerebrale, sui dati dell’attività dei suoi reni, del suo fegato e dei suoi polmoni. E poi una<br />

quantità infernale di test di personalità e di misurazioni del QI, tutti destinati a rassicurare gli<br />

americani che l’uomo ala guida del mondo libero era più che preparato a far fronte agli immani<br />

compiti che incombevano sulla scrivania dello studio ovale.<br />

A tutti gli scopi pratici, come cercavo di spiegare a Susan, il presidente era poco più che<br />

un cadavere collegato a un impianto di amplificazione. Io e i miei colleghi della clinica<br />

pediatrica eravamo ben consapevoli della dura priva cui si sottoponeva il vecchio con quella<br />

sfilza di test. Ma lo staff della Casa Bianca sapeva bene che gli americani erano ipnotizzati dallo<br />

spettacolo del battito cardiaco del presidente. La linea adesso scorreva sotto tutti i programmi,<br />

accompagnava le commedie leggere, le partite di basket e i vecchi film sulla seconda guerra<br />

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