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Mysterion - Rivista di Ricerca in Teologia Spirituale

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www.MYS ERION.it<br />

E. CATTANEO<br />

4<br />

5(2012/1) 3-14<br />

Per la Bibbia il contatto con il <strong>di</strong>v<strong>in</strong>o è dovuto anzitutto all’<strong>in</strong>iziativa <strong>di</strong> Dio stesso,<br />

che parla all’uomo, lo chiama, gli comunica dei messaggi, gli mostra delle visioni. L’uomo<br />

risponde con la lode, la supplica, il lamento o l’azione <strong>di</strong> grazie. Raramente si nota<br />

un’alterazione dello stato normale della persona. La Bibbia riporta che Dio rivolge la<br />

sua parola ai patriarchi, ma normalmente non viene notata nessuna reazione psichica da<br />

parte loro (ad es. Gen. 12,1-4: Il Signore <strong>di</strong>sse ad Abram... Allora Abram partì). Tuttavia<br />

non mancano episo<strong>di</strong> <strong>in</strong> cui si notano alterazioni dello stato normale della persona,<br />

come <strong>in</strong> Gen. 15,12: Mentre il sole stava per tramontare, un torpore cadde su Abram, ed<br />

ecco terrore e grande oscurità lo assalirono. Nella versione dei LXX si legge: Verso il<br />

tramonto del sole, un’estasi (œkstasij) cadde su Abram, ed ecco un grande timore tenebroso<br />

(fÒboj skote<strong>in</strong>Õj mšgaj) cadde su <strong>di</strong> lui. Lo stesso term<strong>in</strong>e œkstasij è usato dalla<br />

LXX per <strong>in</strong><strong>di</strong>care lo stato <strong>di</strong> Adamo (Gen. 2,21). Quanto a Mosè, il suo prolungato<br />

conversare con Dio provocava un’irrorazione dei capillari del suo volto, che così appariva<br />

lum<strong>in</strong>oso (cf. Es 34,29).<br />

Nei profeti classici, come Isaia o Geremia, la comunicazione della parola <strong>di</strong>v<strong>in</strong>a non<br />

provoca nessuna alterazione nel soggetto: «Mi fu rivolta questa parola del Signore» (Ier.<br />

1,4), è detto semplicemente. Geremia però è il primo a notare il suo stato <strong>in</strong>teriore: «Nel<br />

mio cuore c’era come un fuoco ardente, trattenuto nelle mie ossa; mi sforzavo <strong>di</strong> contenerlo,<br />

ma non potevo» (Ier. 20,9). Il profeta Ezechiele ha una visione che provoca reazioni<br />

sul suo fisico: «Così percepii <strong>in</strong> visione la gloria del Signore. Quando la vi<strong>di</strong>, cad<strong>di</strong><br />

con la faccia a terra e u<strong>di</strong>i la voce <strong>di</strong> uno che parlava. Mi <strong>di</strong>sse: “Figlio dell’uomo, alzati,<br />

ti voglio parlare”. A queste parole, uno spirito entrò <strong>in</strong> me, mi fece alzare <strong>in</strong> pie<strong>di</strong> e io<br />

ascoltai colui che mi parlava» (Ez. 1,28-2,2). Qui non è chiaro se il cadere a terra sia<br />

stato spontaneo o provocato dalla visione. Ancora, Ezechiele si sente sollevare e trasportare<br />

<strong>in</strong> aria (cf. Ez. 11,1) o <strong>in</strong> Caldea (Ez. 11,24). Daniele dopo la visione rimane sf<strong>in</strong>ito<br />

per vari giorni (Dn. 8,27); un’altra volta <strong>di</strong>ce: «cad<strong>di</strong> svenuto con la faccia a terra» (Dn.<br />

8,18); «mi sentivo senza forze, il mio colorito si fece smorto e mi vennero meno le forze»<br />

(Dn. 10,8); all’u<strong>di</strong>re la voce «cad<strong>di</strong> stor<strong>di</strong>to con la faccia a terra» (v. 9).<br />

Nel NT la parola ekstasis compare solo <strong>in</strong> Act. 3,10 nel senso <strong>di</strong> “stupore”. Ma si<br />

notano fenomeni <strong>di</strong> alterazione dovuti al contatto con il <strong>di</strong>v<strong>in</strong>o, come durante l’episo<strong>di</strong>o<br />

detto della “trasfigurazione” <strong>di</strong> Gesù, dove il volto e le vesti <strong>di</strong> Gesù <strong>di</strong>ventano splendenti<br />

come la luce del sole, e si nota che Pietro «non sapeva che cosa <strong>di</strong>re: erano <strong>in</strong>fatti<br />

tutti spaventati; e venne una nube a coprirli con la sua ombra, e venne una voce dalla<br />

nube» (Mc. 9,6-7). Paolo fu “rapito” f<strong>in</strong>o al terzo cielo «se con il corpo o fuori del<br />

corpo» non sa <strong>di</strong>rlo (2Cor. 12,2). Il veggente dell’Apocalisse, appena ebbe la visione del<br />

Cristo glorioso, cadde ai suoi pie<strong>di</strong> «come morto» (Ap. 1,17).<br />

1. Estasi profetica <strong>in</strong> Filone Alessandr<strong>in</strong>o<br />

Che la contemplazione delle realtà <strong>di</strong>v<strong>in</strong>e comporti un “uscire da sé” è un tema molto<br />

<strong>di</strong>battuto nella tra<strong>di</strong>zione platonica. Per Plot<strong>in</strong>o, secondo J. Lemaitre, «è necessario che<br />

l’<strong>in</strong>telletto esca da se stesso e cessi <strong>di</strong> ragionare, per raggiungere il sommo desiderabile.

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