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L'ultima birra e andiamo a casa (forse) (.pdf) - Maurizio Ferrarotti

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un improvviso attacco di cuore durante una pausa nelle riprese del film a<br />

La Valletta, capitale dell’isola di Malta. Il Gladiatore uscì nel 2000<br />

riscotendo enorme successo in tutto il pianeta e Reed ricevette diverse<br />

nomination postume per l’ennesima eccellente performance.<br />

Dire che Oliver Reed beveva come una spugna è un pallido eufemismo.<br />

Oltrepassare i propri limiti in materia di consumo d’alcol rientrava nelle<br />

abitudini sociali di molte squadre di rugby negli anni Sessanta e Settanta, e<br />

al riguardo esistono svariati aneddoti sull’attore inglese e i suoi amici; il<br />

più celebre racconta che Reed bevve ben 106 pinte di <strong>birra</strong> durante l’addio<br />

al celibato previo al suo secondo matrimonio. Steve McQueen, un altro<br />

che non scherzava quanto a eccessi d’ogni genere, raccontò che nel 1973<br />

dovette volare in Inghilterra per discutere un progetto con Reed. I due,<br />

entrati subito in sintonia non solamente artistica, si spazzolarono tutti i pub<br />

di Londra, ma un certo punto Reed era talmente pieno che vomitò addosso<br />

a McQueen! Che la raccontò così: “Lo staff si precipitò attorno e mi trovò<br />

dei vestiti nuovi, ma non poterono darmi altre scarpe, così passai il resto<br />

della notte puzzando del vomito di Oliver Reed.”<br />

Nell’ultimo scorcio della sua vita la sua passione per le bevande alcoliche<br />

assunse tinte recisamente meno epiche. Reed era invitato in certi spettacoli<br />

televisivi specificamente per bere; quelli del programma The Word si<br />

spinsero addirittura a mettere delle bottiglie nel suo camerino affinché egli<br />

potesse essere filmato di nascosto mentre si ubriacava. Ciò la dice davvero<br />

lunga sulla moderna “etica” dei media.<br />

Al tempo della sua morte Oliver Reed era ormai gravemente intossicato.<br />

La sua ultima sbronza su questa terra fu colossale: tre bottiglie di rum<br />

Captain Morgan, otto bottiglie di <strong>birra</strong> e innumerevoli doppi di whisky<br />

Famous Grove. Oltre a questo batté a braccio di ferro cinque marinai della<br />

Royal Navy molto più giovani in un locale che da allora in suo onore si<br />

chiama Ollie’s Last Pub: tipico di lui, real-life macho fino alla fine.<br />

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