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L'ultima birra e andiamo a casa (forse) (.pdf) - Maurizio Ferrarotti

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sta scaricando fusti di <strong>birra</strong> dal bilico sul marciapiede di fronte? Magari ti<br />

piacciono le donne, e quella spilungona con l’impermeabile bianco sotto la<br />

pensilina dell’autobus somiglia davvero molto a Samantha Morton, la tua<br />

icona platonica: ti confesso che, sebbene non sia proprio il mio tipo, mi va<br />

parecchio a genio, anche come attrice. Oppure stai soltanto gustando la tua<br />

meritata pint of plain dopo una stressante giornata di lavoro, scrutando<br />

finalmente rilassata e libera d’ogni pensiero il calar della sera sul termitaio<br />

umano. Mi piacerebbe tantissimo offrirtene un’altra.<br />

Nell’antica Roma il consumo di vino era vietato alle donne: secondo i<br />

Romani, esso metteva in serio pericolo la condotta sessuale della donna,<br />

col rischio di condurla all’adulterio, ad inconcessam venerem. Col tempo<br />

le fu concesso di bere il vino passito e in genere i vini dolci, cioè tagliati<br />

con acqua o profumi.<br />

Più che due millenni abbondanti, sembra passato un eone da allora. Oggi<br />

le donne sbevazzano che è un piacere, ragazzine o mature che siano, per<br />

quanto preferiscano il vino e i cocktail alla <strong>birra</strong>, almeno qui nel Belpaese,<br />

per diversi motivi compreso quello meramente fisiologico: laddove a me<br />

ci vogliono tre-quattro birre medie per far scattare l’allarme alla cisterna, a<br />

loro è sufficiente un mojito e mezzo. Guai a essere prima di loro in coda<br />

per soddisfare l’acre necessità, soprattutto quando vi è un bagno solo nel<br />

locale! Talune fanno le caramellose per pungolare il gentiluomo che è in<br />

te, schiacciato sotto strati archeologici di disincanto. Le più screanzate ti<br />

passano davanti e quando escono manco ti chiedono scusa. E se ti tocca il<br />

turno prima di una brigata di ninfette suburbane conciate come le Pussycat<br />

Dolls, aspettati pure che prendano a tempestare di pugni la porta del cesso<br />

neanche quindici secondi dopo il tuo ingresso: vale a dire, appena il tempo<br />

di tirare giù la zip ed estrarre la pompa. Quest’ultimo è un comportamento<br />

che mi fa incazzare come un vaporetto del Mississipi.<br />

La femme! Il futuro potrebbe risolvere la sua atavica incontinenza. Nella<br />

quarta parte del suo grande romanzo Guerra eterna (“Maggiore Mandella,<br />

2458-3143 d.C.”) Joe Haldeman descrive fuggevolmente piccole capsule<br />

da rompere e accostare al naso per fiutarne il contenuto: l’ufficiale medico<br />

dell’astronave comandata da Mandella, la bellissima dottoressa Alsever,<br />

ne fa discreto uso. Fin troppo semplice è spingersi a ipotizzare una capsula<br />

mojito e una screwdriver o finanche una mini-capsula chupito de ron con<br />

zumo de fruta, per eterna pace della vescica femminile. Alsever è lesbica.<br />

Nel XXVI secolo sulla Terra essere gay è la norma: l’eterosessualità è<br />

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