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Cattivo zelo 2 - ANTICA MADRE

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Anchise circa Creta, a far apparire quest’ultimo come un po’ rimbambito, che si era sbagliato e chiedeva scusa… fatto<br />

assurdo e inimmaginabile, plausibile solo per compiacere il falso mito che Roma veniva da Troia e che Augusto voleva<br />

asseverare.║l’isola di Creta “Creta” fu la sede della civiltà minoica, quella stessa che dominò i mari egei (thalassocrazia) dal<br />

2.000 al 1450 a.C. circa. Da Creta si impiantarono a raggiera lungo le coste greche ed anatoliche fondaci commerciali e<br />

centri politico-sacrali, molti dei quali formarono, a detta degli studiosi, il sostrato su cui crebbero poi le istituzioni micenee ed<br />

elleniche. Numerosi sono i riferimenti mitici ad un influsso cretese sulla stessa Troade. E’ di Diodoro siculo la frase che “tutti<br />

gli Dei vengono da Creta”║(*) mons Idaeus ubi et gentis cunabola nostrae “dove c’è il monte ideo e la culla della nostra<br />

gente”, cioè l’Ida di Creta, di cui l’omonima montagna frigia (l’attuale Baba Dagi turco) sarebbe stata la duplicazione. Creta è<br />

dunque la sede della stirpe troiana, per esplicita ammissione di Anchise!║(*) maximus unde pater, si rite audita recordor,<br />

Teucrus rhoeteas primum est advectus in oras “onde il padre capostipite Teucro, se ricordo i racconti come sempre faccio,<br />

venne per primo alle spiagge di Reto… Teucro quindi dedusse nella Troade una colonia cretese, precisamente sul promontorio<br />

Reteo, e la cosa non è inverosimile se si pensa che Troia è sempre stata in una posizione strategica per i traffici<br />

commerciali che collegavano l’Egeo con il Mar Nero. Da notare che ancora una volta Virgilio può aver giocato sul doppio<br />

senso, con l’avverbio rite, che significa sia “bene, correttamente”, ma può anche significare “come al solito”. Pertanto, Anchise<br />

potrebbe ricordare male (“se ben ricordo”) ma potrebbe invece ricordare bene, secondo il senso che noi gli abbiamo dato! E’<br />

francamente impossibile accreditare la sciocchezza di un errore così madornale da parte di Anchise, e Virgilio, con un<br />

semplice avverbio, ha accontentato contemporaneamente due cose inconciliabili: Augusto e la Verità storica!║(*) hinc mater<br />

cultrix Cybeli, Corybantiaque aera Idaeumque nemus: hinc fida silentia sacris et iuncti currum dominae subiere leones “da qui<br />

[Creta] [ci venne] la Madre abitatrice del Cibelo, i bronzi [timpani] dei Coribanti e la selva idea, da qui i fidati silenzi delle<br />

cerimonie sacre e i leoni aggiogati che tirano il cocchio della Signora”. Se Anchise si è sbagliato su Creta, è però strano<br />

che riferisca alla stessa isola i riti, la divinità e la mitologia di Troia antica! Più coerentemente avrebbe dovuto riferire<br />

all’antichità troiana i riti e le divinità portate a Troia da Dardano! Ci pare che questa nostra nota sia decisiva.║placemus<br />

ventos “plachiamo i venti”, allusione ai riti sacrificali che si facevano abitualmente ai venti. Subito dopo gli Eneadi<br />

sacrificheranno un toro a Nettuno quale dio del mare, uno ad Apollo come ringraziamento per l’oracolo, un’agnella nera ai<br />

Venti tempestosi, per stornarli, ed una bianca ai Venti favorevoli, per propiziarseli.║la tertia lux “terza luce [del giorno]”, cioè<br />

occorrevano tre giorni di navigazione a vela, con venti propizi, per compiere il tragitto Delo-Creta║Idomenea “Idomeneo” (=<br />

Uomo dell’Ida, Uomo della foresta), mitico re acheo di una importante città cretese, Lyktos, partecipò alla guerra contro Troia,<br />

essendo stato uno dei pretendenti alla mano di Elena. Al ritorno, sorpreso da una tempesta, fece voto di sacrificare sua<br />

figlia se fosse scampato. Così avvenne ma gli Dei, sdegnati, gettarono una pestilenza sull’isola e Idomeneo venne bandito dal<br />

suo stesso popolo. Si rifugiò in Italia, in Puglia, dove fondò la città di Salento. Probabilmente Idomeneo è la traduzione<br />

greca dell’antico nome dinastico cretese dei re di Cnosso, così come Faraone lo era degli Egiziani e Cesare dei Romani.<br />

Nel prosieguo del racconto, Virgilio deforma la tradizione mitica di Idomeneo e della pestilenza per adattarla al suo racconto.<br />

Per colpa di Idomeneo si diffuse nel mondo il detto “tutti i Cretesi sono bugiardi”: è l’accusa che gli rivolse Medea allorchè<br />

Idomeneo risolse a suo sfavore l’arbitraggio di bellezza con Teti║Ortygiae ”Ortigia”, antico nome di Delo, è un termine greco<br />

di località abbastanza comune: significa isola delle quaglie║la flotta eneade attraversa l’arcipelago delle Cycladas “Cicladi”, e<br />

Virgilio cita le isole di Nasso, Donusa, Olearos e Paros, infine “gli stretti” prima di giungere a Creta. Ora, tutta la<br />

descrizione di questo viaggio denota l’ignoranza geografica di Virgilio - come abbiamo avuto modo di vedere a riguardo della<br />

descrizione del naufragio nel Primo Libro e alla curiosa menzione dell’isola di Gyaros in questo secondo -, basta avere una<br />

carta geografica tra le mani; diamo comunque atto al poeta mantovano della volontà di andare a documentarsi di persona<br />

per correggere dati (che probabilmente non gli tornavano) in terra greca e ricordiamo che a causa del viaggio che fece ci<br />

rimise la vita. Orbene, un vascello che partisse dall’isoletta di Delo diretto a Creta imboccherebbe subito “gli stretti”, cioè i<br />

tratti di mare che separano in successione le isole di Nasso e Paros e quelle di Ios e Sikinos, per scorrere infine il mare<br />

di Creta avendo a levante l’isola di Santorini. Invece Virgilio fa dirigere la flotta eneade prima a Nasso e subito dopo fuori<br />

rotta nell’isola di Donusa e poi addirittura quasi in Turchia nell’isola di Leros (Olearos) per poi tornare quasi al punto di<br />

partenza nell’isola di Paros…cioè facendo compiere ai già affaticati Eneadi un tragitto fantastico dettato solo dalla nescienza<br />

della geografia egea.║antiquis Curetum oris “le antiche spiagge dei Cureti”; anche qui il termine oris per designare<br />

duplicemente il dominio cretese. I Cureti, analoghi ai Dattili, erano un’antichissima confraternita semi-nomade di sacerdoti della<br />

Terra e del fuoco tellurico, mitologizzati come esseri semidivini che si presero cura di Zeus infante║Enea si affretta a<br />

costruire anche qui la nuova Troia, che ribattezza Pergameam “Pergàmea”. Virgilio utilizza vari racconti mitici greci (forse di<br />

ispirazione ateniese) che volevano Enea fondatore di molte città. Il continuo riferimento già nell’Iliade a Troia con il nome di<br />

Pergama (che è propriamente una famosa città dell’Anatolia e significa la rocca) potrebbe denotare una ripartizione razziale o<br />

di caste sociali all’interno della città di Troia. Pergama troiana era infatti ben separata dal resto della città. Di passata<br />

segnaliamo che anche i moderni traduttori/traditori non sono molto ferrati in nozioni di geografia: la Calzecchi-Onesti, nella<br />

cartina allegata all’edizione della sua traduzione dell’Eneide, pone la città cretese di pergàmea sulla costa nord-occidentale,<br />

contro ogni evidenza, anziché in quella centrale, che è la terra di idomeneo (cfr. più avanti alla voce Idomeneo)║la lues<br />

“pestilenza” che scoppia sul posto è chiaramente presa a prestito dal racconto mitico di Idomeneo║ad Enea compaiono in

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