Sintesi lezioni Dioguardi - WikiMotorio
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<strong>Sintesi</strong> dei concetti fondamentali delle <strong>lezioni</strong> di<br />
Attività motorie per l'età evolutiva<br />
Prof. Furio <strong>Dioguardi</strong><br />
Anno accademico 2012-13
La ricezione degli stimoli avviene<br />
grazie ai discriminatori:<br />
Uditivi<br />
Visivi<br />
Tattili<br />
Cinestetici<br />
Vestibolari<br />
Attività motorie dell'età evolutiva - Prof. Furio <strong>Dioguardi</strong>
Gli analizzatori sono filtri dei recettori<br />
(dati significativi)<br />
Vestibolare che ci informa delle accelerazioni<br />
a cui il corpo è soggetto e della posizione<br />
della testa rispetto al corpo (controllo dell’equilibrio)<br />
Cinestesico che elabora informazioni sul<br />
movimento consentendone la regolazione.<br />
L’apprendimento tecnico è condizionato<br />
dalla sensibilità di questo analizzatore (elevata in<br />
atleti esperti).<br />
Attività motorie dell'età evolutiva - Prof. Furio <strong>Dioguardi</strong>
Comportamento motorio<br />
E’ dato dagli schemi motori e<br />
posturali. Compiere movimenti o<br />
assumere posture dipende dalla<br />
maturazione del SNC e dall’apparato<br />
locomotore.<br />
Sugli schemi motori e posturali e sulle<br />
capacità motorie si configurano le<br />
abilità motorie.<br />
Attività motorie dell'età evolutiva - Prof. Furio <strong>Dioguardi</strong>
Attività motorie dell'età evolutiva - Prof. Furio <strong>Dioguardi</strong>
Schemi motori di base<br />
Schemi posturali statici: consentono di<br />
mantenere posizioni in rapporto alla gravità.<br />
Schemi statico-dinamici: movimenti di<br />
singoli segmenti corporei (flettere, abdurre,<br />
addurre, circondurre, ecc.)<br />
Schemi dinamici: movimenti coordinati<br />
(camminare, correre, saltare, ecc.)<br />
Attività motorie dell'età evolutiva - Prof. Furio <strong>Dioguardi</strong>
Attività motorie dell'età evolutiva - Prof. Furio <strong>Dioguardi</strong>
Le capacità motorie<br />
Costituiscono i presupposti delle<br />
abilità motorie e si dividono in:<br />
Capacità coordinative<br />
Capacità condizionali<br />
Vi sono “fasi sensibili“<br />
(momenti di crescita e di rallentamento)<br />
Attività motorie dell'età evolutiva - Prof. Furio <strong>Dioguardi</strong>
Lo sviluppo delle capacità<br />
coordinative inizia dalla nascita<br />
e arriva al periodo puberale<br />
perché è parallelo a quello del<br />
sistema nervoso. Dall’età<br />
puberale vi è una minore<br />
evoluzione ma con stimoli motori<br />
adeguati si può migliorarne il<br />
livello funzionale.<br />
Attività motorie dell'età evolutiva - Prof. Furio <strong>Dioguardi</strong>
Capacità coordinative<br />
Cosa sono?<br />
Sono funzioni condizionate dal S.N.C. e<br />
destinate prevalentemente al controllo e alla<br />
regolazione del movimento<br />
Cosa consentono?<br />
Economizzare la richiesta energetica<br />
Elevare il rendimento<br />
Migliorare la realizzazione estetica<br />
Attuare soluzione adeguate in tempi brevi<br />
Attività motorie dell'età evolutiva - Prof. Furio <strong>Dioguardi</strong>
Il gesto coordinato<br />
Indipendenza dei vari segmenti, affinché un<br />
segmento non coinvolga il movimento di altri;<br />
Impiego di una forza adeguata, perché il gesto<br />
abbia la giusta velocità e fluidità;<br />
Valutazione di spazio e tempo corretti;<br />
Azione sinergica di muscoli agonisti che effettuano<br />
il gesto con la forza adeguata e muscoli antagonisti<br />
che assecondano l’azione distendendosi;<br />
Propriocettività che informa il S.N.C. su velocità,<br />
direzione e posizione dei segmenti;<br />
Attività motorie dell'età evolutiva - Prof. Furio <strong>Dioguardi</strong>
Capacità coordinative generali<br />
Capacità di apprendimento motorio: consente di<br />
apprendere nuovi movimenti tramite l’allenamento<br />
Capacità di controllo motorio: consente di<br />
controllare i movimenti, rendendoli aderenti a<br />
quanto prefissato.<br />
Capacità di adattamento e trasformazione del<br />
movimento: l’abilità di risolvere nuove<br />
problematiche motorie con bagaglio motorio già<br />
acquisito<br />
Attività motorie dell'età evolutiva - Prof. Furio <strong>Dioguardi</strong>
Destrezza e cap.<br />
coordinative speciali<br />
K. Meinel definisce la “destrezza” il complesso<br />
delle capacità coordinative generali, e distingue le<br />
seguenti capacità coordinative speciali:<br />
Destrezza fine (svolgere rapidamente compiti motori fini)<br />
Capacità di equilibrio<br />
Elasticità di movimento<br />
Capacità di combinazione motoria<br />
Fantasia motoria<br />
Attività motorie dell'età evolutiva - Prof. Furio <strong>Dioguardi</strong>
Teoria delle fasi sensibili<br />
Suggerisce i periodi più indicati per<br />
stimolare le capacità motorie.<br />
Le capacità coordinative hanno un<br />
periodo ideale di sollecitazione tra i<br />
7 e gli 11 anni circa, le capacità<br />
condizionali dagli 11 per la<br />
resistenza e i 13 anni per la forza.<br />
Attività motorie dell'età evolutiva - Prof. Furio <strong>Dioguardi</strong>
Essendovi stretta relazione<br />
tra capacità<br />
coordinative e sistema<br />
nervoso possiamo<br />
stimolare in modo<br />
ottimale l’acquisizione<br />
delle strutture<br />
coordinative fino ai 12-13<br />
anni.<br />
Attività motorie dell'età evolutiva - Prof. Furio <strong>Dioguardi</strong>
Capacità di adattamento attivo<br />
Si sviluppa tramite l’assimilazione e<br />
l’accomodamento. E’ in antitesi<br />
all’addestramento precoce. La<br />
sequenza motoria stereotipata, prima di<br />
avere acquisito una buona<br />
rappresentazione mentale del<br />
movimento, sclerotizza e riduce la<br />
plasticità del SNC con effetti negativi<br />
sullo sviluppo della creatività.<br />
Attività motorie dell'età evolutiva - Prof. Furio <strong>Dioguardi</strong>
Specializzazione<br />
precoce<br />
Feige indica le tappe di un’allenamento<br />
precocemente specializzato:<br />
rapido, verticale aumento dei risultati;<br />
prestazioni superiori alla media in età giovanile;<br />
nelle gare di atletica fino a 18‑ 19 anni,<br />
superiorità sugli altri atleti costruiti secondo le leggi<br />
dello sviluppo<br />
precoce e rapida diminuzione delle prestazioni;<br />
valori medi e massimi delle prestazioni personali<br />
più bassi<br />
Attività motorie dell'età evolutiva - Prof. Furio <strong>Dioguardi</strong>
Le abilità motorie<br />
Abilità aperte (open skill): ambiente<br />
mutevole, poco prevedibile (giochi di<br />
squadra)<br />
Abilità chiuse (closed skill): ambiente<br />
stabile che consente uno standard motorio<br />
ideale (corsa e nuoto)<br />
Costitutive, nelle abilità aperte, sono le<br />
abilità cognitive, mentre nelle abilità chiuse<br />
importante è la capacità di controllo motorio.<br />
Attività motorie dell'età evolutiva - Prof. Furio <strong>Dioguardi</strong>
Lo schema corporeo è una<br />
struttura preconscia, basata<br />
sull’integrazione di esperienze<br />
motorie-sensoriali (tutto quello immagazzinato).<br />
E’ una struttura dinamica, in<br />
continuo cambiamento che inizia<br />
da uno stato di confusione e<br />
nebulosità.<br />
Attività motorie dell'età evolutiva - Prof. Furio <strong>Dioguardi</strong>
Lo schema corporeo è la<br />
rappresentazione mentale del corpo<br />
sia in posizione statica che dinamica<br />
comprendente eventuali<br />
prolungamenti (es. racchetta). Procede con<br />
una distinzione tra il sé e il non sé e il<br />
riconoscimento della propria immagine<br />
allo specchio. L’acquisizione completa<br />
si ha verso i 13-14 anni.<br />
Attività motorie dell'età evolutiva - Prof. Furio <strong>Dioguardi</strong>
La buona esecuzione di un<br />
movimento non abituale o<br />
implicante una destrezza<br />
particolare, (esempio la capriola o una risposta veloce per<br />
una improvvisa variazione di moto come la caduta), dipende<br />
in gran parte dalla conoscenza<br />
che un soggetto ha del proprio<br />
schema corporeo.<br />
Attività motorie dell'età evolutiva - Prof. Furio <strong>Dioguardi</strong>
Tra i 3 e i 6 anni uno degli obiettivi principali è<br />
quello del passaggio dello schema corporeo<br />
dal livello inconscio a quello della presa di<br />
coscienza. Questa attività di percezione del<br />
corpo ha come conseguenza quella di<br />
integrare lo schema corporeo al livello delle<br />
funzioni cognitive.<br />
La verbalizzazione destra-sinistra permette di<br />
fissare e di rendere operativa questa<br />
acquisizione.<br />
Attività motorie dell'età evolutiva - Prof. Furio <strong>Dioguardi</strong>
Didattica Schema Corporeo<br />
1. far assumere posizioni non abituali (statiche e<br />
dinamiche)<br />
2. esecuzioni delle capriole a tutte le età<br />
3. nomenclatura principali parti del corpo<br />
4. salti in basso assumendo atteggiamenti in<br />
fase aerea:<br />
battuta di mani<br />
circonduzioni delle braccia per i 5-6 anni<br />
atteggiamento a squadra degli arti inferiori<br />
cambiamenti di fronte per i bambini di 7-8 anni<br />
Attività motorie dell'età evolutiva - Prof. Furio <strong>Dioguardi</strong>
Fino ai 3 mesi (corpo subito)<br />
La funzione sensitiva è poco sviluppata (vista<br />
carente, ad esempio) e non integrata.<br />
Il bagaglio motorio è elementare, costituito<br />
da due tipi di movimenti: gli automatismi<br />
relativi ai bisogni vitali (respirazione, suzione, etc.) ed i<br />
riflessi arcaici (di estensione, di prensione, di ritrazione).<br />
Il bambino ha bisogno di affettività e il<br />
giocattolo principale è il suo corpo.<br />
Attività motorie dell'età evolutiva - Prof. Furio <strong>Dioguardi</strong>
Dai 3 mesi ai 3 anni (corpo<br />
vissuto)<br />
Scompaiono i riflessi arcaici e maturano le<br />
funzioni corticali a partire dal sistema<br />
piramidale.<br />
Progressiva discriminazione tra il sé e<br />
l’ambiente. La capacità di risolvere problemi<br />
si sviluppa con modelli di apprendimento<br />
per prove ed errori e imitazione.<br />
Attività motorie dell'età evolutiva - Prof. Furio <strong>Dioguardi</strong>
Dai 3 ai 6 anni (corpo percepito)<br />
Si sviluppano soprattutto tre funzioni:<br />
1) percezione di forme, dimensioni,<br />
posizioni, distanze, relazioni<br />
2) conoscenza neurologica e verbale del<br />
corpo e delle sue relazioni<br />
3) percezione tempo (riconoscimento strutture<br />
ritmiche)<br />
Attività motorie dell'età evolutiva - Prof. Furio <strong>Dioguardi</strong>
Dai 6 ai 12 anni (corpo rappresentato)<br />
Il corpo diventa rappresentabile in situazioni<br />
statiche e dinamiche e questo permette di<br />
pensare l’azione prima di eseguirla.<br />
Questa fase passa attraverso lo sviluppo<br />
dell’orientamento spaziale, della<br />
lateralizzazione e della strutturazione<br />
spazio-temporale.<br />
Attività motorie dell'età evolutiva - Prof. Furio <strong>Dioguardi</strong>
La corporeità è aspetto<br />
fondamentale della<br />
personalità. La motricità<br />
riflette una organizzazione<br />
e intenzionalità.<br />
Prof. Furio <strong>Dioguardi</strong> - Università<br />
degli Studi di Genova
Le tre fasi dell’Epoché<br />
1. Porsi in sintonia con l’allievo<br />
sospendendo giudizi ed esperienze.<br />
2. Avvicinamento alla sua Lebenswelt, con<br />
rispetto e lealtà.<br />
3. Recuperare il proprio vissuto ed<br />
incontrare l’esperienza dell’educando.<br />
Furio <strong>Dioguardi</strong> - Università di Genova
Le tipologie di esperienza educativa della pedagogia<br />
fenomenologica<br />
(P. Bertolini-L’Esistere pedagogico)<br />
1. Spontanea, naturale e autoeducante<br />
2. Spontanea, naturale e condizionata<br />
3. Intenzionale: fa riferimento a precisi valori<br />
ed esperienze.<br />
4. Pedagogicamente e razionalmente<br />
fondata: basata sulla relazione-reciproca<br />
Furio <strong>Dioguardi</strong> - Università di Genova
Pedagogia dell’accoglienza<br />
Epoché: consapevolezza dei limiti dell’ascolto<br />
Esempio debole:<br />
evitamento<br />
dell’inadeguatezza<br />
altrui<br />
Einfuhlung:<br />
assunzione della<br />
prospettiva altrui<br />
Eros: immedesimazione nello stesso<br />
piano esistenziale<br />
Furio <strong>Dioguardi</strong> - Università di Genova
L’eros nella didattica<br />
E’ utile per relazionarsi ai giovani<br />
e per rispondere al loro bisogno di<br />
affetto-amore.<br />
L’intenzione che muove la scelta<br />
dell’eros esprime il desiderio di<br />
incontrare produttivamente l’altro.<br />
Furio <strong>Dioguardi</strong> - Università di Genova
L’eros consente di creare<br />
quella tonalità emotiva<br />
fondamentale per un lavoro<br />
produttivo.<br />
L’eros aiuta a mantenere un<br />
feed-back positivo.<br />
Furio <strong>Dioguardi</strong> - Università di Genova
I pericoli dell’EROS<br />
Didattica emotiva-sentimentale<br />
Quando la didattica è limitata alla parte<br />
emotivo-sentimentale e il rischio consiste nel<br />
fermarsi ad un rapporto comunicativo<br />
superficiale perché solo emozionale.<br />
Furio <strong>Dioguardi</strong> - Università di Genova
Intenzionalità del gioco<br />
Il gioco è soprattutto una scoperta<br />
del corpo e delle possibilità di agire<br />
sul mondo.<br />
L’elemento simbolico caratterizza il<br />
gioco dell’uomo da quello<br />
dell’animale (condotte di imitazione, “fare finta”,<br />
manifestazioni di meraviglia, imitazione di modelli adulti….)
Jean Rousseau rivendicando il valore del<br />
gioco afferma un principio geniale:<br />
quello della necessità di “perdere<br />
tempo.<br />
“Un bambino non è un uomo immaturo,<br />
ma un individuo con caratteristiche<br />
proprie, e il processo educativo ha tutta<br />
la sua forza nell’estrema lentezza dei<br />
passi che compie”.
Il senso di gioco e lavoro<br />
Ingenuamente si pensa che il lavoro<br />
consiste in un’attività che ha uno scopo<br />
mentre il gioco in un’attività fine a se<br />
stessa.<br />
Quando il gioco non è alienato è<br />
legittimo parlare di un agire sensato più<br />
ancora del lavoro che spesso ha una<br />
direzione rigidamente pre-data.
Modernità e spersonalizzazione<br />
“All’artigiano antico, pel quale ogni<br />
mestiere era un’arte, sì che ogni<br />
oggetto recava una impronta di<br />
personalità e prodotto dalle sue stesse<br />
mani, presupponeva una conoscenza<br />
personale di quel mestiere, si ha<br />
un’orda di paria che assiste<br />
stupidamente con gesti automatici dei<br />
meccanismi di cui uno solo, quello che<br />
li ripara, né conosce i segreti”<br />
J. Evola<br />
Il barone<br />
J. Evola<br />
(1898-1974)
Il gioco come oasi<br />
Se l’uomo giocasse con uno scopo<br />
definito perderebbe tale «sosta<br />
umana», luogo ove nulla è<br />
richiesto. Per la sua inutilità, il<br />
gioco fonda la sua validazione in<br />
se stesso: chi gioca è in un'azione<br />
gratuita, non produce nulla”.
Il gioco inautentico<br />
Tecnologizzato, poco<br />
creativo, schiavo del<br />
business<br />
Delegato allo sport<br />
spettacolo con modelli<br />
spesso diseducativi
Caratteristiche del gioco autentico<br />
Autenticità (creatività, apertura al possibile)<br />
Intenzionalità (rapporto con la coscienza)<br />
Lebenswelt (patrimonio irripetibile)
Obiettivi gioco autentico<br />
Formazione di un sé<br />
Presa di possesso della<br />
realtà del mondo
L’insegnante educatore<br />
In tuta, senza scarpe, spesso sdraiato.<br />
Non alza la voce, non comanda e<br />
soprattutto non perde la calma.<br />
Offre un buon approccio con l’adulto.<br />
Programma, organizza e conduce il gioco.<br />
Si diverte con i bambini e li diverte<br />
rendendoli sereni.<br />
Ha cura per i più deboli senza trascurare gli<br />
altri<br />
Prof. Furio <strong>Dioguardi</strong> Attività motorie e sportive età<br />
evolutiva
Problematiche<br />
didattiche<br />
Quali proposte (nell’infanzia molto adattamento)<br />
Presentazione attività (drammatizzazione)<br />
Adattamento caratteristiche individuali<br />
Modalità di osservazione (personali no, solo naturali<br />
spontanee no)<br />
Prof. Furio <strong>Dioguardi</strong> Attività motorie e sportive età<br />
evolutiva
Principi didattici<br />
Proporre, non imporre<br />
Saper essere bambini<br />
Non privare i bambini della gioia di<br />
migliorarsi da soli<br />
È più importante il fare, non il come<br />
Prof. Furio <strong>Dioguardi</strong> Attività motorie e sportive età<br />
evolutiva
Gioco istintuale liberatorio<br />
(Notarnicola)<br />
Prevede due insegnanti (uno osserva).<br />
L’insegnante offre ai bambini l’opportunità<br />
di “picchiare” un adulto<br />
(aspetto rivoluzionario).<br />
L’evoluzione, in un gioco riproposto con<br />
una certa frequenza è molto interessante.<br />
Prof. Furio <strong>Dioguardi</strong> Attività motorie e sportive età<br />
evolutiva