Mysterion - Rivista di Ricerca in Teologia Spirituale
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SOMMARIO<br />
Presentazione<br />
2<br />
5 (2012/1) 2<br />
Il primo articolo <strong>di</strong> questo numero, opera del Prof. Enrico Cattaneo, è de<strong>di</strong>cato a<br />
uno stu<strong>di</strong>o storico <strong>in</strong> cui si approfon<strong>di</strong>sce il rapporto tra profezia ed estasi nel contesto<br />
del movimento della “nuova profezia” del II secolo. Tale movimento pone <strong>in</strong> <strong>di</strong>scussione<br />
il fenomeno della profezia, nel senso se implichi o meno l’estasi, cioè “l’essere fuori <strong>di</strong><br />
se”. Precisamente, l’<strong>in</strong>determ<strong>in</strong>azione del term<strong>in</strong>e ‘estasi’, che può significare sia fenomeni<br />
patologici, sia esperienze religiose <strong>di</strong> altissimo grado, pone la questione se nell’esperienza<br />
dei profeti si <strong>di</strong>a o meno l’estasi, e <strong>in</strong> che senso. L’articolo mette a fuoco<br />
l’argomento <strong>in</strong>centrandosi su Filone d’Alessandria, e <strong>in</strong> modo particolare su Origene e<br />
Basilio <strong>di</strong> Cesarea.<br />
Il secondo articolo del Prof. Rossano Zas Friz De Col presenta la versione scritta <strong>di</strong><br />
una conferenza tenuta all’Università Gregoriana (Roma). In essa l’autore sviluppa la<br />
relazione tra i sensi corporali e quelli che nella tra<strong>di</strong>zione mistica cristiana vengono def<strong>in</strong>iti<br />
‘i sensi spirituali’. L’articolo mostra come un’esperienza antropologica fondamentale<br />
come quella che ogni persona realizza quando prende consapevolezza <strong>di</strong> essere<br />
sconosciuta a se stessa, cioè <strong>di</strong> essere un mistero per se stessa, possa portare a un transito<br />
dalla realtà visibile a quella <strong>in</strong>visibile, propiziando <strong>in</strong> questo modo il passaggio dal mistero<br />
personale alla scoperta del Mistero Santo. Il transito si concepisce, seguendo l’approccio<br />
teorico <strong>di</strong> San Bonaventura e quello più pratico <strong>di</strong> Sant’Ignazio, come un movimento<br />
che trova nell’analogia tra i sensi corporali e spirituali un’espressione adeguata.<br />
Last but not least, l’articolo del Prof. Francesco Asti <strong>in</strong>titolato: “Approcci socio-psicologici<br />
per una r<strong>in</strong>novata teologia spirituale”. Il Prof. Asti stu<strong>di</strong>a il rapporto che <strong>in</strong>tercorre<br />
tra la teologia spirituale, da una parte, e la sociologia e la psicologia, dall’altra. In<br />
effetti, oggi è importante per l’orientamento e lo sviluppo della vita cristiana conoscere<br />
tanto le <strong>di</strong>namiche sociali che <strong>in</strong>fluiscono su <strong>di</strong> essa, quanto quelle <strong>in</strong>trapsichiche. Nelle<br />
parole dell’autore: «La sociologia e la psicologia <strong>di</strong>ventano ponti utili aff<strong>in</strong>ché il teologo<br />
spirituale possa con opportuni strumenti attraversare le situazioni sociali e personali per<br />
migliorare il rapporto spirituale del s<strong>in</strong>golo credente come dell’<strong>in</strong>tera comunità».<br />
Con la pubblicazione dei tre stu<strong>di</strong> presentati si spera <strong>di</strong> dare un contributo significativo<br />
alla ricerca che caratterizza l’impostazione della rivista.