L'ultima birra e andiamo a casa (forse) (.pdf) - Maurizio Ferrarotti
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considerata una disfunzione emotiva, relativamente facile da correggere.<br />
Ma la <strong>birra</strong> esiste ancora, tant’è vero che a inizio capitolo prima di partire<br />
per l’ennesima campagna Mandella se ne scola ben otto prima di decidersi<br />
ad assaggiare un drink del momento: “Il rum Antares era un bicchiere alto<br />
e sottile, con un poco di ghiaccio che galleggiava sul liquido color ambra<br />
pallido. Sul fondo c’era un globulo rosso vivo, grosso quanto un’unghia,<br />
circondato da filamenti ondeggianti.” Pure la libido femminile, per quanto<br />
geneticamente “orientata”, conserva le sue caratteristiche salienti: una su<br />
tutte, l’arrapamento conseguente all’assunzione d’alcol. Cosicché durante<br />
la missione succede che la Alsever, dopo essersi inebriata di una robaccia<br />
prodotta nella distilleria improvvisata della Masaryk II, tenta di offrirsi al<br />
maggiore: “tenta”, sì, perché la desuetudine all’etanolo la stende sul più<br />
bello. Comunque beccatevi questo spoiler e zitti: verso la fine del romanzo<br />
Diana Alsever si fa convertire in eterosessuale. Ma non sarà Mandella ad<br />
approfittarne.<br />
Holy Fire (“Fuoco sacro”) è l’unico libro di Bruce Sterling che posseggo.<br />
Il Ventunesimo Secolo volge al termine e una Multinazionale nel campo<br />
della medicina domina il mondo economico grazie alle ultime scoperte nel<br />
campo del prolungamento della vita. Nella migliore tradizione cyberpunk<br />
è un mondo di droghe sintetiche, d’individualisti metropolitani che vivono<br />
di espedienti, di governi paternalistici. Il potere politico è nelle mani di<br />
una gerontocrazia che controlla le più avanzate tecnologie per ringiovanire<br />
e le masse si arrabattano alla bell’e meglio. Mia Ziemann, novantaquattro<br />
anni, californiana di San Francisco, di professione economista sanitaria, ha<br />
deciso di sottoporsi a un trattamento chiamato Disintossicazione Cellulare<br />
Dissipativa Neo-Telomerica, che la farà tornare giovanissima e vivere per<br />
sempre. Ma non vuole sottostare al susseguente programma di ricerca cui<br />
quelli della Multinazionale la sottoporrebbero per averne usufruito. Così,<br />
bellissima e post-umana, se ne scappa in Europa col nome mutato in Maya<br />
per vivere la sua nuova, sempiterna vita. Prima tappa del wanderjahr è<br />
Monaco di Baviera. Lì Maya conosce Ulrich, fascinoso anarcoide: “Vieni<br />
con me, e ti porto alla famosa Hofbrauhaus. Si mangia carne. E si beve<br />
<strong>birra</strong>!” Più o meno: Maya scopre che nel 2096 i <strong>birra</strong>ioli tracannano grossi<br />
boccali di malto bollente mentre l’alcol lo sniffano soltanto, tirando da<br />
piccoli inalatori con un preparato lipidico. Quella maniera stravagante di<br />
assumere l’alcol riduce il dosaggio, preservando il fegato dal contatto<br />
diretto con le sostanze tossiche. Per soddisfazione dei discendenti del prof.<br />
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