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vol1 - Pagine Ribelli

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illusioni quotidiane da teen-ager. Sparirono in un<br />

colpo, come bolle di sapone.<br />

La città non fu più la stessa, dopo l’esplosione. La<br />

vita è proseguita, certo. Il giorno dopo alcuni treni già<br />

transitavano nella stazione, nei mesi seguenti notizie<br />

sporadiche sui progressi nelle indagini. Poi, li<br />

avrebbero chiamati “depistaggi”. Passarono gli anni,<br />

fu celebrato il processo. I colpevoli furono<br />

condannati… poi assolti… sentenze e contro-ricorsi,<br />

annullamenti. Se chiedete a qualcuno, oggi, chi sono i<br />

colpevoli della strage, nessuno saprà rispondere.<br />

Molti, quasi tutti, hanno dimenticato. Altre bombe<br />

sono scoppiate, poi è arrivato l’11 settembre…<br />

Anch’io avevo dimenticato, intrappolato negli affanni<br />

meschini di una vita dai binari già segnati: una<br />

scrivania sicura, le vacanze al mare, le domeniche allo<br />

stadio. Me ne ricordai solo quando, in un afoso<br />

pomeriggio d’agosto del millenovecentonovanta…<br />

(curioso, non ricordo l’anno esatto, comunque si era<br />

vicini al fatidico duemila), mi ritrovai alla stazione per<br />

accogliere un parente in arrivo da Roma. Nella sala<br />

d’aspetto, nel punto dove scoppiò la bomba, una<br />

lapide nera ricorda i nomi delle vittime, la loro età.<br />

C’è pure un giapponese. Provai a immaginare il<br />

giapponese appena sceso dal treno, con la sua fedele<br />

macchina fotografia a tracolla. Destino bastardo.<br />

Venire dall’altro capo del mondo per morire a<br />

Bologna.<br />

Me ne stavo lì, di fronte alla lapide, a leggere la<br />

sequenza dei nomi sconosciuti, eppure così vicini al<br />

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