L'ultima birra e andiamo a casa (forse) (.pdf) - Maurizio Ferrarotti
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degli LCD Soundsystem. La mia sola via di fuga era il controviale a destra<br />
del corso trasversale e non appena è scattato il verde vi ho svoltato con<br />
noncuranza sfangando alla grande il check point. Fiuu!<br />
In conseguenza di quest’episodio, qualche luna dopo in locale del centro<br />
ho voluto farmi il test. Le istruzioni stampate sull’arnese spacciato per<br />
etilometro erano piuttosto risibili, poiché ti si consigliava di soffiare nella<br />
cannuccia passati dieci minuti dal tuo ultimo drink o paglia. Ve li figurate<br />
i tutori della legge a un controllo? “Scusi, signore, quand’è che ha bevuto<br />
il suo ultimo beverone bruciastomaco? Soltanto quattro minuti fa? Ah be’,<br />
allora aspettiamo!”<br />
See, che l’uovo si frigga in padella col burro. A ogni buon conto, avendo<br />
assunto pressoché la stessa quantità e qualità d’alcolici del compleanno,<br />
ho soffiato in quella scatoletta gialla di latta per la modica cifra di un euro<br />
– il controllo del tasso alcolico è diventato un business, ça va sans dire. Il<br />
responso è stato scioccante: 2.35!!! Vale a dire, ubriaco duro, da lasciare<br />
la macchina dov’è e tornare a <strong>casa</strong> in taxi. E io, con tutta l’obiettività del<br />
multiverso, non mi sentivo per nulla tale. Porcaccia la miseria. Così si<br />
rischia la patente ogni volta che esci fuori a cena o semplicemente per un<br />
aperitivo.<br />
Giovedì 9 ottobre 20**, h 02.19 p.m., CET. È una splendida giornata di<br />
sole. Alla mia sinistra, oltre la vetrata e la siepe già rossiccia d’autunno<br />
che cinge la biblioteca, si stende il mio succedaneo di frontón: un’andana<br />
pietrosa che termina in un muro sbrecciato alto poco più di due metri e<br />
ricoperto di graffiti.<br />
Quattordici anni fa, in un grossolano tentativo per sembrare integrato nella<br />
realtà basca, entrai fischiettando in un fornito negozio d’articoli sportivi di<br />
Santutxu e ne uscii con un set di palas da consumato professionista della<br />
pelota, quando piuttosto avrei potuto contentarmi di una normale versione<br />
da spiaggia. Passate diverse estati a grondare tossine su qualche battigia<br />
atlantica col patema costante di accecare o decapitare qualcuno, mi stufai e<br />
confinai le palas in un armadio sotto una catasta d’attaccapanni.<br />
Torniamo un attimo all’articolo del professor Remuzzi. «L’alcol rende più<br />
facili i rapporti con le altre persone, si è meno inibiti.» Verissimo. Ma in<br />
quantità non eccessive facilita anche il funzionamento del circuito neurale<br />
delle idee. A inizio 2007, stufo del jogging e della cyclette, mi scervellavo<br />
per trovarvi un’alternativa valida. Una sera uscii per bere un paio di birre<br />
scure, ne bevvi quattro, e il mattino dopo appena sveglio mi si accese la<br />
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