vol1 - Pagine Ribelli

amici del sobborgo che diventava sempre più
fatiscente, come la sua città, per le distruzioni della
guerra e la miseria dovuta all’accerchiamento dei
soldati che durava da secoli, secondo la sua amica
Tanja, che sapeva perché i soldati sparavano anche ai
ragazzini che tiravano i sassi: come era successo a suo
fratello Ismail, morto a diciasette anni, colpito da un
soldato che aveva più o meno la sua età.
Un giorno di primavera Tanja, che era molto più
vecchia di lei e che tutti i giorni si fermava a
chiacchierare, sparì senza motivo. Riapparve alcuni
giorni dopo fotografata su tutti giornali. Se ne era
accorta perché la mamma di Tanja piangeva
disperatamente alzando al cielo un giornale, tra grida
e preghiere che si accavallavano stroncate da
singhiozzi e lamenti strazianti. Tanja appariva con
una tuta che non le aveva mai visto addosso e una
fascia verde sulla fronte. Non sapeva che gioco era
andata a fare nella città oltre il lungo muro grigio: non
gliene aveva mai parlato e si sentì quasi offesa per
questo segreto che si era voluto tenere tutto per sé e
capì che il gioco di Tanja forse non era un gioco;
infatti c’era scritto che era una martire, che aveva
ucciso diversi nemici, ma anche un bambino. Fatima
pensò che forse il bambino aveva sbattuto la testa
correndo addosso a qualcosa, oppure che fosse
caduto giocando da un muretto. La sua amica Tanja
era buona e amava i bambini, non poteva averlo
ucciso come scrivevano. Alcuni giorni dopo
l’apparizione di Tanja sul giornale, alla mattina all’alba
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