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L'ultima birra e andiamo a casa (forse) (.pdf) - Maurizio Ferrarotti

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Ma sto divagando. Torniamo alle lamentazioni sul fidanzato fricchettone.<br />

Una frase in particolare mi colpì in mezzo alla fronte alla prima lettura:<br />

Ho bevuto <strong>birra</strong> invece dei martini. Mumble. Ne dedussi che nelle classi<br />

alte dell’America pre-Watergate la <strong>birra</strong> fosse considerata una bevanda da<br />

beatnik cenciosi e da operai; da questa sponda del grande oceano, invece,<br />

era celebrata da meravigliose fanciulle vichinghe ammiccanti dal tubo<br />

catodico o dai cartelloni pubblicitari. Neanche la forma più perniciosa di<br />

Alzheimer potrà cancellarmi dalla memoria l’immagine quasi iconica in<br />

bianco e nero di Solvi Stubing con la tenuta da marinaretto: “Chiamami<br />

Peroni, sarò la tua <strong>birra</strong>.”<br />

Alla salute! Ma io ero ancora vergine: sia dal punto di vista sessuale, sia<br />

da quello etilico. Le bevande alcoliche in toto m’incutevano un timore<br />

arcano, primordiale; a quindici anni io mi sbronzavo di cedrata, orzata e<br />

appiccicoso sciroppo d’amarena diluito in acqua del rubinetto. Quanto alle<br />

ragazze, le odiavo a morte (non tutte, però, come racconterò più avanti) e<br />

per contrappasso la maggior parte di loro mi considerava, senza mezzi<br />

termini, una tazza del cesso su due gambe vaccine. Per di più non mi ero<br />

mai neanche fatto una sega. Ero neutrosexual.<br />

Finalmente, nella torrida estate del 1981, mi risolsi a perdere entrambe le<br />

virtù.<br />

Guarda la troietta tedesca come si struscia contro quel tamarro bolognese<br />

con l’orecchino da pirata e la permanente. Ieri sera da me non ha voluto<br />

neanche farsi baciare sulle guanciotte. Zio fanale, ma faccio così ribrezzo?<br />

Cos’è, ho i denti marci? L’alito cattivo? Il nasone alla Bob Rock?<br />

’Fanculo. Mo’ me ne scappo da questa purulenta discoteca all’aperto. Non<br />

sopporto più ’sto lento del cazzo, Please don’t go. Almeno mi mettessero<br />

Shandi qualche dannata volta: certo non sarà la più bella canzone dei Kiss,<br />

ma è diecimila molte meglio di ’sta lagna per cani morti. K.C. & The<br />

Sunshine Pizz.<br />

Stasera ho ben duemila lire in tasca, wow! È la volta buona che mi bevo<br />

una <strong>birra</strong>. ’Fanculo all’Emilia Romagna.<br />

Mi addentro in questo buco di paese e varco un’altra volta la soglia del bar<br />

tabacchi dove solitamente do inizio a ogni mia inutile serata vacanziera<br />

sparandomi quattro-cinque partite di fila al bigliardino spacciandomela da<br />

pinball wizard; chiedo e ottengo senza storie (ho sedici anni e rotti ma ne<br />

dimostro almeno due di più, e poi sono cliente ormai, anche per le cicche)<br />

una Peroni in bottiglia, “no grazie non ho bisogno del bicchiere”, e ne<br />

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