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Mysterion - Rivista di Ricerca in Teologia Spirituale

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www.MYS ERION.it<br />

F. ASTI<br />

26<br />

5 (2012/1) 25-44<br />

Il processo <strong>di</strong> globalizzazione non è solo ed esclusivamente economico, ma <strong>in</strong>veste<br />

anche il campo delle comunicazioni. La rete telematica avvolge tutto il mondo: i telefoni<br />

cellulari e Internet non sono più due <strong>di</strong>spositivi separati <strong>di</strong> comunicazione, ma attualmente<br />

sono un’unica realtà, per cui tutti sono <strong>in</strong>formati su tutto <strong>in</strong> tempo reale. Le<br />

gran<strong>di</strong> trasformazioni economiche e socio-politiche corrono sui b<strong>in</strong>ari dei bit, per cui si<br />

assiste realmente e non virtualmente a cambiamenti epocali. Tale novità fa da spartiacque<br />

fra due con<strong>di</strong>zioni che ancora <strong>di</strong>vidono l’umanità, fra chi possiede risorse economiche<br />

e <strong>di</strong> comunicazione e chi è mancante del necessario ed è privo della possibilità <strong>di</strong><br />

comunicare a <strong>di</strong>stanza. La globalizzazione economica e comunicativa non ha migliorato<br />

la situazione dei popoli, piuttosto ha contribuito ad accrescere notevolmente il <strong>di</strong>vario.<br />

Per il Papa Benedetto XVI la globalizzazione non deve essere considerata solo nei suoi<br />

aspetti deleteri quanto piuttosto nella possibilità <strong>di</strong> trasmettere le orig<strong>in</strong>alità dei popoli<br />

che si <strong>di</strong>st<strong>in</strong>guono per cultura e storia. Il processo <strong>in</strong> atto può essere una sfida positiva<br />

per un nuovo approccio alle situazioni <strong>di</strong> degrado, che possono essere risolte con la<br />

partecipazione della collettività a vantaggio <strong>di</strong> una progressiva democratizzazione del<br />

mondo: «globalizzazione va senz’altro <strong>in</strong>tesa come un processo socio-economico, ma<br />

questa non è l’unica sua <strong>di</strong>mensione. Sotto il processo più visibile c’è la realtà <strong>di</strong> un’umanità<br />

che <strong>di</strong>viene sempre più connessa; essa è costituita da persone e da popoli a cui quel<br />

processo deve essere <strong>di</strong> utilità e <strong>di</strong> sviluppo, grazie all’assunzione da parte tanto dei<br />

s<strong>in</strong>goli quanto della collettività delle rispettive responsabilità» 2 .<br />

La tendenza opposta alla universalizzazione dell’economia e della comunicazione è il<br />

processo <strong>di</strong> localizzazione. Esso richiama i governi del mondo a valorizzare le risorse<br />

nazionali e ancora <strong>di</strong> più quelle regionali che sono mortificate da una massificazione<br />

della cultura e dell’economia. Ad esempio gli OGM nell’agricoltura sono il segnale <strong>di</strong> un<br />

camm<strong>in</strong>o globalizzato del mondo che non rispetta i tempi della natura e dello sviluppo.<br />

La localizzazione, <strong>in</strong>vece, è favorevole alle colture stagionali, ad una agricoltura biologica<br />

che trasformi l’economia del proprio paese <strong>in</strong> <strong>in</strong>teresse per l’orig<strong>in</strong>alità del territorio<br />

e per i popoli che vi abitano. Nel processo <strong>di</strong> localizzazione l’economia è considerata <strong>in</strong><br />

prospettiva del s<strong>in</strong>golo e della comunità, non <strong>in</strong> forma anonima, tenendo conto del lavoro<br />

<strong>in</strong> piena ottemperanza delle leggi economiche e sociali. La produzione <strong>in</strong>terna <strong>di</strong> una<br />

nazione che sod<strong>di</strong>sfi il proprio mercato può sempre aprirsi ad una commercializzazione<br />

del prodotto <strong>in</strong> altre realtà mon<strong>di</strong>ali, creando così un circolo virtuoso che si basi sullo<br />

scambio dell’orig<strong>in</strong>alità. Tale sviluppo comporta una valorizzazione del proprio territorio<br />

e l’<strong>in</strong>serimento <strong>di</strong> <strong>in</strong>dustrie che favoriscono la crescita delle comunità locali.<br />

Le due tendenze spesso e volentieri non sono <strong>in</strong> opposizione, quanto piuttosto si<br />

fondono e si traducono <strong>in</strong> nuovi comportamenti sociali che possono essere def<strong>in</strong>iti come<br />

glocali. Il nuovo term<strong>in</strong>e coniato <strong>di</strong> glocalizzazione richiama la realtà dell’attuale società<br />

che Z. Bauman def<strong>in</strong>isce liquida 3 . In un clima <strong>di</strong> consumismo e <strong>di</strong> velocizzazione dei<br />

rapporti sociali la vita liquida è la manifestazione <strong>di</strong> una società senza contorni def<strong>in</strong>iti<br />

<strong>in</strong> cui la transitorietà è il pr<strong>in</strong>cipio che regola la produzione economica e le comunica-<br />

2 BENEDETTO XVI, Caritas <strong>in</strong> veritate, LEV, Città del Vaticano 2009,67-68.<br />

3 Z. BAUMAN, Vita liquida. Laterza, Bari 2009; ID., Paura liquida, Laterza, Bari 2009.

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