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Cattivo zelo 2 - ANTICA MADRE

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alludeva al solo periodo invernale║materna…myrto “col mirto materno”: il mirto era sacro a Venere, per via del profumo delle<br />

foglie e dei fiori ma era anche pianta funebre, con cui si onoravano i mani di Anchise, per via delle sue bacche nere. Non<br />

c’è comunque nessuna relazione etimologica fra mirto e morte, poiché la parola deriva da un termine semita che significa<br />

profumo║ausonium, quicumque est, …Thybrim “Il Tevere ausonio, qualunque esso sia”: Enea non ha ancora nessuna idea su<br />

dove si trovi il Tevere (ausonio è termine geografico generico). Nella leggenda magnogreca, infatti, Enea non sbarca affatto<br />

alla foce del Tevere. ║lubricus anguis un guizzante serpente: il serpente è sempre stato il simbolo caratteristico degli Dei<br />

Mani, cioè delle energie telluriche umane passate allo stato indifferenziato dopo la morte. Il fatto che l’animale gustasse le<br />

offerte per poi tornare nella tomba di Anchise testimonierebbe l’efficacia e la buona condotta del rito funebre, che Enea<br />

proclama di volere istituire anche per il futuro in Roma║ animam…vocabat “Chiamava l’anima”: si riconferma qui, dopo<br />

l’episodio di Polidoro nel III Libro, l’usanza di chiamare ad alta voce il defunto dopo avere effuso il sangue di vittime<br />

animali. Il sangue versato “fissa” ed energizza i Mani del morto║genus a quo nomine Memmi “dal cui nome la stirpe dei<br />

Memmii”: dal troiano Mnesteo Virgilio fa discendere la nobile famiglia della “gens Memmia”, da Sergesto quella “Sergia” e da<br />

Cloanto quella “Cluenzia” 130 ; più avanti, da Ati la gens Atia e da Nautes i Nautii. Si tratta di un artificio poetico per<br />

confermare il mito politico filotroiano creato in precedenza dai Romani e “certificato” da Varrone║populea velatur fronde “si<br />

copre con fronda populea”: in occasione dei giochi funebri in onore di Anchise, nella gara delle navi, i concorrenti si<br />

adornano il capo con fronde di pioppo, pianta dal simbolismo ferale che conferma, poiché Virgilio non lo dice esplicitamente,<br />

che si trattava di giochi funebri║exarsit…dolor ossibus “divampò nell’ossa il dolore”: ancora una volta le ossa sono viste come<br />

la sede dell’anima vegetativa e delle passioni. Non ci pare un caso la relazione che si può stabilire con lo stesso culto<br />

funebre delle ossa║puer regius “il fanciullo regale”: Si tratta della raffigurazione del ratto di Ganimede, figlio del troiano<br />

Troos, da parte di Zeus e della sua assunzione sull’Olimpo. Secondo una fonte, il ratto avvenne a Creta; elemento, questo,<br />

che conferma ulteriormente l’isola greca come antica madre della stirpe troiana. A Troia, secondo Quinto Smirneo (XIV, 325),<br />

Ganimede veniva venerato in un apposito santuario║(*) Pholoe “Foloe”, schiava cretese con in braccio i suoi due<br />

figlioletti…gemelli, viene data i dono all’ultimo arrivato nella gara: Sergesto. All’inizio e alla fine, c’è dunque un dono cretese:<br />

una coincidenza un po troppo strana, specialmente se si pensa anche ai gemelli! Troia da Creta, e quindi anche Roma…║(*)<br />

gnosia bina…spicula…et bipennem “due lance di Cnosso e una bipenne”: Enea promette di donare ad ogni partecipante alla<br />

gara di corsa queste caratteristiche armi cretesi. Bisogna proprio essere ciechi per non vedere il tentativo cacozelico di<br />

Virgilio di sottolineare l’ascendenza cretese di Troia║troianum agmen “schiera troiana”, antica parata rituale romana a cavallo,<br />

nel corso della quale si mimano, in modo ordinato e convenzionale, scene di combattimento e movimenti equestri. Questo<br />

“gioco” (lusus), come era anche chiamato perché effettuato da giovinetti, non comprendeva originariamente l’uso di cavalli,<br />

poiché era un rituale di origine cretese, nel quale si rievocava la vicenda mitica dell’uccisione del Minotauro, della fuga dal<br />

Labirinto e l’unione di Teseo con Arianna. I movimenti tipici e le circonvoluzioni, effettuate a (cavallo) piedi, rievocavano il<br />

vagare all’interno del Labirinto, come lo stesso Virgilio dichiara esplicitamente. Donde ha tratto il poeta queste notizie? La<br />

parata equestre venne istituita da Silla che probabilmente la creò a seguito della campagna contro Mitridate e al suo<br />

interessamento per Troia; in ciò avvalendosi di una preesistente tradizione etrusca ceretana, per noi attestata<br />

archeologicamente nel famoso vaso di Tragliatella, risalente al 650 a.C., dove le illustrazioni dell’evento mitico sono completate<br />

dall’esplicita menzione del termine “truia” all’interno della figura labirintica del vaso etrusco. (*) Da qui nacque l’equivoco,<br />

ripreso da Silla, di abbinare questa parola alla città di Troia, mentre invece 131 si tratterebbe di un termine etrusco designante<br />

l’atto di penetrare in un luogo in maniera tortuosa (vedi l’italiano intrufolarsi)!║septima... aestas E’ la “settima estate” da<br />

quando gli Eneadi hanno lasciato Troia. In realtà una vera cronologia dell’Eneide non esiste ma solo dati slegati e in<br />

contraddizione tra loro e che testimoniano della mancata revisione del poema da parte dell’autore.║umeris abscindere vestem<br />

“fa scendere la veste dagli omeri”: Enea, assistendo all’incendio delle sue navi invoca Giove ma per farlo si spoglia nudo.<br />

Era antica usanza di compiere nudi determinati atti rituali o magici, come per esempio l’aratura e la semina. In tal modo, il<br />

magnetismo del corpo umano si poteva esplicare in tutta la sua pienezza. Dopodichè “Giove” scatena un temporale che<br />

spegne l’incendio…║senior Nautes “il più anziano Nautes”: un compagno di Enea, più anziano di lui, Nautes, invita il duce<br />

troiano a lasciare in Sicilia tutti coloro che non se la sentono di proseguire. La figura di questo Nautes (sacerdote di<br />

Pallade Tritonia) è interessante ed ha un rilievo particolare nella storia di Roma, poiché sarebbe stato lui in persona a<br />

portare in salvo il Palladio – cioè, secondo la testimonianza di Erodiano, la statua di Pallade -, divenendo il capostipite di<br />

una gens che si sarebbe tramandata il compito di custodire il divino simulacro║Urbem Acestam “la città di Acesta”: i troiani<br />

rimasti in Sicilia edificano in onore di re Aceste l’omonima città, oggi nota come Segesta║Elysium...colo “abito l’Elisio”.<br />

Anchise, apparso nottetempo ad Enea, lo invita ad andarlo a trovare nelle regioni infernali. Tuttavia egli precisa di non<br />

condurre l’esistenza larvale della maggior parte dei trapassati, ma quella felice degli uomini “devoti”, nel luogo che gli antichi<br />

130 Il più celebre della gente Sergia fu Catilina. Forse non a caso è Cloanto (il nome della gens Cluentia deriva dalla parola latina cliens/cluens, che<br />

significa devoto, seguace) che vince la gara dopo avere invocato gli Dei. Viene così studiatamente rimarcato il fatto che i Romani riescono sempre<br />

vincitori grazie alla loro pietas.<br />

131 G. Capdeville: VOLCANVS, p.390. École Françaises de Rome, Roma 1995

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